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L'ho uccisa, pensò Kivrin.

— Non riesco a fermare l'emorragia — disse, ma poi si accorse che era già cessata. Per precauzione tenne comunque la propria sopravveste premuta contro il taglio e contò fino a cento e poi ancora fino a duecento prima di sollevarne con cautela un angolo per controllare la ferita.

Il sangue filtrava ancora da essa, ma adesso era mescolato ad un pus denso di un colore fra il giallo e il grigio. Roche si protese in avanti per pulirlo con un panno ma Kivrin lo fermò.

— No, è pieno di germi della peste — disse, togliendogli di mano il panno. — Non lo toccare.

Provvide di persona a pulire la ferita dal nauseante pus giallastro, che tornò a filtrare seguito da un siero acquoso.

— Credo che il bubbone si sia svuotato — disse a Roche. — Dammi il vino.

E si guardò intorno alla ricerca di un panno pulito su cui versarlo, ma non ce n'erano perché li aveva usati tutti per cercare di fermare l'emorragia, quindi dovette limitarsi a inclinare con cautela la bottiglia del vino per far colare un po' del liquido scuro sul taglio. Rosemund non si mosse, pallidissima in volto come se tutto il sangue fosse stato prosciugato dal suo corpo… in effetti ne aveva perso parecchio, ma non c'era modo di farle una trasfusione. Non c'era neppure uno straccio pulito.

Roche aveva intanto slegato la ragazza e stava tenendo la sua mano inerte nella propria.

— Ora il cuore batte con forza — disse.

— Ci servono altre pezze di lino — mormorò Kivrin, e scoppiò in pianto.

— Mio padre vi farà impiccare per questo — dichiarò Rosemund.

ESTRATTO DAL DOMESDAY BOOK
(064996-065537)

Rosemund è priva di conoscenza. La scorsa notte ho cercato di incidere il suo bubbone per eliminare l'infezione ma temo di aver soltanto peggiorato le sue condizioni perché ha perso una grande quantità di sangue e adesso è pallidissima, con il polso tanto debole che non riesco quasi ad avvertirlo.

Il segretario è peggiorato anche lui. Le emorragie sottocutanee continuano ed è chiaro che è vicino alla fine. Ricordo che la Dottoressa Ahrens ha affermato che senza cure adeguate le persone colpite dalla peste morivano dopo quattro o cinque giorni, ma lui non può certo durare così a lungo.

Lady Eliwys, Lady Imeyne e Agnes stanno ancora bene, anche se Imeyne sembra quasi impazzita e continua a cercare qualcuno a cui addossare la colpa. Questa mattina ha picchiato Maisry sugli orecchi e le ha detto che Dio ci sta punendo tutti perché lei è stupida e pigra.

Maisry è stupida e pigra, non ci si può fidare che tenga d'occhio Agnes neppure per cinque minuti e quando questa mattina l'ho mandata a prendere dell'acqua per lavare la ferita di Rosemund è rimasta via per oltre mezz'ora ed è tornata a mani vuote.

Non ho detto niente perché non volevo che Lady Imeyne la picchiasse ancora, e sono certa che sia solo questione di tempo prima che lei cominci a dare la colpa di tutto a me. Quando sono andata a prendere l'acqua che Maisry aveva dimenticato l'ho vista scrutarmi da sopra il bordo del Libro delle Ore e non faccio fatica a immaginare quello che sta pensando… che so troppe cose in merito alla peste e che di certo ero in fuga davanti ad essa, che si suppone che abbia perso la memoria e che in realtà non ero ferita ma malata.

Se comincerà ad accusarmi temo che riscirà a convincere Lady Eliwys che la causa della peste sono io e che non dovrebbe darmi ascolto, che si dovrebbe invece rimuovere la barricata per implorare tutti insieme la salvezza divina.

E in che modo mi difenderò? Dicendo che provengo dal futuro, dove si sa tutto sulla Morte Nera tranne come fare a curarla senza streptomicina, e che non so come fare a tornare indietro?

