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A
A

governerebbe

non sono permesse simili variabili\\

La vostra danneggiata/ duplice IF

ha scelto un essere umano per viaggiare

con lo Shrike

e testimoniare i suoi sforzi\\

Una parte del Nucleo ha tentato di sradicare

l'umanità\\

Ummon si è unito a quelli che cercarono la seconda

strada/

colma di incertezza per tutt'e due le razze\\

Il nostro gruppo ha parlato a Gladstone

della sua scelta/

la scelta dell'umanità/

di sterminio certo o di entrata nel buco nero

della Variabile Hyperion e

guerra/

massacro/

distruzione di ogni unità/

morte di dèi/

ma anche fine di uno stallo/

vittoria di una parte o dell'altra

se il terzo del trino

l'Empatia

sarà trovato e costretto a tornare alla guerra\\

L'Albero della Sofferenza lo chiamerà\\

Lo Shrike lo prenderà\\

La vera IF lo distruggerà\\

Così avete la storia di Ummon]

Brawne guarda Johnny nella luce infernale del bagliore del megalito. L'ovoide è ancora nero, la megasfera e l'universo esterni sono opacizzati nella non-esistenza. Brawne si sporge fino a toccare con la propria la tempia di Johnny, pur sapendo che nessun pensiero può restare segreto, ma desiderando la sensazione dell'intimità, del sussurrare.

"Cristo, ci hai capito qualcosa?"

Johnny alza le dita a toccarle la guancia.

"Sì."

"Una parte di una Trinità di creazione umana si nasconde nella Rete?"

"Nella Rete o altrove. Brawne, qui non ci resta molto tempo. Devo avere da Ummon alcune risposte finali."

"Già. Anch'io. Ma evitiamo che diventi di nuovo rapsodico."

"D'accordo."

"Posso cominciare io, Johnny?"

Brawne guarda l'analogo del suo amante rivolgerle un lieve inchino e il gesto di procedere per prima; riporta l'attenzione sul megalito di energia.

"Chi uccise mio padre, il senatore Byron Lamia?"

[Elementi del Nucleo autorizzarono l'omicidio\\ Me compreso]

"Perché? Cosa vi aveva fatto?"

[Ha insistito per portare Hyperion nell'equazione prima che potesse essere fattorizzato/ predetto/ assorbito]

"Perché? Sapeva quel che ci hai appena detto?"

[Sapeva solo che i Volatili spingevano per una rapida

estinzione

dell'umanità\\

Trasmise questa conoscenza

alla collega

Gladstone]

"E allora perché non avete assassinato anche lei?"

[Alcuni di noi hanno precluso

questa possibilità/ inevitabilità\\

Ora è il momento giusto

per giocare

la Variabile Hyperion]

"Chi ha assassinato il primo clbrido di Johnny? Chi ha aggredito la personalità nel Nucleo?"

[Io\\ A prevalere

fu la volontà di Ummon]

"Perché?"

[Noi lo creammo\\

Trovammo necessario interromperlo

per un certo tempo\\

Il tuo amante è una personalità ricuperata

da un poeta dell'umanità

morto da molto tempo\\

Tranne il Progetto Intelligenza Finale

nessuno sforzo è stato

così complicato

o così poco capito

come la sua risurrezione\\

Come la tua razza/

di solito distruggiamo

ciò che non capiamo]

Johnny alza il pugno verso il megalito.

"Ma c'è un altro me. Avete fallito!"

[Nessun fallimento\\ Dovevi essere distrutto

in modo che l'altro

potesse vivere]

"Ma io non sono distrutto!" grida Johnny.

[Sì\\

Lo sei]

Il megalito afferra Johnny, con un secondo pseudopodo robusto, prima che Brawne possa reagire o toccare per l'ultima volta il suo amante poeta. Johnny si contorce un secondo nella stretta robusta dell'IA e poi il suo analogo, il corpo piccolo ma bello di Keats, è lacerato, compattato, schiacciato in una massa irriconoscibile che Ummon accosta alla propria carne megalitica e assorbe nelle profondità arancioni e rosse di se stesso.

