— Signora — dice Allan Imoto, ministro della Difesa — c'è la prova che da molti anni i Templari sono in combutta con la cosidetta Chiesa Shrike. Gran parte dei fondi per i programmi del Culto Shrike proveniva da…
Con un gesto Gladstone lo zittisce. — Me ne frego. L'idea di perdere Bosco Divino è insostenibile. Se non possiamo difendere Vega e Porta del Paradiso, tracciamo la linea intorno al pianeta dei Templari. È deciso.
Singh sembra appesantito da catene invisibili, mentre tenta un sorriso ironico. — Così acquistiamo meno di un'ora.
— È deciso — ripete Gladstone. — Leigh, qual è la situazione delle sommosse su Lusus?
Hunt si schiarisce la voce. Si comporta con l'aria abbattuta e la calma di sempre. — Signora, adesso sono coinvolti almeno cinque Alveari. Danni per centinaia di milioni di marchi. Reparti della FORCE:terra sono stati teleportati da Freeholm e a quanto sembra hanno contenuto la fase più violenta dei saccheggi e delle dimostrazioni, ma non si sa quando il servizio teleporter potrà essere riattivato, in questi Alveari. Non c'è dubbio che la Chiesa dello Shrike sia responsabile delle sommosse. La prima rivolta, nell'Alveare Bergstrom, è iniziata con una manifestazione di fanatici del Culto e il Vescovo si è inserito nei programmi della TVE finché non è stato interrotto da…
Gladstone abbassa la testa. — Finalmente è rispuntato. Si trova su Lusus?
— Non lo sappiamo, signora — risponde Hunt. — Funzionari dell'Ente Transiti cercano di rintracciare lui e gli accoliti di grado più elevato.
Gladstone si gira verso un giovanotto che per un attimo non riconosco. È il capitano di fregata William Ajunta Lee, l'eroe della battaglia di Patto-Maui. Secondo le ultime notizie, era stato trasferito nei mondi periferici per avere osato esprimere le proprie idee davanti ai superiori. Adesso le spalline dell'uniforme della FORCE:mare hanno l'oro e lo smeraldo da ammiraglio di divisione.
— E combattere per ciascun mondo? — gli chiede Gladstone, anche se lei stessa ha proclamato che tutto è deciso.
— Lo ritengo un errore, signora — risponde Lee. — Tutti e nove gli Sciami sono coinvolti nell'attacco. L'unico di cui non dobbiamo preoccuparci per i prossimi tre anni, presumendo di sganciare le nostre forze, è proprio lo Sciame che in questo momento attacca Hyperion. Se concentriamo la flotta, anche metà della flotta, per controbattere la minaccia contro Bosco Divino, c'è quasi il cento per cento di probabilità che non riusciremo a spostare queste forze per difendere gli altri otto mondi minacciati dalla prima ondata.
Gladstone si strofina il labbro inferiore. — Lei cosa consiglia?
L'ammiraglio di divisione Lee respira a fondo. — Ridurre le perdite, far saltare le sfere d'anomalia di questi nove mondi e prepararci ad attaccare gli Sciami della seconda ondata prima che raggiungano sistemi solari abitati.
Intorno al tavolo scoppia il pandemonio. La senatrice Feldstein, del Mondo di Barnard, scatta in piedi, grida qualcosa.
Gladstone aspetta che la tempesta si calmi. — Portare da loro lo scontro, vuol dire? Contrattaccare gli Sciami, non aspettare una battaglia difensiva?
— Sì, signora.
Gladstone guarda l'ammiraglio Singh. — Si può fare? Possiamo pianificare, preparare e lanciare un'offensiva tra… — consulta il flusso di dati sulla parete di fronte — novantaquattro ore standard da adesso?
Singh si mette sull'attenti. — Possiamo? Ah… forse, signora. Ma le ripercussioni politiche della perdita di nove mondi della Rete… ah… le difficoltà logistiche di…
— Ma si può fare? — lo incalza Gladstone.
— Ah… sì, signora. Però, se…
— Facciamolo — taglia corto Gladstone. Si alza e tutti al tavolo si affrettano a imitarla. — Senatrice Feldstein, parlerò nel mio ufficio con lei e con gli altri legislatori interessati. Leigh, Allan, per favore, tenetemi informata sulle sommosse di Lusus. Il Consiglio di Guerra tornerà a riunirsi qui, fra quattro ore. Buongiorno, signori.
