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Mary rifletté sulla cosa per un po', poi gli chiese: «Tutto ciò porta a pensare che ci sono buone probabilità che non abbiamo contratto nessuna malattia, esatto?»

«La spiegazione più verosimile è che Ponter abbia contratto qualcosa qui, e che dal suo mondo non abbia importato niente di cui dobbiamo preoccuparci.»

«Guarirà?»

Reuben scrollò le spalle. «Non lo so. Gli ho somministrato antibiotici ad ampio spettro in modo da uccidere la maggior parte dei batteri conosciuti, sia gram-negativi che gram-positivi. Gli antibiotici sono inefficaci in caso di infezioni virali, e d'altronde non esiste un farmaco antivirale ad ampio spettro. A meno che non si riesca a identificare una particolare patologia virale, somministrare a casaccio farmaci antivirali gli farebbe più male che bene.» Il medico diede l'impressione di essere frustrato almeno quanto lei, soprattutto quando aggiunse: «Non possiamo far altro che aspettare e vedere cosa succede.»

Gli Esibizionisti scesero dagli spalti e si accalcarono intorno ad Adikor Huld, bombardandolo di domande simili a lance appuntite scagliate durante un agguato contro un mammut. «Ti aspettavi la decisione del giudice Sard?» gli chiese Lulasm.

«Chi ti difenderà in tribunale?» domandò Hawst.

«Hai un figlio della generazione 148; è grande abbastanza per capire quello che faranno a te… e a lui?» fu la domanda di un Esibizionista del quale non conosceva il nome, un 147 che probabilmente era seguito da un pubblico giovanile.

Non risparmiarono nemmeno la povera Jasmel. «Jasmel Ket, adesso come cambieranno i tuoi rapporti con Daklar Bolbay?» «Credi davvero che tuo padre sia ancora vivo?»

«Se il tribunale condannerà lo scienziato Huld per omicidio, cosa proverai all'idea di aver difeso un colpevole?»

Adikor sentiva l'ira montargli dentro, ma lottò, lottò, lottò fino allo spasimo per dominarla. Le trasmissioni dei Companion degli Esibizionisti erano seguite da innumerevoli persone, e non poteva certo permettersi ulteriori scatti in pubblico.

Da parte sua, Jasmel si limitò a non rispondere, finché gli Esibizionisti la lasciarono in pace. Finalmente, anche i torturatori di Adikor gettarono la spugna, e abbandonarono l'aula lasciandoli completamente soli in quel vasto spazio. I loro occhi si incontrarono per un attimo, prima che entrambi distogliessero lo sguardo. Adikor non sapeva cosa dire; era in grado di cogliere gli stati d'animo ereditati dal padre, ma la ragazza aveva molto anche del carattere di Klast. Alla fine, per infrangere l'insopportabile silenzio, si decise: «Lo so che hai fatto del tuo meglio.»

Jasmel alzò lo sguardo sul soffitto, decorato con rappresentazioni di albe, nel cui centro era incastrato un orologio. Poi fissò gli occhi in quelli di Adikor. «Sei stato tu?»

«Cosa?» disse Adikor sentendo una fitta al cuore. «No, certo che no. Io amo tuo padre.»

Jasmel chiuse gli occhi. «Non sapevo che fossi stato tu a tentare di ucciderlo.»

«Non ho tentato di ucciderlo. Ero solo arrabbiato, tutto qui. Pensavo che avessi capito; pensavo…»

«Credi che ciò che ho visto non mi abbia scioccata? Hai colpito mio padre! L'ho visto sputare un dente!»

«È accaduto una vita fa» si difese con un filo di voce. «Io… non ricordavo che la cosa fosse stata così… cruenta. Mi dispiace che tu abbia visto quelle immagini.» Si fermò un attimo, quindi riprese: «Jasmel, non capisci che amo tuo padre? Tutto quello che sono lo devo a lui. Dopo… quell'incidente… avrebbe potuto denunciarmi e farmi sterilizzare. Non l'ha fatto perché ha scoperto che ero soggetto — e ancora lo sono — a momentanei black out che non mi permettono di controllare la collera che s'impadronisce di me. Tutto quello che sono lo devo interamente a lui. Gli devo mio figlio, Dab. Per lui provo una gratitudine immensa. Non avrei mai potuto fargli del male. Mai.»

