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«Ma sembra che il tuo lavoro nelle scienze noetiche farà compiere un incredibile passo avanti.»

«O indietro» disse Katherine. «Gli antichi conoscevano già molte delle verità scientifiche che oggi stiamo riscoprendo. Nel giro di pochi anni, l’uomo moderno sarà costretto ad accettare ciò che ora è impensabile: la mente può generare un’energia che è in grado di trasformare la materia.» Fece una pausa. «Le particelle reagiscono ai nostri pensieri… questo significa che i pensieri hanno il potere di modificare il mondo.»

Langdon sorrise.

«Ciò che le mie ricerche mi hanno portato a credere è questo: Dio è molto reale, è un’energia mentale che pervade tutto. E noi, come esseri umani, siamo stati creati a sua immagine…»

«Aspetta» la interruppe Langdon. «Creati a immagine di… un’energia mentale?»

«Proprio così. Sì, il nostro corpo fisico si è evoluto nel corso del tempo, ma ciò che è stato creato a immagine di Dio è la mente. Noi interpretiamo la Bibbia in senso troppo letterale. Impariamo che Dio ci ha creato a sua immagine, ma non è il corpo ad assomigliare a Dio, è la mente.»

Langdon ora taceva, prestando la massima attenzione.

«È questo il grande dono, Robert. E Dio sta aspettando che noi lo comprendiamo. In tutto il mondo rivolgiamo lo sguardo al cielo in attesa di Dio… senza mai renderci conto che è Dio che sta aspettando noi.» Katherine tacque, lasciando che le sue parole facessero presa. «Noi siamo creatori, e tuttavia recitiamo ingenuamente il ruolo dei "creati". Vediamo noi stessi come pecore indifese in balia del Dio che ci ha fatto. Ci inginocchiamo come bambini spaventati e imploriamo aiuto, perdono, fortuna. Ma quando ci saremo resi conto di essere stati veramente creati a immagine di Dio, cominceremo a capire che anche noi dobbiamo essere creatori. E una volta che lo avremo compreso, le porte del potenziale umano si spalancheranno.»

Langdon ripensò a una frase del filosofo Manly P. Hall, un passaggio che gli era sempre rimasto impresso: "Se l’infinito non avesse desiderato l’uomo saggio, non gli avrebbe donato la facoltà della conoscenza". Alzò lo sguardo sull’immagine dell’Apoteosi di Washington, l’ascesa simbolica dell’uomo verso la divinità. L’essere creato… che diventa il Creatore.

«La parte più stupefacente» riprese Katherine «è che non appena inizieremo a liberare il nostro vero potenziale, avremo un enorme controllo sul mondo che ci circonda. Saremo in grado di plasmare la realtà, invece di limitarci meramente a reagire.»

Langdon abbassò gli occhi. «Sembra… pericoloso.»

Katherine parve sorpresa… e colpita. «Sì, proprio così! Se i pensieri possono agire sul mondo, allora dobbiamo stare molto attenti a come pensiamo. Anche i pensieri distruttivi esercitano un’influenza, e sappiamo bene che è molto più facile distruggere che creare.»

Langdon pensò a tutti gli scritti, i miti e le tradizioni relativi alla necessità di proteggere l’antica sapienza da chi non ne è degno, condividendola solo con i soggetti illuminati. Pensò all’Invisible College e al grande scienziato Isaac Newton, che chiedeva a Robert Boyle di mantenere "assoluto silenzio" sulla loro ricerca segreta. "Non può essere comunicata senza immenso danno al mondo" scriveva Newton nel 1676.

«A questo punto c’è un interessante capovolgimento» continuò Katherine. «La grande ironia, infatti, è che tutte le religioni del mondo esortano da secoli i rispettivi fedeli ad abbracciare i concetti di fede e dogma. Oggi la scienza, che per secoli ha deriso la religione considerandola una forma di superstizione, deve ammettere che la sua prossima frontiera è, quasi letteralmente, la scienza della fede e del dogma… Il potere della convinzione e dell’intento concentrati al massimo. La stessa scienza che ha eroso la nostra fede nel miracoloso oggi sta costruendo un ponte sulla voragine che ha creato.»

