Seguì un breve silenzio.
Alla fine Lourdusamy disse: «E lei, cardinale Mustafa, può spiegarci qual è stata la fonte di questa comune preoccupazione?»
Il cardinale Mustafa si umettò le labbra. «Sì, eccellenza. I rapporti dei nostri… servizi indicavano che poteva essersi verificata una certa contaminazione, durante la caccia del padre capitano de Soya e il breve contatto con il soggetto di nome Aenea.»
«Contaminazione?» domandò Lourdusamy.
«Sì, eccellenza. Era nostro convincimento che la bambina di nome Aenea avesse il potere di pregiudicare il carattere fisico e psicologico dei cittadini della Pax con cui fosse venuta in contatto. La nostra preoccupazione nel caso in oggetto riguardava l’assoluta lealtà e ubbidienza di uno dei comandanti delle astronavi della Flotta della Pax.»
«E come è avvenuta, cardinale Mustafa, questa valutazione del servizio segreto?» domandò Lourdusamy.
Il Grande Inquisitore esitò. «Con l’uso di varie fonti e di vari metodi del servizio segreto, eccellenza» rispose infine.
Lourdusamy non esitò affatto. «Tra le fonti e i metodi è compresa la detenzione e l’interrogatorio di uno spaziale dell’equipaggio del padre capitano de Soya reduce dal fallito tentativo di catturare il soggetto Aenea? Dico bene, cardinale Mustafa? Un certo… caporale Kee, mi pare.»
Il cardinale Mustafa batté le palpebre, sorpreso. «Esatto, eccellenza» confermò. Si girò un poco, come per parlare agli altri nella sala, non solo al papa e al segretario di Stato. «Una simile detenzione è insolita» spiegò «ma necessaria, in una situazione che pare toccare la sicurezza della Chiesa e della Pax.»
«Certo, eccellenza» mormorò il cardinale Lourdusamy. «Ammiraglio Aldikacti, può continuare il suo rapporto.»
«Alcune ore dopo che le mie Arcangelo erano emerse nel sistema Tau Ceti» riprese Aldikacti «e prima che ognuno di noi avesse completato i due giorni del ciclo di risurrezione, una navetta automatica traslò nello spazio di Tau Ceti. Era stata lanciata dalla madre capitano Stone…»
«Capitano dell’ASS Gabriele» intervenne Lourdusamy.
«Esatto, eccellenza. Il messaggio cifrato della navetta — codice decrittabile solo da me — diceva che le navi torcia Ouster erano state distrutte, ma che la Raffaele si era allontanata, accelerava verso un punto di traslazione non autorizzato e non rispondeva agli ordini di fermarsi.»
«In altre parole» ronfò Lourdusamy «una delle navi della flotta di Sua Santità si è ammutinata.»
«Così pare, eccellenza. Ma in questo caso l’ammutinamento si direbbe guidato dallo stesso capitano della nave.»
«Il padre capitano de Soya.»
«Sì, eccellenza.»
«E sono stati fatti tentativi di mettersi in contatto con l’agente del Sant’Uffizio a bordo della Raffaele?»
«Sì, eccellenza. Il padre capitano de Soya disse che il comandante Liebler era impegnato nei propri compiti. La madre capitano Stone lo ritenne inverosimile.»
«Sono state richieste spiegazioni sul cambiamento del punto di traslazione?» volle sapere Lourdusamy.
«Il padre capitano de Soya disse che io stessa avevo trasmesso nuovi ordini alla Raffaele prima della traslazione della task force» spiegò Aldikacti.
«La madre capitano Stone accettò questa spiegazione?»
«No, eccellenza. La madre capitano Stone ridusse la distanza fra le due Arcangelo e attaccò la Raffaele.»
«Quale fu il risultato dello scontro, ammiraglio?»
Aldikacti esitò solo una frazione di secondo. «Eccellenza… Santità… la madre capitano Stone aveva usato un codice personale per il suo messaggio, perciò nel sistema Tau Ceti trascorse un intero giorno, il tempo necessario per la mia risurrezione d’emergenza, prima che leggessi la sua comunicazione e autorizzassi l’immediato ritorno nel sistema Lucifero.»
«Quante navi portò con sé, ammiraglio?»
