Литмир - Электронная Библиотека
Содержание  
A
A

De Soya annuisce e congiunge la punta delle dita. Si è insediato nell’ufficio dell’ex direttore, trasformandolo in centro comando; ora la piattaforma è affollata, conta il triplo della precedente popolazione. Tre grosse fregate della marina della Pax sono all’ancora al largo della piattaforma e due di esse sono anche sommergibili da guerra. Il ponte degli skimmer è ora pieno di velivoli della Pax e sono stati convocati ingegneri per riparare e ampliare il ponte dei tòtteri. Quella stessa mattina de Soya ha ordinato d’inviare nella zona altre tre navi. Il vescovo Melandriano trasmette almeno due volte al giorno una protesta scritta contro l’incremento delle spese; Padre Capitano de Soya non vi presta attenzione.

— Penso che il nostro sconosciuto si sia fermato per tirare il tenente fuori della… come l’hai chiamata?… fuori della broda. Sono venuti alle mani. Lo sconosciuto è stato ferito o ucciso. Belius ha cercato di tornare sulla stazione. Powl e gli altri lo hanno ucciso per errore.

— Già — dice Gregorius. — La migliore ricostruzione che abbia sentito finora. — Da quando hanno ricevuto da Santa Teresa i risultati dell’esame del DNA, hanno elaborato varie teorie… complotto con i pescatori di frodo, congiura tra lo sconosciuto e il tenente Belius, uccisione per mano di Powl di due compiici dello stesso Powl. La teoria appena esposta da de Soya è la più semplice.

— Significa che il nostro sconosciuto è uno di coloro che viaggiano con la bambina — dice de Soya. — E che nella sua personalità c’è un lato tenero, ancorché stupido.

— Oppure potrebbe essere stato un pescatore di frodo — dice Gregorius. — Non lo sapremo mai.

De Soya batte la punta delle dita e alza gli occhi. — Perché no, sergente?

— Be’, Capitano, le prove sono tutte laggiù, no? — risponde, indicando col pollice la finestra e le onde del mare violaceo. — I ragazzi della marina dicono che qui è profondo più di ventimila metri, signore. I pesci hanno divorato i cadaveri. Se quell’uomo era un pescatore di frodo… be’, non lo sapremo mai. Se era un forestiero… be’, la Pax non ha un archivio centrale DNA… Dovremo esaminare gli archivi di varie centinaia di pianeti. Non lo troveremo mai.

Il Padre Capitano de Soya abbassa le mani e accenna a un sorriso. — Questa è una delle rare volte in cui ti sbagli, sergente. Vedrai.

Nella settimana successiva de Soya ordina una retata di tutti i pescatori di frodo nel raggio di mille chilometri e li sottopone a interrogatorio mediante veritina. La retata comporta l’intervento di ventiquattro navi oceaniche e di ottomila militari della Pax. Il costo dell’operazione è enorme. Il vescovo Melandriano rischia l’infarto e vola alla Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale per bloccare quella pazzia. Il Padre Capitano de Soya mette agli arresti il prelato e lo fa chiudere in un remoto monastero a novemila chilometri di distanza, nei pressi della calotta polare.

Decide anche di far dragare il fondo dell’oceano.

— Non troverà niente — dice il tenente Sproul. — Qui ci sono tanti di quei predatori che nessuna sostanza organica arriva a duecento metri di profondità. E poi, secondo i rilevamenti sonar di questa settimana, il fondo è a ventiquattromila metri. Inoltre su Mare Infinitum ci sono solo due sommergibili in grado di operare a quella profondità.

— Lo so — dice de Soya. — Ho ordinato che vengano qui. Giungeranno domattina, con la fregata Passione di Cristo.

Per una volta il tenente Sproul rimane senza parole.

De Soya sorride. — Si rende conto, vero, figliolo, che il tenente Belius era un cristiano? Il suo crucimorfo non è stato recuperato.

Per un momento Sproul rimane a bocca aperta. — Sissignore… voglio dire… sì, ma… signore, per la risurrezione… voglio dire, non bisogna trovare il cadavere intatto, signore?

— Niente affatto, tenente. Basta un buon frammento della croce che tutti portiamo. Parecchi buoni cattolici sono stati risuscitati partendo da qualche centimetro di crucimorfo intatto e da un frammento di carne da cui leggere il DNA.

