Perez si spostò nel campo visivo di Smathers. «Professore, non ci vorrà molto se lei collabora. Mi dica semplicemente cosa aveva contro Calhoun.»
«Assolutamente niente.»
«Girava voce che forse le era passato davanti per il lavoro alla PBS.»
Smathers era tranquillo, faceva scivolare i denti sul labbro superiore. Alla fine incrociò lo sguardo di Perez. «Penso di volere una consulenza legale.»
«Perché? Non è stato accusato di nulla.»
Smathers si alzò in piedi. «Bene, o mi accusate e mi date un avvocato, oppure me ne vado.»
Perez allargò le braccia. «Perché questa ostilità, professore?»
Il tono di Smathers fu aspro. «Lei sta insinuando che io abbia ucciso Cletus Calhoun. Sospetto che anche le implicazioni che ne conseguono siano perseguibili. Senta, lei ha ragione, quel villano col moccio al naso non mi piaceva. Forse è più bello di me, e ha tutto quello charme da montanaro, ma come astronomo non vale neanche la metà di me. È solo un personaggio, nient'altro che un divulgatore. Ha osato insinuare che il mio lavoro non fosse del tutto originale? Cristo, erano anni che non faceva un cazzo da solo. Ma se lei pensa che io lo abbia ucciso, è pazzo. E se vuole interrogarmi su un'insinuazione così offensiva, lo farà in presenza del mio avvocato.»
8
Jesus Perez tornò all'ufficio di Monty Ajax. «Non credo sia stato Smathers.»
Ajax alzò lo sguardo. «Ha un alibi?»
«Non proprio. Il medico legale dice che l'omicidio è avvenuto apparentemente intorno alle nove di sera. La maggior parte degli umani e sei dei Tosok erano a una lezione alla USC — Jay Gould era a Los Angeles per promuovere la sua nuova collezione di saggi. Dopo il discorso di Gould c'è stato un grande ricevimento. Non sono rientrati fino alle due. Ma Hask aveva dato forfait — per cambiare pelle, dice ora. E anche Calhoun e Smathers erano rimasti; a Calhoun non piaceva Gould, evidentemente i divulgatori scientifici di successo sono la sua spina nel fianco. E Calhoun aveva detto di aver bisogno di tempo per lavorare sul testo della prossima puntata di Great Balls of Fire! Ma la scientifica non ha trovato nessuna prova del coinvolgimento di Smathers o di qualsiasi altro umano. E una squadra della UCLA ha confermato che la sostanza sulla costola non è di — com'era la frase? — 'non è di origine terrestre'.»
«Quindi probabilmente è proprio sangue Tosok, oppure — che Dio ci assista — sperma Tosok o qualcosa del genere» disse Ajax.
«Stando a quanto siamo riusciti a stabilire, i Tosok non hanno consegnato agli scienziati umani nessun campione di tessuto. Sembra che per loro sia un tabù: considerano i meccanismi interni del corpo un qualcosa di estremamente privato. Sembra che gli abbiano offerto dei libri di anatomia umana e loro abbiano reagito come se gli avessero dato delle copie di Hustler. Dato l'approccio dei Tosok verso questo tipo di cose, è piuttosto improbabile che Smathers abbia avuto accesso al loro sangue.»
Ajax sbuffò rumorosamente. «Quindi è stato un Tosok?»
«Sembrerebbe.»
«E lei sospetta di Hask?»
«Sì. Ovviamente il cambio di pelle sembra fatto apposta. E abbiamo ingrandito l'orma insanguinata. Quasi sicuramente non è di Kelkad, e abbiamo eliminato una degli altri Tosok — una femmina che si chiama Dodnaskak — perché ha i piedi troppo grandi.»
«Rimangono altre cinque possibilità, incluso Hask.»
«Ma Hask aveva la pelle grigio-blu.»
«Esatto. Aveva.»
«E dentro la stanza di Calhoun la scientifica ha trovato questi» disse Perez, mettendo sulla scrivania di Ajax un minuscolo sacchetto a chiusura ermetica. Dentro c'erano tre frammenti di materiale grigio-blu a rombi. Per un momento Perez rimase in silenzio, mentre Ajax metteva il sacchetto davanti alla luce. «Se Hask stava per fare la muta» disse Perez «potrebbe aver perso le scaglie durante tutto il giorno.»
Ajax posò il sacchetto e si massaggiò le tempie.
Il tenente Perez entrò nel salone del sesto piano di Valcour Hall, accompagnato da quattro ufficiali di polizia in uniforme, ognuno più alto di lui di almeno una testa. I Tosok Kelkad e Ged, insieme a Frank Nobilio, erano lì a parlare. Frank si alzò. «Cosa c'è, tenente?»