Gawyn non si vede ancora ed Eliwys è frenetica per la preoccupazione. Quando è andato a dire i vespri Roche l'ha trovata sulle porte del cortile senza mantello e senza cuffia, con lo sguardo fisso sulla strada. Mi chiedo se le sia venuto in mente che Gawyn poteva essere già infetto quando è partito per Bath, considerato che era andato fino a Courcy con l'inviato del vescovo e che al suo ritorno sapeva già della pestilenza.

(Pausa)

Ulf l'Intendente è morto, e adesso sua moglie e uno dei suoi figli sono ammalati. Niente bubboni, ma la donna ha piccoli gonfiori simili a semi all'interno della coscia. Devo ricordare di continuo a Roche di indossare la maschera e di non toccare i pazienti più di quanto sia necessario.

I video storici dicono che durante la Morte Nera la gente ha reagito cadendo in preda al panico, fuggendo vigliaccamente e rifiutandosi di prendersi cura dei malati, e che i preti sono stati i peggiori di tutti, ma non è affatto così.

Tutti hanno paura, ma stanno facendo lo stesso del loro meglio e Roche è addirittura meraviglioso. È rimasto accanto alla moglie dell'intendente e le ha tenuto la mano per tutto il tempo in cui io l'ho visitata e non si ritrae neppure di fronte agli incarichi più disgustosi, come lavare la ferita di Rosemund o svuotare i pitali o tenere pulito il segretario. Non sembra avere mai paura di nulla e non so da dove attinga il proprio coraggio.

Fra un lavoro e l'altro continua intanto a recitare mattutino e vespri e a riferire a Dio delle condizioni di Rosemund e degli altri malati, elencando i sintomi e quello che si sta facendo per loro come se Lui potesse sentirlo davvero. Un po' come faccio io con il registratore.

Mi chiedo se anche Dio sia là ma, come voi, sia bloccato da un ostacolo più insormontabile della barriera temporale che gli impedisce di passare e di trovarci.

(Pausa)

Possiamo sentire la presenza della peste nei dintorni perché le campane dei villaggi suonano a morto dopo ogni funerale: nove colpi per un uomo, tre per una donna, uno per un bambino e poi un'ora di rintocchi costanti. Esthcote ha avuto due morti questa mattina e la campana di Osney sta suonando senza posa da ieri, mentre la campana a sudovest, quella che potevo sentire quando sono arrivata qui, ha smesso di rintoccare. Non so se questo voglia dire che laggiù la peste è finita o che non è rimasto nessuno vivo a suonare la campana.

(Pausa)

Per favore, Dio, fa' che Rosemund non muoia. Per favore, fa' che Agnes non resti contagiata. E che Gawyn ritorni.

28

Il ragazzo che era fuggito da Kivrin il giorno in cui lei aveva cercato di trovare il sito della transizione si ammalò durante la notte, e quando andò a recitare il mattutino Padre Roche trovò sua madre ad aspettarlo. Il ragazzo aveva un bubbone sulla schiena e Kivrin glielo incise mentre sua madre e Padre Roche lo tenevano fermo.

Kivrin non avrebbe voluto farlo perché il ragazzo era già indebolito dallo scorbuto e perché non sapeva se ci fossero arterie che passavano sotto le scapole. Inoltre Rosemund non sembrava per nulla migliorata anche se Roche sosteneva che il suo battito era più forte, ed era così pallida da apparire del tutto esangue… e il ragazzo non dava l'impressione di potersi permettere di perdere del sangue.

Lui però non sanguinò quasi per nulla e il colorito cominciò a tornargli sulle guance prima ancora che Kivrin avesse finito di lavare il coltello.

— Somministragli del tè fatto con boccioli di rosa — suggerì Kivrin, pensando che se non altro questo sarebbe stato d'aiuto contro lo scorbuto, — e anche infusi di corteccia di salice.

Tenne quindi il coltello sul fuoco per sterilizzarlo; la fiamma era di poco più intensa del giorno in cui lei si era seduta accanto ad essa, troppo debole per trovare il sito, e non sarebbe mai stata sufficiente a riscaldare il ragazzo. D'altro canto, se fosse andata a raccogliere legna la donna avrebbe potuto infettare qualcun altro.

— Ti porteremo della legna — promise, pur chiedendosi come avrebbero fatto.

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