Dove andare? Con chi?
Leisha chiuse gli occhi. Gli Insonni erano fuori discussione: la polizia avrebbe trovato Stella nel giro di poche ore. Susan Melling? Ma era stata la matrigna anche troppo in vista di Alice ed era cobeneficiaria del testamento di Camden: l’avrebbero interrogata quasi immediatamente. Non doveva essere nessuno riconducibile ad Alice. Poteva trattarsi solamente di un Dormiente che Leisha conoscesse e di cui si fidasse: e perché mai doveva esistere qualcuno che corrispondesse alla descrizione? Perché poi lei avrebbe dovuto mettere, così a rischio una tale persona?
Rimase a lungo nella buia cabina telefonica. Quindi si incamminò nuovamente verso il camioncino. Alice stava dormendo con la testa appoggiata contro il sedile. Una sottile linea di bava le scorreva lungo il mento. Il suo volto era pallido ed esangue nella luce malata del chiosco. Leisha ritornò alla cabina.
— Stewart? Stewart Sutter?
— Si?
— Sono Leisha Camden, È successa una cosa. — Gli raccontò la storia in modo preciso, con frasi essenziali, Stewart non la interruppe.
— Leisha… — iniziò Stewart, quindi si bloccò.
— Ho bisogno di aiuto, Stewart. — "Ti aiuterò io, Alice", "Non ho bisogno del tuo aiuto", sussurrò un vento al di sopra dell’oscuro campo accanto al chiosco, e Leisha rabbrividì. Udì nel vento l’acuto mugolare di un mendicante. Nel vento, la sua stessa voce.
— D’accordo — acconsentì Stewart. — Faremo così. Io ho una cugina a Ripley, nello stato di New York, appena al di là del confine con la Pennsylvania, proprio sulla strada che stai percorrendo tu, a est. Deve essere nello stato di New York: io sono abilitato per New York. Porta lì la bambina. Io chiamerò mia cugina e le dirò che stai arrivando. È una donna un po’ anziana, un’attivista, in gioventù. Si chiama Janet Patterson. Il paese è…
— Cosa ti rende così certo che sarà d’accordo a essere coinvolta? Potrebbe finire in galera. Anche tu.
— È stata in prigione così tante volte che non ci crederesti nemmeno. Proteste politiche che risalgono fino al Vietnam. Ma nessuno finirà in prigione. Mi pregio io di essere il tuo avvocato, per la cronaca. Farò dichiarare Stella sotto protezione statale. Non dovrebbe risultare troppo difficile con la documentazione dell’ospedale che avete ottenuto a Skokie. Quindi potrà essere trasferita in una casa di tutela a New York. Conosco il posto, la gente lì è gentile e onesta. Poi Alice…
— Stella è residente in Illinois. Non puoi…
— Certo che posso. Dopo le scoperte scientifiche sulla durata della vita degli Insonni, i legislatori sono stati indirizzati da stupidi membri di collegi elettorali terrorizzati, gelosi o semplicemente infuriati. Il risultato è un corpo di cosiddette leggi crivellate di contraddizioni, assurdità e vizi di forma. Nessuna di esse resisterà alla lunga, quanto meno lo spero, ma nel frattempo possono essere ben sfruttate. Posso usarle per creare per Stella il caso più maledettamente complesso che si sia mai visto, e nel frattempo lei non verrà riportata a casa. Ma questo non funzionerà per Alice. Avrà bisogno di un avvocato abilitato in Illinois.
— Ne abbiamo uno — disse Leisha. — Candace Holt.
— No, non un Insonne. Fidati, Leisha. Te ne troverò uno in gamba. C’è un ragazzo a… ma stai piangendo?
— No — rispose Leisha in lacrime.
— Oh, Dio — disse Stewart. — Che bastardi. Mi dispiace che tutto questo sia accaduto, Leisha.
— Non dispiacerti — rispose Leisha.
Quando ebbe ottenuto le indicazioni per arrivare dalla cugina di Stewart, la ragazza ritornò al camioncino. Alice era ancora addormentata, Stella ancora in stato di incoscienza. Leisha chiuse la portiera il più silenziosamente possibile. Il motore tossì e ruggì, ma Alice non si svegliò.
C’era una folla di persone lì con loro nell’angusto e oscuro camioncino: Stewart Sutter, Tony Indivino, Susan Melling, Kenzo Yagai, Roger Camden.