«Venga con me, dottore» disse Perez. «Qual è la stanza di Hask?»
«È al secondo piano.»
«Ci porti lì.»
«Di cosa si tratta?»
«Ci porti solo lì, per favore» disse Perez. «Lei è Kelkad, vero?» disse guardando il Tosok blu scuro. «Forse vorrà venire anche lei.»
Perez premette il pulsante e immediatamente l'ascensore si aprì. Entrò e tenne la porta aperta, aspettando che Frank, Kelkad e gli uomini in uniforme entrassero. Frank sospirò, e salì in ascensore. Scesero di quattro piani, e con un cenno della mano Frank indicò che dovevano dirigersi verso l'ala est. Oltrepassarono diverse porte a vetri aperte, e finalmente arrivarono alla stanza di Hask — in fondo al corridoio.
Perez bussò alla porta. «Hask, apra. È la polizia.»
Dall'interno della stanza si sentirono suoni di movimento, e un attimo dopo la porta si aprì. «Lei è il Tosok conosciuto come Hask?» chiese Perez.
«Lo sapete» disse Hask.
«Hask, la dichiaro in arresto per l'omicidio di Cletus Calhoun.»
Frank spalancò gli occhi. «Aspetti un momento…»
Perez mise una mano nella tasca della giacca e tirò fuori la sua Miranda consumata. Conosceva i diritti a memoria, ma doveva leggerli dalla carta, per evitare che più tardi qualche avvocato dicesse che una parte era stata saltata. «Ha il diritto di rimanere in silenzio. Se rinuncia…»
«Aspetti un dannato momento» disse Frank, con le sopracciglia che salivano.
«… Al diritto di rimanere in silenzio, qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto…»
«Non può arrestare un alieno!» disse Frank.
«… Ad avere un avvocato presente durante gli interrogatori. Se vuole un avvocato…»
«Cristo Santo, tenente!»
«… Ma non può permetterselo, ne verrà nominato uno d'ufficio. Capisce i suoi diritti come io glieli ho letti?»
Hask barcollò all'indietro. Pur avendo gli occhi sul retro della testa, sembrava non vedere dove andava. Sbatté contro il tavolo e un oggetto — un disco di circa trenta centimetri di diametro — cadde. Cadendo urtò contro il ripiano più basso di una libreria incassata e si ruppe in due pezzi.
«Capisce i suoi diritti come io glieli ho letti?» ripeté Perez.
«Tenente, di certo non può pensare che Hask abbia commesso l'omicidio» disse Frank.
«Dottor Nobilio, sì, noi crediamo che ci siano prove sufficienti per l'accusa. Ora, Hask, lei capisce i suoi diritti come io glieli ho spiegati?»
Le gambe di Hask si piegarono finché non toccò con due braccia il pavimento. Raccolse i due pezzi e li guardò, uno con gli occhi anteriori e l'altro con quelli posteriori. Gli occhi che Frank riusciva a vedere sbattevano velocemente.
«Capisce questi diritti?» disse Perez per la terza volta.
«Io… credo di sì» disse Hask. Il ciuffo si muoveva avanti e indietro per l'agitazione.
Frank impaziente allungò la mano. «Mi faccia vedere il mandato di arresto, tenente.»
«Hask?» disse Perez.
«Dio Santo, tenente, lui parla inglese, ma non lo legge. Mi dia il mandato.»
Perez tirò fuori le carte dalla tasca e le diede a Frank. Frank non aveva mai visto prima un mandato di arresto, ma sembrava a posto. Diceva:
Il sottoscritto è informato e ritiene che:
ATTO DI IMPUTAZIONE 1
Il 22 di dicembre del corrente anno, nella contea di Los Angeles, Hask, un membro della specie Tosok, in violazione della sezione 187(a) del Codice Penale, intenzionalmente e premeditatamente violando la legge, ha assassinato Cletus Robert Calhoun, un essere umano.
Il suddetto reato è un grave crimine ai sensi del Codice Penale Sezione 1192.7 (c) (1).
Si presume inoltre che nel commettere e nel tentativo di portare a termine il reato di cui sopra, detto imputato ha utilizzato un'arma mortale e pericolosa, vale a dire un coltello o altro strumento o attrezzo estremamente affilato, detto utilizzo non essendo un elemento del reato sopracitato, ai sensi della Sezione 12022 (b) del Codice Penale e rendendo anche il reato di cui sopra un grave crimine ai sensi della Sezione 1192.7 (c) (23) del Codice Penale.
Jesus Perez
(Agente Investigativo
del dipartimento di Polizia di Los Angeles — rapine e omicidi)