— Be', c'è stato davvero d'aiuto — dice piano Brawne Lamia.
Sileno agita le braccia, disgustato, e si allontana, continuando a prendere a calci le dune.
— Non c'è altro? — domanda Weintraub al Console.
— No.
Brawne Lamia incrocia le braccia e fissa il comlog, accigliata. — Come hai detto che funziona, questa baracca? Come riesce a superare le interferenze?
— Microraggio inviato a un comsat tascabile messo in orbita quando siamo scesi con la Yggdrasill - risponde il Console.
Lamia annuisce. — Così, quando hai fatto rapporto, in pratica hai mandato alla nave brevi messaggi che il computer ha trasmesso in raffiche astrotel a Gladstone… e ai tuoi contatti Ouster.
— Sì.
— La nave può decollare senza autorizzazione? — domanda Weintraub. Si è messo a sedere, con le braccia intorno alle ginocchia alzate, nella posa classica di chi è stanco. Anche la voce rivela sfinimento. — Senza tenere conto del divieto di Gladstone?
— No — risponde il Console. — La FORCE ha posto un campo di contenimento classe-3 sopra il pozzo di decollo dove è parcheggiata la nave.
— Mettiti in contatto con quella donna — dice Brawne Lamia. — Spiega la situazione.
— Ho provato. — Il Console rimette nello zaino il comlog. — Nessuna risposta. Nel messaggio di chiamata ho precisato che Hoyt è gravemente ferito e necessita d'intervento medico. Volevo che l'apparato chirurgico della nave fosse pronto a intervenire.
— Ferito — ripete Martin Sileno, tornando dove gli altri sono accovacciati. — Merda. Il nostro amico prete è morto come il cane di Glennon-Height. — Muove il pollice in direzione del corpo avvolto nel mantello; tutti i display monitor sono rossi. Brawne Lamia si china a toccare la guancia di Hoyt. È fredda. Sia il comlog bio-monitor sia il medipac cominciano a cinguettare avvertimenti di morte cerebrale. La maschera a osmosi continua a forzare ossigeno puro nei polmoni del prete e gli stimolatori del medipac mantengono ancora in funzione cuore e polmoni, ma l'intensità del segnale sonoro ha un'impennata e poi si mantiene costante su un tono orribile.
— Ha perso troppo sangue — dice Sol Weintraub. Tocca il viso del prete, tenendo chiusi gli occhi e chinando la testa.
— Magnifico — sbotta Sileno. — Eccezionale! E secondo la sua stessa storia, Hoyt si decomporrà e si ricomporrà, grazie a quella maledetta cosa a forma di croce… due maledette cose, l'amico abbonda di polizze di risurrezione… e poi tornerà come una versione cerebralmente danneggiata dello spettro del papà di Amleto. E a quel punto cosa faremo?
— Chiudi il becco — dice Brawne Lamia. Avvolge il corpo di Hoyt in un telo che ha portato con sé dalla tenda.
— Chiudilo tu! — urla Sileno. — Abbiamo giù un mostro in agguato qui intorno. Il Vecchio Grendel in persona è qui in giro e affila le unghie per il prossimo pasto; vuoi che alla nostra allegra compagnia si aggiunga lo zombie di Hoyt? Ricordi la descrizione dei Bikura? Per secoli hanno lasciato che il crucimorfo li riportasse in vita: parlare a uno di loro era come parlare a una spugna ambulante. Vuoi davvero che il cadavere di Hoyt faccia la passeggiata con noi?
— Due — dice il Console.
— Come? — Martin Sileno si gira di scatto, perde l'equilibrio, cade sulle ginocchia accanto al corpo di Hoyt. — Cos'hai detto?
— Due crucimorfi — dice il Console. — Il suo e quello di padre Duré. Se la storia sui Bikura è vera, allora tutt'e due saranno… risuscitati.
— Oh, Cristo in croce — dice Sileno. Si siede sulla sabbia.
Brawne Lamia ha terminato di avvolgere il corpo del prete. Lo guarda. — Ricordo l'episodio, nella storia di padre Duré a proposito del Bikura chiamato Alfa — dice. — Ma ancora non capisco. Non quadra con la legge della conservazione di massa.
— Saranno mini-zombie - dice Martin Sileno. Si stringe addosso la pelliccia e prende a pugni la sabbia.