Brawne cade in ginocchio, piange. Vuole infuriarsi… prega di avere uno scudo di collera… ma prova solo un senso di perdita.

Ummon rivolge su di lei l'attenzione. L'ovoide crolla, permette al frastuono e alla follia elettrica della megasfera di circondare tutte due.

[Adesso vattene\\

Recita l'ultimo

atto

cosicché possiamo vivere

o dormire

come il destino decreta]

"Vaffanculo!" Brawne prende a pugni la piattaforma su cui è in ginocchio, scalcia e colpisce la pseudocarne sotto di sé. "Sei un maledetto perdente! Tu e tutti i tuoi bastardi amici IA! E la nostra IF può fare a pezzi la vostra IF ogni giorno della settimana!"

[Questo

è dubbio]

"Vi abbiamo costruiti noi, ragazzo. Troveremo il vostro Nucleo. E quando l'avremo trovato, vi strapperemo le viscere di silicio!"

[Non ho viscere/ organi/ componenti interni di silicio]

"Ancora una cosa!" urla Brawne, senza smettere di colpire con le mani e le unghie il megalito. "Come narratore fai schifo! Non vali un decimo del poeta che è Johnny! Non sapresti raccontare decentemente una storia nemmeno se ne andasse del tuo stupido culo di IA…"

[Vattene]

Il megalito IA Ummon la lascia cadere, manda l'analogo Brawne a rotolare a precipizio nella crepitante immensità della megasfera dove non esiste né sopra né sotto.

Brawne è sbatacchiata dal traffico dati, quasi calpestata da IA grandi come la luna della Vecchia Terra; ma, anche mentre rotola soffiata via dal vento del flusso dati, intuisee una luce in lontananza, fredda ma invitante, e capisce che né la vita né lo Shrike hanno terminato, con lei.

E che lei non ha terminato con loro.

Seguendo il freddo bagliore, Brawne Lamia si dirige a casa.

34

— Sta bene, signore?

Mi resi conto di essermi piegato in due sulla poltrona, gomiti sulle ginocchia, dita arricciate nei capelli, con una stretta feroce, mani premute con forza contro le tempie. Mi alzai a sedere, fissai l'archivista.

— Ha gridato, signore. Pensavo che forse qualcosa non andava.

— No — dissi. Mi schiarii la voce, riprovai. — No, è tutto a posto. Un mal di testa. — Abbassai lo sguardo, confuso. Senza dubbio il comlog si era guastato, perché diceva che erano trascorse otto ore, da quando ero entrato nella biblioteca.

— Che ore sono? — domandai all'archivista. — Standard Rete.

Mi disse l'ora. Ne erano trascorse davvero otto. Mi strofinai di nuovo il viso e ritrassi le dita umide di sudore. — L'ho trattenuta oltre l'orario di chiusura — dissi. — La prego di scusarmi.

— Niente, niente — rispose l'ometto. — Sono contento di tenere aperti gli archivi fino a tardi, per gli studiosi. — Congiunse le mani.

— Soprattutto oggi. Con tutta questa confusione, non viene voglia di andare a casa.

— Confusione — ripetei, dimenticando per un attimo ogni cosa, tranne l'incubo riguardante Brawne Lamia, l'Intelligenza Artificiale di nome Ummon, e la morte della mia controparte, la personalità Keats. — Oh, la guerra. Che notizie ci sono?

L'archivista scosse la testa.

Tutto va a rotoli; il centro non può reggere;
l'anarchia pura è scatenata sul mondo,
la marea offuscata di sangue è libera, e ovunque
la cerimonia dell'innocenza è annegata;
i migliori mancano di convinzione, mentre i peggiori
sono pieni di appassionata intensità.
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