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INQUISITORE: Tuttavia, quando su Vettore Rinascimento la suddetta nave si accostò al portale inattivo del teleporter, il Padre Capitano ordinò alle varie navi della Flotta e alle forze aeree di aprire il fuoco sulla nave della bambina… Esatto?

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: Allora la tesi del Padre Capitano è che l’ordine non comportava il rischio di perdere alla bambina?

P.C. DE SOYA: No. Sapevo che c’era un rischio. Tuttavia, quando mi resi conto che la nave era diretta all’arcata del teleporter, ebbi la ferma convinzione che avremmo perduto la bambina, se non avessimo disabilitato la sua nave.

INQUISITORE: Aveva conoscenza, il Padre Capitano, che il teleporter sul fiume sarebbe entrato in funzione dopo quasi tre secoli d’inattività?

P.C. DE SOYA: Nessuna conoscenza. Un’improvvisa intuizione. Un presentimento.

INQUISITORE: È abitudine del Padre Capitano mettere a repentaglio il successo di una missione… missione alla quale lo stesso Santo Padre ha attribuito la massima priorità… sulla base di un presentimento?

P.C. DE SOYA: Non ho l’abitudine d’essere inviato in missione di massima priorità dal Santo Padre in persona. In certe situazioni in cui le mie navi si sono trovate a combattere ho dato ordini basati su intuizioni che non sarebbero sembrate del tutto logiche fuori del contesto della mia esperienza e del mio addestramento.

INQUISITORE: Vuole forse dire, il Padre Capitano, che la conoscenza della rinnovata operatività di un teleporter, 274 anni dopo la Caduta della Rete in cui i teleporter operavano, rientri nel contesto della propria esperienza e del proprio addestramento?

P.C. DE SOYA: No. Era… un presentimento.

INQUISITORE: È consapevole, il Padre Capitano, del costo dell’operazione combinata della Flotta nel sistema di Vettore Rinascimento?

P.C. DE SOYA: So che era molto elevato.

INQUISITORE: È consapevole, il Padre Capitano, che parecchie navi di linea furono costrette a ritardare l’esecuzione degli ordini del Comando della Flotta della Pax… ordini che le inviavano in punti d’importanza vitale lungo la cosidetta Grande Muraglia del nostro perimetro difensivo contro gli invasori Ouster?

P.C. DE SOYA: Ero consapevole che le navi erano trattenute nel sistema di Vettore Rinascimento su mio ordine. Sì.

INQUISITORE: Su Mare Infinitum il Padre Capitano ha ritenuto opportuno arrestare parecchi ufficiali della Pax.

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: E somministrare a quegli ufficiali veritina e altre droghe psicotropiche, senza un debito processo e senza il parere delle autorità della Pax e della Chiesa?

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: È la tesi del Padre Capitano che il diskey papale a lui conferito per portare a termine la missione di trovare la bambina lo autorizzasse anche ad arrestare ufficiali della Pax e ad eseguire simili interrogatori senza debito processo di una corte militare e senza difesa d’ufficio?

P.C. DE SOYA: Sì. Era ed è mia convinzione che il diskey papale mi dia… mi desse… piena autorizzazione per qualsiasi ordine ritenevo necessario al fine di portare a termine la missione.

INQUISITORE: Allora è la tesi del Padre Capitano che l’arresto di quegli ufficiali della Pax potesse portare alla cattura della bambina di nome Aenea?

P.C. DE SOYA: La mia indagine era necessaria per stabilire la verità sugli eventi relativi al probabile passaggio della bambina dai teleporter su Mare Infinitum. Nel corso dell’indagine fu evidente che il direttore della piattaforma teatro degli eventi aveva mentito ai superiori, aveva nascosto elementi dell’incidente in cui era implicato il compagno di viaggio della bambina e inoltre era complice in attività sediziose dei pescatori di frodo in quelle acque. Al termine della nostra indagine, consegnai alla guarnigione della Pax gli ufficiali e gli uomini coinvolti nella faccenda, perché fossero sottoposti al debito processo nell’ambito del Codice di Giustizia Militare della Flotta.

