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L’energia stava aumentando.

Mal’akh la sentiva pulsare dentro di sé, gli attraversava il corpo mentre lui spingeva Peter Solomon verso l’altare. Uscirò da questo edificio molto più potente di quando sono entrato. Ormai doveva solo individuare l’ultimo ingrediente.

«Verbum significatium» sussurrò tra sé. «Verbum omnificum.»

Mal’akh spinse la sedia a rotelle di Peter accanto all’altare, poi vi girò intorno e aprì la cerniera della pesante borsa che gli aveva appoggiato in grembo. Tirò fuori la piramide di pietra, che sollevò al chiarore lunare proprio davanti agli occhi di Peter, per fargli vedere la griglia di simboli incisa sulla base.

«Per tutti questi anni» lo rimproverò «non hai mai saputo che la piramide conservava il suo segreto.» Mal’akh posò delicatamente la piramide sull’altare, in un angolo, e tornò alla borsa. «E questo talismano» aggiunse estraendo la cuspide dorata «ha davvero rimesso ordine nel caos, esattamente come promesso.» Posizionò con cura la cuspide in cima alla piramide di pietra, poi fece un passo indietro perché Peter riuscisse a vederla bene. «Guarda, il tuo symbolon è completo.»

Il volto di Peter si contrasse, e lui cercò invano di parlare.

«Bene, vedo che hai qualcosa da dirmi.» Mal’akh gli strappò il bavaglio con un gesto brusco.

Peter Solomon tossì e ansimò per parecchi secondi prima di riuscire finalmente a parlare. «Katherine…»

«Katherine ha i minuti contati. Se davvero vuoi salvarla, ti suggerisco di fare quanto ti dico.» Mal’akh aveva il sospetto che lei fosse già morta, o in fin di vita. Non faceva alcuna differenza. Era stata fortunata a vivere abbastanza a lungo per dare l’ultimo saluto al fratello.

«Ti prego» lo supplicò Peter, con la voce spezzata. «Manda un’ambulanza…»

«È proprio quello che farò, ma prima tu devi dirmi come si accede alla scala segreta.»

Sul volto di Peter si dipinse un’espressione incredula. «Cosa?»

«La scala. La leggenda massonica parla di una scala che scende per decine di metri fino al luogo segreto dove è sepolta la Parola perduta.»

Ora Peter sembrava in preda al panico.

«Conosci la leggenda» lo imbeccò Mal’akh. «Una scala celata sotto una pietra.» Indicò l’altare al centro della sala, un grosso blocco di marmo nero con un’iscrizione dorata in ebraico. Dio disse: "sia la luce!". E la luce fu. «Ovviamente, questo è il luogo giusto. L’accesso alla scala dev’essere nascosto in uno dei piani sotto di noi.»

«Non c’è nessuna scala segreta in questo edificio!» gridò Peter.

Mal’akh sorrise paziente e fece un cenno verso l’alto. «Questo edificio è a forma di piramide.» Indicò il soffitto quadrato a volta che si restringeva fino al lucernario centrale, anch’esso quadrato.

«Certo, la House of the Tempie è una piramide, ma cosa…»

«Peter, io ho tutta la notte a disposizione.» Mal’akh si lisciò la veste di seta bianca sul corpo perfetto. «Katherine, invece, temo di no. Se vuoi che lei viva, devi dirmi come si arriva alla scala.»

«Te lo ripeto, non c’è una scala segreta in questo edificio!» esclamò Peter.

«No?» Mal’akh, con tutta calma, tirò fuori il foglietto su cui aveva riorganizzato la griglia di simboli alla base della piramide. «Questo è il messaggio finale della piramide massonica. Il tuo amico Robert Langdon mi ha aiutato a decifrarlo.»

Gli mise il foglietto davanti agli occhi. Quando lo vide, il Venerabilissimo Maestro trattenne il fiato. Non solo i sessantaquattro simboli erano stati risistemati in gruppi dal chiaro significato… ma dal caos si era materializzata anche una vera immagine.

L’immagine di una scala… sotto una piramide.

Peter Solomon guardò incredulo la griglia di simboli che aveva davanti. La piramide massonica aveva conservato il suo segreto per generazioni, ma ora, all’improvviso, era stato svelato. Avvertì una stretta allo stomaco, come una gelida premonizione.

