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Mal’akh si era rimesso lo storditore in tasca e aveva finito con calma la sua tazza di tè. Poi si era asciugato delicatamente la bocca con il tovagliolo di lino con le iniziali ricamate e aveva abbassato lo sguardo sulla sua vittima. "Vogliamo andare?"

Il corpo di Solomon giaceva immobile, ma gli occhi erano spalancati e vigili.

Mal’akh si era chinato. "Adesso ti porto in un posto dove regna solo la verità" gli aveva sussurrato all’orecchio.

Senza aggiungere altro, aveva appallottolato il tovagliolo e l’aveva cacciato in bocca a Solomon. Poi si era issato il corpo inerte sulle spalle ampie e si era diretto verso l’ascensore privato. Uscendo, aveva afferrato dal tavolino nell’ingresso le chiavi e l’iPhone di Solomon.

Questa notte mi svelerai tutti i tuoi segreti. Compresa la ragione per cui, tanti anni fa, mi hai abbandonato convinto che fossi morto.

30

Livello SB.

Senate Basement, seminterrato del Senato.

Mentre scendeva quasi di corsa, a ogni passo Langdon si sentiva sempre più oppresso dalla claustrofobia. A mano a mano che si inoltra verso le fondamenta originali dell’edificio, l’aria si faceva più pesante e la ventilazione sembrava inesistente. I muri lì erano un’irregolare mescolanza di pietre e mattoni.

Il direttore Sato digitava sul suo BlackBerry continuando a camminare. Nei modi guardinghi della donna Langdon percepiva diffidenza nei suoi confronti, un sentimento che stava rapidamente diventando reciproco. Sato non gli aveva ancora spiegato come faceva a sapere che lui quella sera si trovava lì. Una questione di sicurezza nazionale? Langdon aveva qualche difficoltà a individuare un qualsiasi rapporto fra l’antico misticismo e la sicurezza nazionale. Era anche vero, però, che aveva qualche difficoltà a capire che cosa stesse avvenendo.

Peter Solomon mi ha affidato un talismano… Un pazzo visionario mi ha costretto con l’inganno a portare il talismano qui al Campidoglio e vuole che me ne serva per aprire un portale mistico… Forse in una stanza denominata SBB 13.

Non proprio un quadro chiaro.

Langdon cercò di scacciare dalla mente l’immagine orribile della mano di Peter trasformata nella Mano dei Misteri. Quella visione raccapricciante era accompagnata dalla voce dello stesso Peter: Gli antichi misteri, Robert, hanno dato origine a numerosi miti… ma questo non significa che siano pura fantasia.

Nonostante una carriera dedicata allo studio dei simboli mistici e della storia, Langdon si era sempre opposto a livello intellettuale all’idea degli antichi misteri e della loro potente promessa di apoteosi.

Certo, doveva ammettere che la documentazione storica offriva prove indiscutibili del fatto che le conoscenze segrete — a quanto pareva nate nelle scuole misteriche dell’antico Egitto — erano state trasmesse nel tempo da una generazione all’altra. Tali conoscenze erano rimaste nascoste e sotterranee, ma erano poi riemerse nell’Europa rinascimentale dove, secondo la maggior parte delle cronache, erano state affidate a un’èlite di scienziati all’interno del primo think tank scientifico europeo: la Royal Society di Londra, enigmaticamente soprannominata Invisible College.

Quel "college" segreto si era ben presto trasformato nell’associazione dei più brillanti ingegni del mondo: Isaac Newton, Francesco Bacone, Robert Boyle e perfino Benjamin Franklin. L’elenco dei "soci" moderni non era meno impressionante: Einstein, Hawking, Bohr e Celsius. Tutte quelle menti illuminate avevano compiuto passi da gigante nella conoscenza umana, progressi che, secondo alcuni, erano il risultato dei loro contatti con l’antica sapienza celata all’interno dell’Invisible College. Langdon non era certo che tutto ciò fosse vero, anche se indubbiamente fra quelle mura era stata svolta un’insolita quantità di "lavoro mistico".