«Tre, eccellenza. La mia ammiraglia, la Uriele, con un altro equipaggio e due delle nuove Arcangelo che avevano appuntamento con noi nel sistema Tau Ceti, la Mikal e la Izrail. Ritenni troppo grande il rischio di accelerare la risurrezione di tutti gli equipaggi della task force Gedeone.»
«Però ha accettato di correre il rischio di persona, ammiraglio» notò Lourdusamy.
Aldikacti rimase in silenzio.
«Cosa avvenne dopo, ammiraglio?»
«Traslammo immediatamente nel sistema Lucifero, eccellenza. Lì seguimmo il ciclo automatico di risurrezione ridotto a dodici ore. Molte risurrezioni non riuscirono. Combinando gli equipaggi delle tre navi, riuscii ad armare la Uriele. Lasciai le altre due navi in traiettorie di difesa passiva automatica e iniziai le ricerche della Gabriele e della Raffaele. Non trovai né l’una né l’altra. Ma fu scoperta in breve una navetta faro, dall’altra parte del sole giallo del sistema Lucifero.»
«E la navetta faro proveniva…» la incitò Lourdusamy.
«Dalla madre capitano Stone. Conteneva la copia delle registrazioni del combattimento della Gabriele. Mostrava lo scontro avvenuto meno di due giorni prima. Stone aveva tentato di distruggere la Raffaele, con armi al plasma e a fusione. Il tentativo era fallito. Poi la Gabriele aveva attaccato la nave del padre capitano de Soya usando il raggio della morte.»
Nella piccola cappella scese il silenzio. Isozaki guardò la luce rossastra e tremolante delle candele votive colorare il viso sofferente di Sua Santità, papa Urbano XVI.
«Risultato dello scontro?» domandò Lourdusamy.
«Tutt’e due gli equipaggi morirono» rispose Aldikacti. «Secondo gli strumenti di bordo della Gabriele, la Raffaele completò la traslazione automatica. La madre capitano Stone aveva ordinato che il suo equipaggio stesse ai posti di combattimento nelle culle di risurrezione. Aveva programmato i computer della Gabriele per una risurrezione d’emergenza, ciclo di otto ore, di lei stessa e di alcuni indispensabili membri dell’equipaggio. Soltanto lei e un ufficiale superarono la risurrezione. La madre capitano mise in codice il faro e si diresse al precedente punto di traslazione della Raffaele. Era decisa a rintracciare e distruggere la nave, preferibilmente prima che de Soya e il suo equipaggio completassero la risurrezione, ammesso che si trovassero nelle culle, quando era stato usato il raggio della morte.»
«La madre capitano Stone sapeva in quale sistema solare si sarebbe aperto il punto di traslazione, ammiraglio?»
«No, eccellenza. Bisognava tenere conto di troppe variabili.»
«E qual è stata, ammiraglio, la sua risposta ai dati del faro?»
«Ho aspettato dodici ore, eccellenza, in modo che gli equipaggi della Mikal e della Izrail completassero la risurrezione. Poi con le tre navi ho varcato il punto di traslazione della Raffaele e della Gabriele. Ho lasciato un secondo faro per le Arcangelo che mi avrebbero seguito dal sistema Tau Ceti a distanza di qualche ora.»
«Non ritenne necessario aspettare l’arrivo delle altre navi?»
«No, eccellenza. Ritenni più importante traslare appena le tre navi furono pronte per la battaglia.»
«Però ha trovato opportuno aspettare che l’equipaggio delle altre due navi risuscitasse, ammiraglio. Perché non ha iniziato subito la caccia, con la sola Uriele?»
L’ammiraglio Aldikacti non esitò. «Era una decisione tattica di combattimento, eccellenza. Ritenevo che ci fossero ottime probabilità che il padre capitano de Soya avesse portato la Raffaele in un sistema Ouster, probabilmente meglio armato di quelli incontrati dalla task force Gedeone. Ritenevo anche probabile che la nave della madre capitano Stone, la Gabriele, fosse stata distrutta o dalla Raffaele o dalle navi Ouster nel sistema sconosciuto. Ritenni che tre navi fossero la forza minima da impiegare in una situazione così incerta.»
«E si trattava di un sistema Ouster, ammiraglio?»