«Forse eri stanco di essere in debito con lui.»

«Non c'è nessun debito tra noi. Sei ancora giovane, Jasmel, ancora non ti sei mai legata a qualcuno, anche se presto lo sarai. Non esiste debito tra due persone che si amano, ma la capacità di perdonarsi reciprocamente e il desiderio di andare avanti insieme, qualunque cosa accada.»

«Non si cambia con il tempo» disse Jasmel.

«Sì che si cambia. Io sono cambiato, e questo tuo padre lo sapeva.»

Jasmel rimase a lungo in silenzio, poi cambiò discorso: «A chi ti rivolgerai, per il processo?»

Quando gli Esibizionisti glielo avevano chiesto, aveva ignorato la domanda. Adesso dovette pensarci. «Lurt è la scelta naturale» rifletté. «È una 145, abbastanza adulta perché il giudice le porti il dovuto rispetto. Si è offerta di fare qualunque cosa per aiutarmi.»

«Spero che… ti sia d'aiuto.»

«Grazie. E tu che farai?»

Jasmel lo guardò dritto negli occhi: «Per il momento — in questo preciso momento — sento solo il bisogno di andare via da questo posto… lontano da te.»

Si voltò e uscì dall'imponente Camera di consiglio, lasciando Adikor nella solitudine più assoluta.

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Parola(e) chiave: Neandertal

Una guida spirituale islamica ha affermato che il cosiddetto uomo di Neandertal è il risultato abortito di un esperimento di ingegneria genetica figlio del mondo occidentale. Il Wilayat-al-Faqih iraniano ha invitato il governo canadese ad ammettere che Ponter Boddit è il prodotto immorale e pericoloso di un processo di ricombinazione del DNA…

Da più parti si intensificano le pressioni su Ottawa affinché sia concessa la cittadinanza canadese a Ponter Boddit. L'ultima richiesta è partita addirittura dal presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush, che oggi ha chiesto ufficialmente al Primo Ministro Jean Chrétien di accelerare le pratiche per conferire la cittadinanza canadese a Ponter Boddit. Il Neandertal ha dichiarato di essere nato in un luogo corrispondente alla nostra Sudbury, nell'Ontano. «Se è nato in Canada» ha dichiarato Bush «allora è canadese.»

Il Presidente insiste affinché a Boddit sia concesso un passaporto canadese, in modo che, terminata la quarantena, possa entrare liberamente negli Stati Uniti, ponendo così fine alla querelle esistente a Capitol Hill sulla questione se il Neandertal possa o meno entrare negli Stati Uniti.

La sezione 5, paragrafo 4, della legge sulla cittadinanza canadese lascia un'ampia discrezionalità in materia: 'In casi di particolare gravità e urgenza, ovvero di servizi eccezionalmente resi allo Stato, in deroga alle disposizioni della presente legge, il Governatore può rivolgere al Ministro competente la richiesta di cittadinanza per chi abbia…'

È stata inoltrata al Ministro della sanità canadese una petizione con più di 10.000 firme raccolte da tutto il mondo via Internet, affinché sia disposta la quarantena permanente per Ponter Boddit…

Le azioni della Inco hanno chiuso con un rialzo del 52 per cento…

«È tutto un circo mediatico» ha dichiarato il decano del club dei Rotary di Sudbury, Bernie Monks. «Era dal 1934 che nell'Ontario settentrionale non si vedeva una cosa del genere, cioè da quando nacquero le cinque gemelle Dionne…»

Da tutto il mondo continuano ad arrivare proposte per Ponter Boddit. La giapponese NTT gli ha offerto la direzione del dipartimento per la ricerca di calcolo quantistico. Anche la Microsoft e la IBM hanno avanzato le loro offerte di lavoro con compensi molto alti. Il MIT, la CalTech e otto altre università gli hanno invece offerto delle cattedre di insegnamento, mentre la RAND Corporation e Greenpeace gli hanno fatto pervenire attestati di amicizia. Ancora non si conoscono le intenzioni del Neandertal…

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