Il codice finale della piramide.

A una prima occhiata, il significato recondito di quei simboli rimaneva un mistero per Peter, eppure capì immediatamente perché l’uomo tatuato fosse convinto di quello che gli aveva detto.

Lui pensa che ci sia una scala nascosta sotto la piramide chiamata Heredom.

Ha frainteso questi simboli.

Il simbolo perduto - pic_31.jpg

«Dov’è?» lo incalzò l’uomo tatuato. «Dimmi come si fa a trovare la scala, e io salverò Katherine.»

Vorrei poterlo fare, pensò Peter. Ma la scala non è reale. Il mito della scala era puramente simbolico… faceva parte della grande allegoria della fratellanza. La scala a chiocciola, come veniva chiamata, appariva nelle tavole architettoniche del secondo grado e rappresentava l’ascesa intellettuale dell’uomo verso la verità divina. Come la scala di Giacobbe, la scala a chiocciola era il simbolo della via per il paradiso… il viaggio dell’uomo verso Dio… il collegamento fra il regno terreno e quello spirituale. I suoi gradini simboleggiavano le molte virtù della mente.

Lui dovrebbe saperlo, pensò Peter. Ha seguito tutti i riti di iniziazione.

Ogni iniziato massone veniva messo al corrente della scala simbolica che poteva salire per essere in grado di "partecipare ai misteri dell’umana scienza". La massoneria, come le scienze noetiche e gli antichi misteri, venerava il potenziale non ancora sfruttato della mente umana, e molti dei simboli massonici si riferivano alla fisiologia umana.

La mente sta come una cuspide dorata sul corpo fisico. La pietra filosofale. Attraverso la scala della spina dorsale, l’energia sale e scende, circola, collegando la mente divina con il corpo fisico.

Peter sapeva che non era una coincidenza il fatto che la spina dorsale fosse costituita esattamente di trentatré vertebre. Trentatré sono i gradi della massoneria. La base della spina dorsale è l’osso sacro. Il corpo è davvero un tempio. L’"umana scienza" che i massoni veneravano era il sapere antico che spiegava come usare quel tempio per i suoi scopi più efficaci e nobili.

Purtroppo, spiegare la verità a quell’uomo non avrebbe aiutato affatto Katherine.

Peter osservò di nuovo la griglia di simboli ed emise un sospiro di sconfitta. «Hai ragione» mentì. «Esiste davvero una scala segreta sotto questo edificio. E non appena manderai qualcuno ad aiutare Katherine, ti ci porterò.»

L’uomo con i tatuaggi si limitò a fissarlo.

Solomon sostenne il suo sguardo, con aria di sfida. «O salvi mia sorella e scopri la verità… oppure uccidi entrambi e rimarrai per sempre ignorante!»

L’uomo abbassò piano il foglietto e scosse la testa. «Non sono contento di te, Peter. Hai fallito la tua prova e mi prendi ancora per uno sciocco. Sei davvero convinto che io non abbia capito cosa sto cercando? Credi ancora che io non abbia afferrato il mio vero potenziale?»

Detto ciò, si voltò e si sfilò la veste. Mentre la seta bianca frusciava sul pavimento, Peter vide per la prima volta il lungo tatuaggio che gli copriva la spina dorsale.

Buon Dio…

Attorcigliandosi a partire dal perizoma bianco, un’elegante scala a chiocciola si innalzava al centro della sua schiena muscolosa. Ogni gradino era posato su una vertebra. Senza parole,

Peter seguì con gli occhi la scala che saliva verso l’alto fino alla base del cranio.

Non riusciva a distogliere lo sguardo.

L’uomo tatuato a quel punto inclinò all’indietro il capo rasato per mostrare il cerchio di pelle nuda in cima alla testa. La pelle vergine era bordata da un unico serpente, avvolto in cerchio, che divorava se stesso.

Ridiventare un tutt’uno.

Lentamente l’uomo rialzò la testa e tornò a fissare Peter. La massiccia fenice a due teste sul suo petto guardava con occhi ciechi. «Io sto cercando la Parola perduta» gli disse. «Hai intenzione di aiutarmi… oppure vuoi morire insieme a tua sorella?»

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