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— Padre Roche? — chiamò in tono sommesso, e quando non ebbe risposta entrò con cautela, lasciando che la porta si richiudesse alle sue spalle e avanzando verso la statua.

La candela era stata posta fra i piedi massicci e sgraziati della statua, cosicché il volto grezzo e il velo della santa restavano in ombra e incombevano in maniera protettiva sulla piccola figura adulta che avrebbe dovuto rappresentare una bambinetta. Inginocchiatasi, Kivrin raccolse la candela che era appena stata accesa, come dimostrava il fatto che la fiamma non aveva ancora avuto il tempo di sciogliere il sego nella depressione intorno allo stoppino.

Tenendo alta la candela si guardò intorno nella navata ma non riuscì a scorgere nulla, perché la fiammella illuminava il pavimento e la cuffia della santa ma lasciava in ombra tutto il resto della chiesa.

— Padre Roche? — chiamò, muovendo qualche passo lungo la navata senza posare la candela.

Nella chiesa regnava il più assoluto silenzio, proprio come era successo nel bosco il giorno in cui lei vi si era trasferita… un silenzio totale, ma permeato dalla sensazione che qualcuno fosse là, fermo accanto alla tomba o dietro uno dei pilastri, in attesa.

— Padre Roche? — chiamò ancora con chiarezza. — Sei qui?

Non ci fu risposta, soltanto quel silenzio colmo di attesa. Nel bosco non c'era nessuno, si disse, mentre muoveva qualche altro passo in avanti nell'oscurità, appurando che non c'era nessuno anche accanto alla tomba. Il marito di Imeyne giaceva con le mani incrociate sul petto e la spada la fianco, sereno e silenzioso. Anche vicino alla porta non c'era nessuno… adesso poteva distinguerla nonostante la fiammella della candela che l'abbagliava, e la soglia era deserta.

Il cuore le stava battendo come aveva fatto quel giorno nella foresta, tanto forte che avrebbe potuto mascherare un rumore di passi o il suono del respiro di qualcuno che fosse fermo in attesa. Si girò di scatto con la candela che tracciava una scia di fuoco nell'aria.

Era proprio dietro di lei. La candela si spense quasi per il brusco movimento, la sua fiamma si piegò e tremolò prima di tornare costante, rischiarando la faccia del bandito dal basso in alto, proprio come aveva fatto la lanterna.

— Cosa vuoi? — chiese Kivrin, con il fiato così corto da non riuscire quasi ad emettere suono. — Come sei entrato qui?

Il bandito non le rispose e si limitò a fissarla come aveva fatto nella radura.

Non l'ho sognato, pensò Kivrin, spaventata. Lui era là e intendeva fare… cosa?Derubarmi? Violentarmi?… ma l'arrivo di Gawyn lo aveva spaventato e fatto fuggire.

— Ti ho chiesto cosa vuoi — insistette, avanzando di un passo. — Chi sei?

Stava parlando in inglese moderno, poteva sentire le parole echeggiare fredde contro la pietra. Oh, no, gemette interiormente. Spero proprio che il traduttore non si guasti di nuovo proprio adesso.

— Cosa ci fai qui? — ripeté, costringendosi a parlare più lentamente, e sentì la propria voce dire: — Whette wolde thou withe me?

L'uomo protese verso di lei una mano enorme, sporca e arrossata… la mano di un bandito… come se volesse toccarle i capelli tagliati corti.

— Vattene — strillò Kivrin, indietreggiando di nuovo fino a trovarsi a ridosso della tomba. La candela si spense. — Non so chi sei o cosa vuoi, ma è meglio che te ne vada! — ingiunse. Era di nuovo inglese, ma che differenza faceva, se quell'uomo stava per rapinarla e ucciderla… e dove era finito il prete? — Padre Roche! — urlò disperatamente. — Padre Roche!

Dalla direzione della porta giunse un tonfo seguito dallo strisciare del legno sulla pietra, poi Agnes spalancò il battente.

— Eccoti qui — esclamò allegramente. — Ti abbiamo cercato dappertutto.

Il tagliagole lanciò un'occhiata in direzione della porta.

— Agnes! — urlò Kivrin. — Scappa!

La bambina s'immobilizzò con la mano ancora posata contro il pesante battente.