Langdon rifletté a lungo su quelle parole, poi, lentamente, alzò di nuovo gli occhi sull’Apoteosi. «Ho una domanda» annunciò, riportando lo sguardo su Katherine. «Anche se accettassi, solo per un istante, l’idea di poter modificare la materia fisica con la mia mente e di concretizzare tutto ciò che desidero… temo di non vedere niente nella mia vita che possa indurmi a credere di possedere un potere del genere.»

Katherine si strinse nelle spalle. «Allora non stai guardando abbastanza attentamente.»

«Andiamo, voglio una risposta vera. La tua è la risposta di un prete. Io voglio la risposta di una scienziata.»

«Vuoi una risposta vera? Eccola. Se ti metto in mano un violino e ti dico che hai la capacità di usarlo per suonare una musica incredibile, non ti sto mentendo: tu possiedi davvero quella capacità, ma dovrai fare moltissima pratica per arrivare a manifestarla. Imparare a usare la propria mente non è un processo molto diverso. Orientare correttamente il pensiero è un’abilità che si acquisisce. Concretizzare un’intenzione richiede una concentrazione tipo laser, una totale visualizzazione sensoriale e un profondo convincimento interiore. Lo abbiamo dimostrato in laboratorio. E proprio come accade per il violino, ci sono persone dotate di un’abilità naturale superiore a quella degli altri. Guarda alla storia. Pensa a tutte quelle menti illuminate che hanno realizzato imprese miracolose.»

«Katherine, per favore, non dirmi che credi davvero nei miracoli. Insomma, sul serio… trasformare l’acqua in vino e guarire gli ammalati con il tocco della mano?»

Katherine fece un lungo respiro. «Ho visto io stessa soggetti che hanno trasformato cellule cancerose in cellule sane con la sola forza del pensiero. Ho visto io stessa menti umane agire sul mondo fisico in una miriade di modi diversi. E una volta che assisti a eventi del genere, Robert, una volta che tutto questo entra a far parte della tua realtà, allora parlare di alcuni dei miracoli di cui si legge diventa una questione di sfumature.»

Langdon era pensieroso. «È un modo ispirato di vedere il mondo, ma a me sembra un insostenibile salto intellettuale basato sulla fede. E, come sai, la fede non è mai stata il mio forte.»

«Allora non pensare a tutto questo come fede. Consideralo come un normale cambio di prospettiva e accetta il fatto che il mondo non è esattamente come lo immagini. Nel corso della storia, tutte le più importanti scoperte scientifiche sono partite da un’idea semplice che minacciava di sovvertire le convinzioni dell’epoca. L’affermazione che la terra è rotonda veniva derisa e ritenuta assolutamente impossibile perché tutti erano convinti che, se così fosse stato, gli oceani si sarebbero rovesciati. L’eliocentrismo era definito un’eresia. Le menti ristrette si sono sempre scagliate contro ciò che non capiscono. Ci sono coloro che creano… e coloro che distruggono. E una dinamica dura a morire. Ma prima o poi i creatori trovano chi crede in loro, il numero di chi crede aumenta, raggiunge una massa critica e all’improvviso la terra diventa rotonda e il sistema solare eliocentrico. La percezione si è trasformata ed è nata una nuova realtà.»

Langdon annuì, anche se la sua mente ora stava vagando.

«Hai una strana espressione» osservò Katherine.

«Be’, non so perché, ma stavo pensando a quando avevo l’abitudine di uscire in canoa sul lago, a notte fonda, distendermi sotto le stelle e pensare ad argomenti del genere.»

Katherine annuì. «Credo che abbiamo tutti un ricordo analogo. Sdraiarsi e guardare il cielo… è qualcosa che apre la mente.» Alzò gli occhi al soffitto e poi disse: «Dammi la giacca».

«Cosa?» Langdon si tolse la giacca e gliela passò.

Katherine la piegò in due e la posò sul pavimento della galleria, come un lungo cuscino. «Sdraiati.»

Langdon obbedì e Katherine gli sistemò la testa su metà della giacca ripiegata. Poi si distese accanto a lui: due ragazzini, spalla contro spalla in quello spazio ristretto, gli sguardi fissi sull’enorme affresco di Brumidi.

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