«In condizioni controllate, in laborat…»
«Si limiti a rispondere alla domanda, Mr. Feinstein. Se è possibile, in base alla sua esperienza, eseguire una dissezione anche estesa come quella apparentemente operata sul dottor Calhoun senza uscirne coperti di sangue.»
«È possibile. Suppongo.»
«Grazie. Passando ora agli oggetti a forma di rombo — lei pensa che possa trattarsi di squame di Tosok?»
«Sì, signore, penso di sì.»
«E su che base lo pensa?»
«Del fatto che sono della stessa forma e delle stesse dimensioni delle squame Tosok nella fotografia.»
«Ma non ha mai visto squame Tosok staccate dal corpo finora, vero?»
«Be', no.»
«Difatti, non ha certezza che la pelle dei Tosok sia composta di squame, vero? La forma a rombo potrebbe essere semplicemente un incrocio di linee, non è vero?»
«Suppongo… di sì.»
Dale prese un oggetto dalla sua scrivania. «Questa è una scacchiera di cartone. Sembra fatta di riquadri rossi e neri distinti, vero?» La piegò. «Ma in realtà è un unico pezzo, no? I riquadri non possono essere separati, a meno che non si taglino deliberatamente con una sega, giusto?»
«Suppongo di sì.»
«E cos'è che lei ha detto? Le presunte squame sono delle stesse dimensioni degli oggetti mostrati nella fotografia?»
«Esatto.»
«Che cosa intende per 'le stesse dimensioni'?»
«Le stesse dimensioni, capisce, la stessa grandezza.»
«Ma la fotografia le mostra solo larghezza e lunghezza di alcuni segni a forma di rombo. Questa è la realtà, Mr. Feinstein, non un fumetto del sabato mattina. Noi viviamo in un mondo tridimensionale. Gli oggetti hanno una lunghezza e una larghezza, ma hanno anche uno spessore. Che spessore hanno gli oggetti che ha raccolto sulla scena del delitto?»
«Approssimativamente due terzi di millimetro.»
«E che spessore hanno i rombi che compongono la pelle dei Tosok, come li vede nella fotografia?»
«Io… non ne ho idea.»
«Esatto, Mr. Feinstein. Lei non ne ha idea. Inoltre, vorrei attirare la sua attenzione sulla fotografia numero otto. Non è quella delle presunte squame che lei ha trovato?»
«Sì» disse Feinstein.
«E… parlando ancora in termini di universo tridimensionale…» la voce profonda di Dale era piena di sarcasmo «qui la squama è coperta di sangue, vero?»
«Sì.»
«Quando lei ha recuperato la presunta squama, era insanguinata da tutti e due i lati?»
«No.»
«E qual era la superficie senza sangue?»
«Quella sul fondo.»
«In altre parole, del sangue fresco si era accumulato su una squama che era già sul pavimento, giusto?»
«Così sembra, sì.»
«Quindi la presunta squama era già presente prima che il dottor Calhoun cominciasse a perdere sangue, esatto?»
«Sembra probabile, sì.»
«In realtà la presunta squama potrebbe essere caduta molto prima della sventurata morte del dottor Calhoun, non è esatto?»
«No, signore.»
«Prego?»
«Lo staff di custodi della USC pulisce le stanze una volta a settimana. La stanza del dottor Calhoun era stata pulita la mattina del giorno che è morto.»
«Comunque la squama poteva essere lì da un'intera giornata.» Dale era agitato; dopo un istante si accorse che aveva dimenticato di dire 'presunta squama'. Stupidamente, aveva dato per scontato che in quelle stanze non venisse effettuato alcun servizio di pulizia, il che era sicuramente vero quando venivano usate come dormitorio per gli studenti.
«In realtà, signore,» disse Feinstein «la stanza del dottor Calhoun era stata pulita circa dieci ore prima che morisse; quindi, no, la squama non è stata lì per un'intera giornata.»
«Capisco. Ma poteva essere lì da un'ora?»
«È possibile.»
«Due ore?»
«Sì, è possibile.»
«Tre ore? Quattro ore? Cinque ore?»
«È concepibile.»
«Sei ore? Otto ore? Dieci ore?»
«È possibile, ma è un oggetto piuttosto grande. Sicuramente qualcuno l'avrebbe raccolta dal pavimento.»