Sproul scuote la testa. — Ma, signore… sono passate nove Grandi Maree, signore. Ormai non rimane un millimetro quadrato del tenente Belius e del suo crucimorfo, signore. Quello là sotto è uno smisurato serbatoio da pascolo, signore.

De Soya si accosta alla finestra. — Può darsi, tenente. Può darsi. Ma abbiamo il dovere, verso il nostro fratello cristiano, di fare ogni possibile tentativo, no? Inoltre, se gli fosse concesso il miracolo della risurrezione, il tenente Belius dovrebbe rispondere delle accuse di furto, tradimento e tentato omicidio, no?

Avvalendosi delle più moderne tecniche disponibili, gli esperti di medicina legale riescono a ricavare impronte digitali non identificate da una tazza di caffè della sala mensa, malgrado i molti lavaggi che la tazza ha subito negli ultimi due mesi. Le migliaia d’impronte latenti sono laboriosamente identificate come appartenenti a militari della guarnigione o a pescatori in gita turistica, tranne quell’unica impronta ricostruita. Viene messa da parte insieme con la prova del DNA non identificato.

— Ai tempi della Rete — dice il dottor Holmer Ryum, capo del gruppo di medici legali — la megasfera dati ci avrebbe messo in contatto con gli archivi centrali dell’Egemonia nel giro di qualche secondo, via astrotel. Avremmo avuto quasi all’istante un raffronto.

— Se avessimo del formaggio, potremmo farci un panino al prosciutto e formaggio, se avessimo del prosciutto — replica il Padre Capitano de Soya.

— Prego?

— Niente, niente — dice de Soya. — M’aspetto di avere un raffronto nel giro di alcuni giorni.

Il dottor Ryum è perplesso. — In che modo, Padre Capitano? Abbiamo controllato le banche dati planetarie. Abbiamo controllato ogni pescatore di frodo da lei catturato… e, devo dirlo, su Mare Infinitum non c’è mai stato un arresto in massa come questo. Lei sta sconvolgendo un delicato equilibrio di corruzione che qui esisteva da secoli.

De Soya si sfrega la radice del naso. Nelle ultime settimane non ha dormito molto. — I delicati equilibri di corruzione non m’interessano, dottore.

— Capisco. Ma non capisco come possa aspettarsi un riscontro nel giro di qualche giorno. Né la Chiesa né la Pax centrale hanno schedature di tutti i cittadini dei vari mondi, per non parlare della Periferia e delle zone Ouster…

— Tutti i mondi della Pax hanno i propri archivi — replica con calma de Soya. — Per i sacramenti del battesimo e della croce. Per i matrimoni e per i decessi. Archivi dell’esercito e della polizia.

Il dottor Ryum allarga le mani, sconsolato. — Ma da dove vorrebbe cominciare?

— Da dove esistono le migliori probabilità di trovarlo — risponde il Padre Capitano de Soya.

Intanto, nel raggio dei milleduecento metri dove i due sommergibili di profondità convengono di scendere, non si trova niente dello sventurato tenente Belius. Centinaia di squali arcobaleno vengono storditi e portati in superficie per analizzare il contenuto del loro stomaco. Non si trovano resti di Belius né del suo crucimorfo. Migliaia di altri spazzini del mare vengono raccolti in un raggio di duecento chilometri e nel loro stomaco si scoprono frammenti di due pescatori di frodo, ma nessuna traccia di Belius né dello sconosciuto. Nella Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale si celebra una messa funebre per il tenente; di lui si dice che è morto della vera morte e che ha trovato la vera immortalità.

De Soya ordina ai capitani dei due sommergibili di scendere a maggiore profondità e di cercare manufatti. I capitani si oppongono.

— Perché? — domanda de Soya. — Vi ho chiamati qui perché i vostri battelli possono raggiungere il fondo dell’oceano. Perché rifiutate?

— I Bocca a Lampada — dice il più anziano dei due capitani. — Per fare ricerche, dobbiamo usare le luci. Fino a milleduecento metri, se il sonar e il radar rilevano la loro risalita, possiamo precederli nell’emersione. Sotto quella quota, non avremmo alcuna possibilità. Non scenderemo oltre.

101
{"b":"121395","o":1}