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La voce di Perera si abbassò fino a un mormorio indistinto, menre gli occhi si spalancavano come se volessero uscire dalle orbite. Pareva che fosse in preda ai prodromi di un attacco epilettico e cardiaco. I colleghi lo guardavano allarmati. Poi lo scienziato si ricompose, batté il pugno sul tavolo, e gridò: — Ma certo! Questo spiega tutto! Il dirupo meridionale… adesso sì che è logico.

— Io non capisco niente — borbottò l'ambasciatore lunare esprimendo il pensiero di tutti gli altri diplomatici.

— Guardate questa sezione longitudinale di Rama — continuò eccitato Perera svolgendo una mappa. — Avete tutti una copia? Il Mare Cilindrico è compreso fra due scarpate che chiudono completamente all'interno la circonferenza di Rama. Quella a nord è alta cinquanta metri, l'altra, quella a sud, quasi mezzo chilometro. Perché tanta differenza? Finora nessuno è riuscito a trovare una spiegazione plausibile. Ma supponiamo che Rama sia in grado di muoversi autonomamente accelerando in modo che il nord si trovi davanti. L'acqua del mare, in questo caso, subirebbe una spinta all'indietro e a sud il livello del mare salirebbe anche di qualche centinaio di metri. Ecco spiegato perché la scarpata a sud è tanto più alta dell'altra. Vediamo un po'…

Si mise a scribacchiare furiosamente, e dopo poco alzò gli occhi con aria trionfante.

— Conoscendo l'altezza delle due scarpate possiamo determinare l'accelerazione massima di Rama. Con una gravità superiore a zero due g, il mare inonderebbe il continente meridionale.

— Solo un quinto di g? È poco.

— È molto per una massa di diecimila miliardi di tonnellate. Ed è sufficiente per le manovre astronautiche.

— Grazie, dottor Perera — disse l'ambasciatore hermiano. — Ci avete dato di che pensare. Signor presidente, possiamo insistere col Comandante Norton sulla necessità di esplorare la zona del Polo Sud?

— Sta facendo tutto il possibile. Ma il mare costituisce un ostacolo difficile. Stanno cercando di fabbricare una specie di zattera per arrivare almeno a New York.

— Può darsi che il Polo Sud sia molto più importante. Intanto esporrò la questione davanti all'Assemblea Generale, se non avete niente in contrario.

Non vi furono obiezioni, nemmeno da parte del dottor Taylor. Ma proprio mentre il presidente stava per dichiarare chiusa la seduta, Sir Lewis chiese la parola.

Il vecchio storico parlava di rado, ma quando parlava tutti lo ascoltavano.

— Supponiamo di scoprire che Rama è attivo, e disponga delle possibilità che avete ipotizzato. Secondo un antico detto militare la possibilità non implica l'intenzione.

— E quanto ancora dovremmo aspettare per sapere che intenzioni ha? — obiettò l'ambasciatore hermiano. — Qualora lo scoprissimo, potrebbe anche essere troppo tardi.

— È già troppo tardi. Noi non possiamo far niente per influire sulla condotta di Rama.

— Non sono d'accordo con voi, Sir Lewis. Potremmo agire in molti modi… se lo ritenessimo necessario. Ma purtroppo disponiamo di pochissimo tempo. Rama è un uovo cosmico scaldato dai raggi del Sole. Potrebbe schiudersi da un momento all'altro.

Il presidente guardò l'ambasciatore hermiano con genuino stupore. Nel corso della sua lunga carriera diplomatica gli era capitato rare volte di rimanere sorpreso, ma non si sarebbe mai sognato che un hermiano potesse esser dotato di una fantasia così poetica.

20

Quando uno degli uomini dell'equipaggio lo chiamava signor Comandante o, peggio, signor Norton, si trattava invariabilmente di una cosa seria. Non ricordava che Boris Rodrigo lo avesse mai chiamato così, perciò la cosa doveva essere doppiamente grave. Anche in circostanze normali Rodrigo era una persona seria e posata.

— Cosa c'è, Boris? — gli chiese quando la porta della cabina si fu chiusa dietro di loro.

— Vi chiedo il permesso, signor Comandante, di disporre della linea prioritaria della nave per inviare un messaggio diretto sulla Terra.