«Lei conosceva il dottor Calhoun?»
«No, signore. Affatto.»
«Vorrebbe testimoniare sul suo carattere?»
«Io… no, signore.»
«Vorrebbe testimoniare sulle sue abitudini personali? La sua idea di pulizia? La sua pignoleria?»
«No, signore.»
«Allora la prego di limitare la sua testimonianza alle sue competenze. Lei non sa se il dottor Calhoun avrebbe raccolto un piccolo rifiuto dal pavimento della sua stanza. E non potendo fare questo, tutto ciò che può dire è che la squama era decisamente sul pavimento prima che il dottor Calhoun iniziasse a sanguinare, e che avrebbe potuto essere lì da — dieci ore ha detto — forse dalle undici del mattino del ventidue dicembre, giusto?»
«Suppongo di sì.»
«Grazie. Ora, parliamo di argomenti per i quali si suppone che lei sia qualificato come testimone. Mr. Feinstein. lei ci ha illustrato le sue credenziali… nessun dottorato, ma un paio di lauree, giusto?»
«Esatto.»
«E ha parlato di attestati da due diverse organizzazioni, giusto?»
«Esatto.»
«Lei è ovviamente un esperto in chimica — una delle sue lauree è in questa materia.»
«Sì.»
«È esperto anche in altri settori?»
«Ho lavorato molto sulle impronte digitali, l'analisi delle fibre e l'analisi dei frammenti di vetro.»
«E le orme?»
«Cosa vuole sapere?»
«È qualificato come esperto nell'analisi delle orme?»
«Be', no.»
«Perciò quando dice a questa giuria che il segno a U insanguinato è un'orma di Tosok non propone un'opinione meditata, da esperto. È semplicemente un'osservazione da profano — che non vale più di un casuale raffronto fatto da me o da chiunque altro.»
«Io sono un esperto.»
«Ma non in questo settore specifico. Esistono esperti in orme, no? Jacob Howley a Boston è il maggiore esperto della contea nel settore, non è vero?»
«Sì, suppongo di sì.»
«E Karen Hunt-Podborski, del dipartimento di Polizia di San Francisco, è probabilmente la maggiore esperta in orme di tutto lo stato, no?»
«Sì. Lei o Bill Chong.»
«Ma lei non è al livello del dottor — dottor! — Howley per quanto riguarda le orme, vero?»
«No.»
«Né di Ms. Hunt-Podborski o di Mr. Chong, o sbaglio?»
«No.»
«Quindi quell'orma insanguinata a U potrebbe essere di un Tosok, ma potrebbe anche essere — potremmo farlo rileggere allo stenografo, ma credo che lei stesso lo abbia paragonato a un ferro di cavallo.»
«Sì, l'ho detto, ma…»
«In realtà il segno è poco chiaro e non ben definito, vero? E il sangue era ancora abbastanza liquido da scorrere un po', vero? E dunque, in effetti, lei non può dire con una certa sicurezza scientifica che cosa ha lasciato quel segno, vero?»
Feinstein si lasciò sfuggire un sospiro.
«Può farlo?»
«No, no. Suppongo di no.»
«Grazie» disse Dale. «Molte grazie.»
19
Il giorno dopo pioveva a dirotto. Nell'aula si sentiva l'odore dei vestiti umidi, e gli ombrelli erano allineati lungo le pareti rivestite di legno.
«Dichiari e sillabi il suo nome, prego» disse l'impiegato.
«Mi chiamo Jesus Perez, J-E-S-U-S P-E-R-E-Z, e chiedo allo stenografo di indicare con la fonetica la pronuncia esatta.»
L'impiegato sudamericano fece l'occhiolino a Perez.
Ziegler si alzò e andò al leggio, poggiandoci sopra un fascio di appunti. «Perez, qual è attualmente il suo lavoro?»
«Sono un tenente detective presso la squadra omicidi del dipartimento di Polizia di Los Angeles.»
«In tale veste, ha avuto modo di visitare l'Università della California del sud il ventidue dicembre dello scorso anno?»
«In realtà sono arrivato dopo mezzanotte, quindi era già il ventitré dicembre.»
«Perché è stato chiamato?»
«Un poliziotto di turno per la sicurezza della delegazione dei Tosok aveva trovato un corpo malamente mutilato.»