Nel 1936, la scoperta delle carte segrete di Isaac Newton aveva stupito il mondo, rivelando la passione totalizzante dello scienziato per lo studio dell’antica alchimia e della sapienza mistica. Quei documenti privati comprendevano una lettera manoscritta indirizzata a Robert Boyle in cui Newton esortava l’amico a mantenere "assoluto silenzio" per ciò che riguardava la conoscenza spirituale che entrambi avevano appreso. "Non può essere comunicata" scriveva Newton "senza immenso danno al mondo."

Il significato di quella strana ammonizione era tuttora oggetto di dibattito.

«Professore» disse Sato improvvisamente, alzando gli occhi dal BlackBerry. «Malgrado la sua insistenza nell’affermare che non ha idea del perché si trovi qui stasera, forse potrebbe illuminarci sul significato dell’anello di Peter Solomon.»

«Posso provarci» replicò Langdon riportando l’attenzione al presente.

Sato gli porse la busta di plastica trasparente. «Mi spieghi i simboli di questo anello.»

Continuando a camminare nel corridoio deserto, Langdon esaminò quell’anello a lui così familiare, che recava l’immagine di una fenice a due teste, con il petto decorato dal numero 33 e gli artigli che stringevano un cartiglio su cui era scritto: ORDO ab chao. «La fenice a due teste con il numero 33 è l’emblema del più alto grado massonico.» Tecnicamente quel grado prestigioso esisteva solo nel rito scozzese, tuttavia i riti e i gradi della massoneria costituivano una complessa gerarchia che Langdon non aveva alcun desiderio di spiegare in dettaglio a Sato. «In sostanza, il trentatreesimo grado è un onore riservato a un gruppo ristretto di massoni che hanno raggiunto un alto livello di perfezionamento. Tutti gli altri gradi possono essere raggiunti tramite un positivo completamento del grado precedente, ma l’accesso al trentatreesimo è controllato e avviene soltanto dietro invito.»

«Quindi lei era al corrente del fatto che Peter Solomon fosse membro di questa ristretta cerchia d’èlite?»

«Naturalmente. L’appartenenza alla massoneria non è certo un segreto.»

«E Solomon è l’esponente di grado più alto?»

«Al momento sì. Peter presiede il Supremo Consiglio del trentatreesimo grado, che governa il rito scozzese in America.» Langdon era sempre felice di visitarne la sede, la House of the Tempie, un capolavoro di architettura classica le cui decorazioni simboliche rivaleggiavano con quelle della cappella di Rosslyn in Scozia.

«Professore, ha notato l’incisione sull’anello? "Tutto sarà rivelato al trentatreesimo grado."»

Langdon annuì. «È un tema comune nella tradizione massonica.»

«Questo significa, penso, che se un massone viene accettato nel grado più alto, il trentatreesimo, gli viene rivelato qualcosa di speciale?»

«Sì, così dice la leggenda, ma probabilmente non è questa la realtà. È sempre esistita una teoria del complotto secondo la

quale pochi prescelti all’interno di questo gruppo vengono messi a conoscenza di alcuni grandi segreti mistici. Ho il sospetto che la verità sia di gran lunga meno sensazionale.»

Peter Solomon faceva spesso allusioni scherzose all’esistenza di un prezioso segreto massonico, ma Langdon aveva sempre pensato che si trattasse solo di un malizioso tentativo per convincerlo a unirsi alla fratellanza. Disgraziatamente gli eventi di quella sera erano stati tutto fuorché divertenti e non c’era stato niente di malizioso nella serietà con cui l’amico gli aveva chiesto di proteggere il pacchetto sigillato che ora aveva nella borsa.

Langdon lanciò un’occhiata alla busta che conteneva l’anello d’oro dell’amico. «Direttore, le dispiace se lo tengo io?»

La donna lo guardò. «Perché?»

«Per Peter è molto prezioso, e mi piacerebbe restituirglielo stasera.»

Sato sembrava scettica. «Speriamo che lei ne abbia la possibilità.»

«Grazie.» Langdon si mise l’anello in tasca.

«Un’altra domanda» disse Sato mentre si inoltravano sempre più in profondità nel labirinto. «I miei collaboratori mi hanno riferito che effettuando controlli incrociati con "trentatreesimo grado", "portale" e "massoneria" si sono ritrovati letteralmente con centinaia di riferimenti a "piramide".»

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