La richiesta era insolita, anche se non nuova. I segnali venivano normalmente trasmessi via Mercurio e, se anche il transito era questione di pochi minuti, ci volevano dalle cinque alle sei ore prima che il messaggio arrivasse al destinatario. Nel novantanove per cento dei casi andava bene così, ma nei casi d'emergenza si doveva ricorrere ad altri canali più costosi, a discrezione del Comandante.

— Sapete bene che una simile richiesta dev'essere seriamente motivata. Si tratta di una questione personale urgente?

— No, signor Comandante. È una cosa molto più importante. Voglio inviare un messaggio alla Madre Chiesa.

Uhm, pensò Norton, e adesso come me la cavo?

— Gradirei una spiegazione.

Rodrigo lo fissò coi pacifici occhi azzurri. Come tutti i suoi colleghi di fede, non perdeva mai la calma, qualità questa molto utile per farne dei buoni spaziali. Talvolta, però, l'impassibilità dei Cosmocristiani appariva un po' irritante a coloro cui il cielo aveva negato la grazia.

— Signor Comandante, credo di aver scoperto lo scopo di Rama.

— Avanti.

— Riflettete sulla situazione. È un mondo vuoto, deserto, eppure adatto agli esseri umani. Possiede atmosfera respirabile e acqua. Viene dalle profondità remote dello spazio, dritto al sistema solare… sarebbe assurdo che si trattasse di un caso. E non solo ha l'aria nuova, ma è come se non fosse mai stato usato.

Ne abbiamo parlato un'infinità di volte, pensò Norton, cos'altro avrà da dire Rodrigo?

— La nostra fede ci insegna ad aspettare una visita dal cielo, anche se non ci dice che forma assumerà. La Bibbia ci offre qualche suggerimento. Se non è la Seconda Venuta può essere il Secondo Giudizio. La storia di Noè descrive il primo. Io credo che Rama sia un'arca cosmica venuta a salvare quelli che meritano di essere salvati.

Seguì un lungo silenzio. Norton non era a corto di parole, tutt'altro, ma temeva di mostrarsi privo di tatto. Finalmente si decise a dire: — È un concetto interessante, e sebbene non condivida le vostre idee religiose, è anche plausibile in modo allettante. — Non era ipocrita né voleva adulare Rodrigo. A parte la religione, quella teoria era convincente come una mezza dozzina di altre che aveva sentito. Se qualche immane catastrofe incombeva sull'umanità e un'intelligenza superiore e benevola ne fosse stata al corrente?… Questo avrebbe spiegato tutto. Ma restavano ancora alcuni problemi insoluti.

— Un paio di domande, Boris. Rama arriverà al perielio fra tre settimane, poi girerà intorno al Sole e lascerà il nostro sistema alla stessa velocità con la quale è entrato. Non ci resta molto tempo per prepararci al Giorno del Giudizio, e far salire a bordo i prescelti, non vi pare?

— È vero. Perciò, una volta raggiunto il perielio, Rama dovrà rallentare e inserirsi in un'orbita di parcheggio… probabilmente un'orbita che avrà l'afelio vicino all'orbita terrestre. In quel punto potrebbe cambiare di nuovo velocità e stabilire un contatto con la Terra.

L'ipotesi era convincente, e se Rama voleva rimanere nel sistema solare avrebbe dovuto comportarsi esattamente così. Il modo più efficiente per rallentare era di avvicinarsi il più possibile al Sole, eseguendo la manovra in quel punto. Se nella teoria di Rodrigo c'era del vero, lo si sarebbe saputo presto.

— Un'altra cosa, Boris. Chi o che cosa controlla Rama adesso?

— Non lo sappiamo. Potrebbe trattarsi di un robot, o di uno spirito. Questo spiegherebbe la totale assenza di vita.

L'asteroide fantasma. Perché questa frase era improvvisamente saltata alla mente di Norton? Poi Norton si ricordò di uno stupido racconto che aveva letto qualche anno prima, ma ritenne più opportuno non chiedere a Rodrigo se lo conosceva anche lui. Pensava che i suoi gusti in fatto di letture fossero diversi.

— Adesso vi dico cosa dobbiamo fare, Boris — disse, giungendo rapidamente a una decisione. Voleva por fine al colloquio prima che diventasse troppo difficile, e gli pareva di aver escogitato un buon compromesso. — Sareste capace di riassumere le vostre idee in… in… diciamo meno di mille parole?

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