INQUISITORE: E ritiene, il Padre Capitano, che il trattamento riservato al vescovo Melandriano fosse anch’esso giustificato dalle esigenze della… indagine?

P.C. DE SOYA: Anche se gli avevo spiegato la necessità di un’azione rapida, il vescovo Melandriano disapprovò la nostra indagine nella piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale. Tentò a distanza di bloccare l’indagine, malgrado l’ordine diretto di collaborare emesso dal suo superiore, l’arcivescovo Jane Kelley.

INQUISITORE: In verità il Padre Capitano non invocò forse l’autorità del diskey papale per spingere l’arcivescovo Kelley a intervenire a favore dell’indagine?

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: Può esporre, il Padre Capitano, gli eventi che accaddero quando il vescovo Melandriano si presentò di persona sulla piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale?

P.C. DE SOYA: Il vescovo Melandriano era infuriato. Ordinò ai soldati della Pax che sorvegliavano i miei prigionieri…

INQUISITORE: Con l’espressione "i miei prigionieri" il Padre Capitano si riferisce all’ex direttore e agli ufficiali della piattaforma?

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: Il Padre Capitano può continuare.

P.C. DE SOYA: Il vescovo Melandriano ordinò ai soldati della Pax da me portati sulla piattaforma di rilasciare il capitano Powl e gli altri. Annullai quell’ordine. Il vescovo Melandriano si rifiutò di riconoscere l’autorità concessami dal diskey papale. Posi sotto arresto temporaneo il vescovo Melandriano e ordinai che fosse trasferito nel monastero gesuita dislocato su una piattaforma a seicento chilometri dal polo sud del pianeta. Burrasche e altre circostanze impedirono per alcuni giorni la partenza del vescovo. Quando alla fine lui fu trasferito, la mia indagine era completata.

INQUISITORE: E che cosa parve dimostrare, l’indagine?

P.C. DE SOYA: Fra l’altro, dimostrò che il vescovo Melandriano riceveva grossi pagamenti in contanti dai pescatori di frodo nella giurisdizione della piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale. Dimostrò inoltre che il direttore della piattaforma, Powl, nel portare a termine attività illegali in complicità con i pescatori di frodo e nell’estorcere denaro ai turisti pescatori aveva eseguito gli ordini del vescovo Melandriano.

INQUISITORE: Il Padre Capitano notificò al vescovo Melandriano queste asserzioni?

P.C. DE SOYA: No.

INQUISITORE: Le sottopose all’attenzione dell’arcivescovo Kelley?

P.C. DE SOYA: No.

INQUISITORE: Le sottopose all’attenzione del comandante della guarnigione della Pax?

P.C. DE SOYA: No.

INQUISITORE: Può spiegare, il Padre Capitano, questa omissione d’atti d’ufficio in base a quanto previsto dal Codice di Comportamento della Flotta e dalle regole della Chiesa e della Società di Gesù?

P.C. DE SOYA: Il coinvolgimento del vescovo in quei crimini non era il punto focale della mia indagine. Affidai il capitano Powl e gli altri al comandante della guarnigione perché sapevo che il loro caso sarebbe stato esaminato con rapidità ed equità secondo il Codice Militare di Giustizia della Pax. Sapevo inoltre che ogni accusa contro il vescovo Melandriano, sia in un processo civile sia in un processo giudiziario ecclesiastico, avrebbe richiesto la mia presenza su Mare Infinitum per settimane o per mesi. La mia missione non poteva aspettare. Giudicai la corruzione del vescovo meno importante dell’inseguimento della bambina.

INQUISITORE: Il Padre Capitano si rende conto della gravità di queste accuse non comprovate e non documentate nei confronti di un vescovo della Chiesa Cattolica Romana?

P.C. DE SOYA: Sì.

INQUISITORE: E che cosa spinse il Padre Capitano ad abbandonare il precedente schema di ricerca e a portare il corriere Arcangelo Raffaele nel sistema di Hebron, controllato dagli Ouster?

P.C. DE SOYA: Anche in questo caso, un presentimento.

INQUISITORE: Il Padre Capitano si spieghi.

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