— Va' via di qui! — gridò ancora Kivrin, e si rese conto con orrore che stava di nuovo parlando in inglese moderno. Come si diceva «correre» in quest'epoca?

Il bandito mosse un altro passo verso di lei, che si ritrasse maggiormente a ridosso della tomba.

— Renne! Fuggi, Agnes! — stridette, poi la porta si richiuse con un tonfo sordo e Kivrin si trovò a correre lungo la navata di pietra e oltre la soglia, lasciando cadere la candela lungo la strada.

Agnes era quasi arrivata al cancello, ma non appena vide Kivrin uscire dalla chiesa si fermò e tornò indietro per venirle incontro.

— No! — gridò Kivrin, agitando le braccia. — Fuggi!

— C'è un lupo? — domandò Agnes, con gli occhi sgranati.

Non c'era tempo per dare spiegazioni o persuaderla a fuggire. Gli uomini che prima stavano tagliando la legna erano scomparsi e in giro non c'era nessuno. Kivrin prese in braccio Agnes e si mise a correre verso i cavalli.

— In chiesa c'era un uomo cattivo — le disse, mentre la metteva in sella al pony.

— Un uomo cattivo? — ripeté Agnes, ignorando le redini che lei cercava di metterle in mano. — Uno di quelli che ti hanno assalita nel bosco?

— Sì — replicò Kivrin, sciogliendo le redini. — Devi tornare a casa cavalcando più in fretta che puoi, e non ti fermare per nessun motivo.

— Io non l'ho visto — obiettò Agnes.

Probabilmente era vero, perché venendo dalla luce esterna non doveva essere riuscita a distinguere nulla nell'oscurità della chiesa.

— Era l'uomo che ha rubato le tue cose e ti ha ferita alla testa?

— Sì — ripeté Kivrin, ancora impegnata a cercare di sciogliere le redini.

— L'uomo cattivo era nascosto nella tomba?

— Cosa? — domandò Kivrin, che non riusciva ad allentare il cuoio indurito, e scoccò un'occhiata ansiosa verso la porta della chiesa.

— Vicino alla tomba io ho visto soltanto te e Padre Roche. L'uomo cattivo era nascosto nella tomba del nonno?

16

Padre Roche.

— Padre Roche? — ripeté Kivrin, mentre le redini irrigidite si allentavano improvvisamente fra le sue mani.

— Sono andata nella torre campanaria, ma lui non c'era. Era in chiesa, invece — spiegò Agnes. — Perché l'uomo cattivo si stava nascondendo nella tomba del nonno, Lady Kivrin?

Padre Roche. Ma non poteva essere. Padre Roche le aveva somministrato i sacramenti estremi, le aveva unto le tempie e il palmo delle mani.

— L'uomo cattivo farà del male a Padre Roche? — insistette Agnes.

Non poteva essere Padre Roche, che le aveva tenuto la mano e le aveva detto di non aver paura. Kivrin cercò di ricordare il volto del prete, che si era chinato su di lei per chiederle il suo nome, ma sapeva di non essere riuscita a distinguere i suoi lineamenti a causa del fumo. E mentre il prete le stava somministrando i riti estremi, lei aveva visto il bandito e aveva avuto paura perché gli avevano permesso di entrare nella stanza, aveva cercato di ritrarsi da lui. Invece non si era trattato affatto di un bandito, ma di Padre Roche.

— L'uomo cattivo sta arrivando? — domandò Agnes, guardando con ansia in direzione della porta della chiesa.

Aveva senso, come anche il ricordo del bandito che si chinava su di lei nella radura e la caricava sul cavallo. Aveva creduto che si trattasse di una visione evocata dal delirio, mentre si era trattato di Padre Roche, che stava aiutando Gawyn a portarla fino al maniero.

— L'uomo cattivo non verrà — replicò. — Non c'è nessun uomo cattivo.

— È ancora nascosto in chiesa?

— No. Mi sono sbagliata, non c'è nessun uomo cattivo.

— Però hai gridato — obiettò Agnes, non ancora convinta.

A Kivrin parve di sentire la bambina mentre raccontava ogni cosa alla nonna.

— Lady Katherine e Padre Roche erano in chiesa insieme e lei ha gridato.

Lady Imeyne sarebbe stata fin troppo contenta di aggiungere questa nuova informazione al suo elenco delle pecche di Padre Roche, e anche a quello dei motivi per cui sospettare di Kivrin.

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