A Stewart Sutter lei disse: "Mi hai telefonato per informarmi della situazione da Morehouse e Kennedy. Stai rischiando la tua carriera e tua cugina per Stella. E non ci guadagnerai nulla, come Susan, quando mi ha parlato in anticipo del cervello di Bernie Kuhn. Susan che ha perduto la sua vita per il sogno di Papà e l’ha riconquistata con le sue sole forze. Un contratto che non prende in considerazione le due parti non è un contratto: lo sa anche uno studente del primo anno".
A Kenzo Yagai disse: "Il commercio non è sempre lineare. Le è sfuggito. Se Stewart mi dà qualcosa e io do qualcosa a Stella e fra dieci anni da ora Stella sarà una persona differente per quel motivo e darà qualcosa a qualcun altro ancora sconosciuto… si tratta di un’ecologia. Un’ecologia del commercio, sì, di cui ogni tassello è necessario, anche se non è legato contrattualmente. Un cavallo ha bisogno di un pesce? Sì".
A Tony disse: "Sì, ci sono mendicanti in Spagna che non scambiano nulla, non danno nulla, non fanno nulla. Ma non ci sono solo mendicanti in Spagna. Se ti ritiri dai mendicanti, ti ritiri dall’intero maledetto paese. E ti ritiri dalla possibilità dell’ecologia dell’aiuto. Ecco quello che voleva Alice, tutti quegli anni addietro nella sua stanza da letto. Incinta, terrorizzata, infuriata, gelosa, voleva aiutare me e io non gliel’ho lasciato fare perché non ne avevo bisogno. Adesso, però ho bisogno.
E lei ne aveva bisogno allora. I mendicanti hanno bisogno di aiutare come di essere aiutati".
Alla fine, era rimasto solamente Papà. Poteva vederlo, con gli occhi scintillanti che teneva nelle forti mani fiori esotici dalle foglie spesse. A Camden disse: "Avevi torto. Alice è speciale. Oh, Papà, quanto è speciale Alice! Avevi torto".
Non appena ebbe formulato questo pensiero, si sentì piena di leggerezza. Non della allegra bolla di gioia, non della severa chiarezza dell’analisi, ma di qualcosa d’altro: luce del sole, dolce attraverso le vetrate della serra da cui due bambine correvano dentro e fuori. Improvvisamente si sentì luminosa anche lei, non leggera ma traslucida, un mezzo attraverso il quale la luce del sole poteva passare chiaramente, nel suo viaggio verso qualche altro luogo.
Condusse la donna addormentata e la bambina ferita attraverso la notte, a est, verso il confine di stato.
LIBRO II: RIFUGIO
2051
Si può sostenere che una nazione sia costituita dai suoi territori, dalla sua popolazione, dalle sue leggi. Il territorio rappresenta l’unica parte contraddistinta da una certa durata.
ABRAMO LINCOLN, Messaggio al Congresso 1 dicembre 1862
8
Jordan Watrous stava appena al di fuori della cancellata principale della fabbrica di scooter Noi-Dormiamo e guardava la polverosa strada del Mississippi. Una recinzione elettrificata alta due metri e mezzo si estendeva su entrambi i lati. Non si trattava di un campo a energia-Y, non era di tecnologia sofisticata, ma era sufficiente. Quanto meno per il momento, intanto che gli attacchi alla fabbrica erano di secondaria importanza, non organizzati e di tipo verbale. Successivamente avrebbero avuto bisogno di un campo a energia-Y. Hawke diceva così.
Dall’altra parte del fiume, in Arkansas, i coni a energia-Y dell’impianto Samsung-Chrysler scintillavano al sole del primo mattino.
Jordan sbirciò lungo la strada. Il sudore gli appiccicava i capelli e gli gocciolava lungo il collo. La guardia, una donna legnosa dai capelli di stoffa che indossava jeans sbiaditi, cacciò fuori la testa dalla guardiola e gridò: — È abbastanza caldo per te, Jordan?
Da sopra la spalla, lui rispose: — Come sempre, Mayleen.
La donna si mise a ridere. — Voi ragazzi californiani non fate altro che appassire al calore naturale del buon Dio.
— Penso che non siamo duri come voi ratti di fiume.