— Avremmo appreso un mucchio di cose, se la nave fosse arrivata — dice il Console. — L'autodiagnostico avrebbe… — S'interrompe. — Guardate. Nell'aria c'è meno sabbia. Forse la tempesta sta per…
Il fulmine lampeggia e comincia a piovere: palline gelide che colpiscono il viso con furia maggiore della tempesta di sabbia.
Martin Sileno comincia a ridere. — Che deserto di merda! — grida al cielo. — Finiremo annegati nel diluvio.
— Dobbiamo toglierci di qui — dice Sol Weintraub. Fra le pieghe del mantello si scorge il viso della piccina. Rachel piange: è paonazza. Sembra appena nata.
— Castel Crono? — propone Lamia. — Dista un paio d'ore…
— Troppo lontano — obietta il Console. — Accampiamoci in una Tomba.
Sileno ride di nuovo. Declama:
Chi sono costoro che vengono al sacrificio?
A quale verde altare, o misterioso sacerdote,
hai condotto questa giovenca che muggisce al cielo,
con i serici fianchi ornati di ghirlande?
— Significa sì? — domanda Lamia.
— Significa un merdoso "perché no?" — ride Sileno. — Facilitiamo pure alla nostra gelida musa il compito di trovarci. Nell'attesa, guarderemo il nostro amico decomporsi. Quanto tempo occorreva, secondo la storia di Duré, perché un Bikura si riunisse al gregge, dopo che la morte aveva interrotto il suo brucare?
— Tre giorni — dice il Console.
Col palmo della mano Martin Sileno si batte la fronte. — Ma certo. Come ho fatto, a scordarlo? Un periodo di tempo davvero appropriato, a mo' di Nuovo Testamento. Intanto, forse il nostro lupo Shrike porterà via un altro capo di questo gregge. Credete che al prete importi, se prendo in prestito un crucimorfo, per ogni evenienza? Voglio dire, ne ha uno di scorta…
— Andiamo — dice il Console. Un ruscello continuo di pioggia gli scorre dal tricorno. — Staremo nella Sfinge fino al mattino. Porterò il bagaglio di Kassad e il cubo di Moebius. Brawne, porta le cose di Hoyt e lo zaino di Sol. Sol, tieni la piccina al caldo e all'asciutto.
— E il prete? — domanda il poeta, muovendo il pollice in direzione del corpo.
— Padre Hoyt lo porti tu — dice piano Brawne Lamia, girandosi.
Martin Sileno apre bocca, vede in pugno a Lamia la rivoltella, scrolla le spalle, solleva il corpo del prete. — Chi porterà Kassad, quando lo troveremo? — domanda. — Certo, forse sarà in tanti pezzi che potremo dividercelo…
— Per favore, sta' zitto — dice stancamente Brawne Lamia. — Se devo spararti, avremo un altro peso da portare. Cammina e basta.
Il Console procede all'avanguardia, Weintraub viene subito dopo, Martin Sileno barcolla a qualche metro, Brawne Lamia chiude la fila: per la seconda volta il gruppetto scende nella Valle delle Tombe.
9
Quel mattino il programma del PFE Gladstone era pieno d'impegni. Tau Ceti Centro ha un giorno di ventitré ore, cosa che rendeva pratico, per il governo, servirsi del tempo standard dell'Egemonia senza distruggere totalmente i ritmi diurni locali. Alle 5,45 Gladstone s'incontrò con i consiglieri militari. Alle 6,30 fece colazione con una ventina d'influenti senatori e con i rappresentati della Totalità e del TecnoNucleo. Alle 7,15 si teleportò su Vettore Rinascimento, dove era sera, per l'inaugurazione del Centro Medico Hermes a Cadua. Alle 7,40 tornò alla Casa del Governo per una riunione con i collaboratori più importanti, compreso Leigh Hunt, allo scopo di ripassare il discorso che alle dieci in punto avrebbe tenuto al Senato e alla Totalità. Alle 8,30 s'incontrò di nuovo col generale Morpurgo e con l'ammiraglio Singh, per un aggiornamento della situazione nel sistema di Hyperion. Alle 8,45 mi ricevette.
— Buon giorno, signor Severn — mi salutò. Era alla scrivania, nello stesso ufficio dove l'avevo incontrata tre notti prima. Indicò un buffet contro la parete, sul quale facevano bella mostra brocche d'argento sterling contenenti caffè, tè e caffta.