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— Sì — rispose Richard.

— Quando? — il volto di Kevin era tranquillo sullo schermo del videotelefono dell’albergo.

Leisha disse con precisione: — Prima che io e te cominciassimo a vivere insieme. Jennifer era ossessionata dal ricordo di Tony e Richard sentiva che… Non importa, Kevin. — Non appena le parole le furono uscite dalla bocca, si rese conto di quanto fossero state sciocche. Era profondamente importante. Per il processo. Per Richard. Forse… perfino, ancora… per Jennifer anche se Leisha non poteva immaginare che cosa fosse importante per Jennifer. Non capiva Jennifer. L’ossessione ricadeva all’interno della sua possibilità di comprensione, ma l’ossessiva segretezza, la preferenza di tramare silenziosamente e nell’oscurità invece che di condurre battaglie alla luce del sole non vi ricadevano. — Jennifer lo sa. L’ha saputo allora. A volte sembrava quasi… che volesse che io stessi con Richard.

Kevin disse, come fosse una risposta: — Pronuncerò il giuramento del Rifugio.

Passò un istante prima che Leisha domandasse: — Perché?

— Non posso condurre affari altrimenti, Leisha. Le Imprese Baker sono legate troppo profondamente alla ditta di Donald Pospula, all’Aerodyne e a un’altra mezza dozzina di compagnie di Insonni. Subirei delle perdite enormi.

— Non sai nemmeno che cosa siano le vere perdite!

— Leisha, non si tratta di una decisione di tipo personale. Ti prego, cerca di comprenderlo. È una questione puramente finanziaria…

— È l’unica cosa che importi?

— Certo che no. Ma il Rifugio non chiede nulla di immorale, soltanto la solidarietà alla comunità basata saldamente sulla solidarietà economica. Non è…

Leisha interruppe la comunicazione. Credeva a Kevin: la sua decisione era di tipo puramente economico, all’interno di limiti che lui poteva interpretare come morali. L’ossessione emotiva come quella di Jennifer non lo avrebbe mai mosso, non avrebbe mai toccato quel volto liscio, né il cervello chiaro e lineare che vi stava dietro. Le ossessioni come quelle di Jennifer… o come la sua rispetto alla necessità della legge.

Qualche giorno prima si era chiesta che cosa le fosse rimasto da perdere. Ora lo sapeva.

Codici di sicurezza inseriti in pendenti segreti. Giuramenti di fedeltà. Prove lasciate per incriminare qualcuno. Perché Will Sandaleros aveva ragione, nessun Insonne avrebbe mai lasciato lì quel pendente. Erano tutti troppo attenti. Quel dato di fatto, però, non sarebbe stato considerato prova ammissibile in aula. Le considerazioni di carattere generale, anche se profondamente vere, anche se cruciali, non lo erano mai.

Leisha rimase seduta sul bordo del letto dell’albergo. Quel letto dominava la stanza. Quando era scesa a Conewango, aveva immaginato che fosse così perché il sesso era molto importante negli affari di un albergo. Supposizione errata. Ragionamento dovuto a esperienza ristretta.

Era il sonno a essere centrale. Secondo le supposizioni di tutti.

Non che si fosse mai aspettata che la pratica della legge fosse una cosa pulita. Nessun avvocato di tribunale se lo aspettava, quanto meno non dopo anni di patteggiamenti, false testimonianze, poliziotti corrotti, accordi politici, statuti mal applicati e giurie parziali. Tuttavia lei aveva creduto che la legge in sé, indipendentemente dalla sua pratica, fosse, se non pulita, quanto meno ampia. Ampia a sufficienza.

Ricordò il giorno in cui si era resa conto che i principi economici yagaisti non erano ampi abbastanza. Il loro puntare ai meriti individuali lasciava fuori troppi fattori, troppe persone: quelli che non avevano alcun merito e che mai ne avrebbero avuti, i mendicanti che, nondimeno, rivestivano ruoli definiti anche se oscuri nel modo in cui girava il mondo. Erano come i parassiti su un mammifero che lo tormentano facendolo grattare freneticamente tanto da sanguinare, ma le cui uova servono come cibo per altri insetti, che forniscono nutrimento per altri ancora, che ingrassano gli uccelli, che sono preda dei roditori, che il tormentato mammifero si mangia. Una sanguinosa ecologia di commercio che sostituiva i lineari contratti yagaisti che avvenivano in condizioni asettiche. L’ecologia era sufficientemente ampia da comprendere Dormienti e Insonni, produttori e mendicanti, l’eccellente, il mediocre e l’apparentemente privo di valore. Quello che consentiva il funzionamento dell’ecologia era la legge.