Camminai per le vie come stordito, la mente rivolta agli echi. Lontano dal Teti, dove i canali erano meno numerosi e i passaggi pedonali più ampi, la folla riempiva i viali. Lasciai che il comlog mi guidasse a diversi terminex, ma ogni volta la folla era più fitta. Impiegai alcuni minuti a capire che non erano solo abitanti di Vettore Rinascimento che cercavano di andarsene, ma visitatori di tutta la Rete che spingevano per entrare. Mi domandai se qualcuno, nell'unità operativa di evacuazione, avesse considerato la possibilità che milioni di curiosi affollassero i teleporter per veder iniziare la guerra.
Non sapevo come mi fosse possibile sognare conversazioni avvenute nella Sala di Guerra, ma ero sicuro che fossero reali. Ripensandoci, ricordai particolari dei sogni della lunga notte precedente… non solo sogni di Hyperion, ma la passeggiata fra i mondi fatta da Gladstone e particolari di conferenze ad alto livello.
Chi ero?
Un cìbrido era un telecomando biologico, un'appendice delle IA (nel caso specifico, una personalità ricuperata dalle IA), messo al sicuro chissà dove nel Nucleo. Era concepibile che il Nucleo conoscesse tutto ciò che accadeva nella Casa del Governo, negli svariati corridoi del posto di comando umano. La razza umana era diventata tanto blasée, nel condividere la vita con potenziali monitoraggi IA, quanto le famiglie degli Stati Uniti meridionali pre-guerra civile sulla Vecchia Terra lo erano nel parlare in presenza di schiavi umani. Impossibile evitarlo: ogni essere umano al di sopra della classe più povera delle infime zone di Alveare Sedimento possedeva un comlog con biomonitor, parecchi avevano impianti e ciascuno di essi era sintonizzato sulla musica della sfera dati, controllato da elementi della sfera dati, dipendente da funzioni della sfera dati… gli esseri umani accettavano così la mancanza di riservatezza. Un artista su Esperance una volta mi aveva detto: «Avere rapporti sessuali o una lite in famiglia, con i monitor domestici accesi, è come spogliarsi davanti a un cane o a un gatto: la prima volta esiti, poi te ne dimentichi».
In quel momento mi collegavo forse, mediante un canale secondario, proprio con il Nucleo? C'era un modo assai semplice, per scoprirlo: lasciare il cìbrido e percorrere le autostrade della megasfera fino al Nucleo, come Brawne e la mia controparte priva di corpo avevano fatto, l'ultima volta che avevo condiviso le loro percezioni.
"No."
Il pensiero mi intontì, quasi mi fece stare male. Trovai una panca e mi sedetti un momento, chinando la testa sulle ginocchia e respirando lentamente, a fondo. La folla mi passò davanti. Da qualche parte, qualcuno si rivolgeva alla gente servendosi di un altoparlante.
Ero affamato. Non mangiavo da almeno ventiquattro ore: cìbrido o no, il mio corpo era debole e aveva bisogno di nutrimento. Mi infilai in una via laterale dove le grida dei venditori sovrastavano il normale frastuono e reclamizzavano prodotti esposti su girocarri a una ruota.
Trovai un carro davanti al quale c'era poca coda, ordinai pasta fritta col miele, una tazza di fragrante caffè bressiano e una ciotola di pane di pita con insalata; pagai la donna usando la carta universale e salii una scala fino a un edificio abbandonato per sedermi sulla veranda a mangiare. Il cibo era buonissimo. Sorseggiavo il caffè e pensavo di comprare altra pasta, quando notai che nella piazza in basso la folla aveva smesso di muoversi in ondate noncuranti e si era radunata intorno a un gruppetto di uomini in piedi sul bordo dell'ampia fontana centrale. Le parole amplificate giunsero fino a me.
«…l'Angelo della Vendetta è stato sguinzagliato fra noi, le profezie si sono compiute, il Millennio sta per arrivare… il piano dell'Avatar richiede un simile sacrificio… come profetizzato dalla Chiesa della Redenzione Finale che sapeva, ha sempre saputo, che una simile redenzione deve avvenire… troppo tardi per queste mezze misure… troppo tardi per la lotta fratricida… la fine dell'umanità è su di noi, le Tribolazioni sono iniziate, il Millennio del Signore sta per vedere la luce.»