Ma se la legge stessa non era ampia abbastanza?

Non abbastanza ampia da includere ciò che potesse fare un Insonne, non dimostrabile ma chiaro come l’aria. Da includere quello che era successo fra lei e Richard. Da accettare non soltanto quello che Jennifer aveva fatto, ma il perché. Soprattutto, da includere l’ineffabile invidia, potente quanto la struttura genetica stessa ma non passibile di essere colmata, alterata, estratta tecnologicamente dall’esistenza. L’invidia per ì potenti, La legge non era mai stata in grado di includerla. Aveva creato interminabili decreti sui diritti civili per correggere il pregiudizio contro qualcosa di biologicamente identificabile: i neri, le donne, i latino-americani, gli handicappati. Mai però prima di allora, negli Stati Uniti, gli oggetti di invidia e gli oggetti di pregiudizio biologico erano risultati lo stesso gruppo, e la legge statunitense non era ampia abbastanza da includerlo.

Leisha appoggiò la testa fra le ginocchia. Era chiaro come sarebbe andato il resto del processo. La sua testimonianza sarebbe stata screditata da Sandaleros come la macchinazione di una donna gelosa contro la moglie legittima. Richard sarebbe stato screditato. Hossack avrebbe colpito duro sul suo punto di forza: il potere del Rilugio. Il potere degli Insonni. Sandaleros non avrebbe permesso a Jennifer di testimoniare: la sua compostezza sarebbe apparsa come sangue freddo a una giuria di Dormienti, il suo desiderio di proteggere i suoi come un attacco all’esterno.

E lo era stato.

La giuria poteva seguire due strade: assolvere sulla base del triangolo amoroso, e quindi Jennifer sarebbe sfuggita alla legge, oppure condannare perché lei era una potente Insonne, e in quel caso Jennifer non sarebbe mai sopravvissuta fra le compagne di carcere. Il Rifugio si sarebbe ulteriormente ritirato in se stesso, un potente ragno che tesseva ragnatele elettroniche a propria protezione, con attorno un paese composto da Dormienti sempre più carichi di terrore verso persone che vedevano raramente, con cui non avevano alcun contatto e da cui non avrebbero mai acquistato nulla, a meno che gli Insonni non distruggessero l’economia di cui erano ombra o fonte, nessuno era in grado di stabilirlo per certo. "Controllano segretamente tutto, sai. Vogliono schiavizzarci. Lavorano insieme a concorrenti internazionali per metterci in ginocchio. E non si fermano davanti all’omicidio".

Provando in questo modo che Jennifer aveva sempre avuto ragione nel voler proteggere i suoi.

Era come il gatto che si morde la coda. La legge, infatti, nel suo sforzo di essere giusta e di trattare tutti in modo equo lasciava fuori troppi fattori. Non era ampia abbastanza. Non era ampia come il futuro genetico e tecnologico che, sorpassandola, sarebbe stato senza legge.

Seduta sul bordo del letto nella buia stanza d’albergo, Leisha riusciva a sentire che il suo credo nella legge la stava abbandonando, come se l’aria stessa venisse risucchiata fuori dalla camera. Stava soffocando, cadendo in un vuoto freddo e oscuro. La legge non era ampia abbastanza. Non era capace di tenere insieme Insonni e Dormienti, dopo tutto, non era capace di fornire alcun modo etico per giudicare il comportamento e, senza giudizio, non esisteva nulla. Soltanto sregolatezza, criminalità, vuoto…

Cercò di alzarsi in piedi, ma le cedettero le ginocchia. Non le era mai accaduto nulla di simile in precedenza. Si trovò sul pavimento, ginocchioni, e una parte della sua mente ancora razionale le disse: "Attacco di cuore". Ma non era possibile. I cuori degli Insonni non cedevano mai.

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