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A
A

B unito a un altro B. Bénédictine Brandy. Barbara Ben.

Metà…

Pres.

Una voce lo chiamava da lontano, chissà da che direzione. Poteva aspettare. Bisognava che quella stupefacente immagine di Reich…

Preston Powell! Di qui, asino!

Mary?

È la terza volta che cerco di rintracciarti!

La terza volta?

In tre ore. Per favore, Pres, mentre ho ancora un po’ di forza.

Si lasciò risalire lentamente. Il caos senza tempo, senza spazio gli rombava intorno. A mezza via sentì che Mary gli stava accanto, nel difficile cammino. Rimase con lui finché non fu di nuovo nel suo salotto, seduto accanto a una bambina.

Mary, sono riuscito a individuare la fatale associazione con Reich. Un genere di legame che…

Mary era andata a prendere una salvietta gelata, con la quale gli frizionò più volte il viso, energicamente. Lui si accorse di essere scosso da un tremito.

L’unico guaio è che non si lavora con elementi integri. Si lavora su frammenti… Allontanò da sé la salvietta e fissò Barbara. Mio Dio, Mary, penso che questa povera ragazzina sia innamorata di me.

E tu?

Come, io?

— Perché credi di aver impedito che andasse al Kingston Hospital? — disse Mary. — Perché hai voluto che io facessi da chaperon? Ve lo dirò io, signor Powell…

— Mi dirai che cosa?

— Sei innamorato di lei, tu, e la ragazza non è una esper. Non è neppure in possesso delle sue normali facoltà. Vorrei che rimanessi nella sua mente fino a marcire, ecco! — Volse la faccia e cominciò a piangere.

Mary, per amor di…

—  Taci — disse lei, tra i singhiozzi. — C’è un messaggio per te. Dal quartier generale. Devi partire per Pardi il più presto possibile. Ben Reich è lassù. Tutti hanno bisogno di te. Allora perché dovrei lamentarmi?

PARTE TERZA

12

Mentre la Pardi Queen sorvolava pesantemente quello strano miscuglio cosmico sperduto negli spazi che era il grande parco dei divertimenti del sistema solare (Pardi = Parco Divertimenti) e la zona neutra che lo circondava, il portello centrale si aprì e molte astrolance vi entrarono: poi il portello si chiuse, nel grande salone fu immessa nuovamente l’aria e i passeggeri furono liberi di discendervi dalle scalette interne.

Trenta astrolance dai finestrini di cristallo si erano posate sul pavimento. Erano dipinte a colori vivaci e ciascuna ostentava vistosamente il nome dell’hotel che l’aveva mandata.

Powell si aprì un varco tra la folla e salì sulla piccola astrolancia nera della polizia. Il sergente Al Bible lo attendeva con aria depressa.

— Abbiamo fatto fiasco.

Un campanello diede il segnale della partenza. La lancia venne chiusa ermeticamente e, non appena il portello dell’astronave si aprì, si lanciò nello spazio. Dal finestrino Powell osservava Pardi che splendeva come un tappeto trapunto d’oro.

Anni e anni prima Pardi non era che un piatto disco meteorico di mezzo miglio di diametro. Un fanatico dell’igiene aveva innalzato al di sopra del disco un emisfero trasparente di aria in sospensione colloidale, vi aveva installato un generatore atmosferico e una colonia. D’allora in poi, Pardi si era ingrandito sempre più fino a divenire una vasta e regolare piattaforma che si estendeva nello spazio per centinaia di miglia.

Le colonie dei vari pianeti e satelliti avevano tentato di ricreare su questo nuovo mondo il loro ambiente d’origine. Il Marte in miniatura era rosseggiante e desolato, ma dei laghi di acqua azzurra vi portavano un’inusitata nota ridente. Venere in miniatura era velata di brume, il gigantesco emisfero sovrastante la colonia di Giove comprendeva in sé la cosiddetta Riserva naturale di Pardi, che accoglieva in ogni suo miglio quadrato più esemplari di fauna, flora, clima di ogni altro pianeta.

— Raccontatemi tutto, Al — disse Powell.

— Abbiamo seguito le istruzioni. Abbiamo usato con Hassop il sistema del Furbo e del Tonto. Il tonto è stato tolto di mezzo dalla ragazza di Reich…

— Ah, c’entra una ragazza?

— Un tipino molto sveglio, si chiama Duffy Wygs.

Powell trasalì. — Ma come, se l’ho interrogata io stesso! Non avrei mai… — Si interruppe e scosse il capo. — Pare che anch’io abbia fatto fiasco, Al. Impara a stare in guardia quando incontri una bella ragazza!

— Bene, come vi stavo dicendo — proseguì Bible — lei si è liberata del tonto e quando il furbo è partito all’attacco, ecco che Reich arriva a Pardi in preda a commozione cerebrale!

— Come mai?

— Astroyacht privato. Ha avuto un incidente in pieno spazio ed è riuscito a compiere un atterraggio di fortuna. Un morto e tre feriti, Reich incluso. Una falla a prua dello yacht. Meteora o altro frammento cosmico. Hanno subito portato Reich all’ospedale dove ci immaginavamo che si sarebbe fermato per un po’. Quando ci diamo d’attorno, Reich è scomparso. Io agguanto un interprete, una telespia, e me ne vado in giro a fare indagini in ben quattro lingue in uso nel sistema solare. Nessuna traccia.

— Il bagaglio di Hassop?

— Sparito anch’esso.

— Maledizione! Dobbiamo acciuffare Hassop e il suo bagaglio, Al. Solo così possiamo scoprire il movente del delitto. Hassop è il capo dell’Ufficio Codici della Sacramento. Abbiamo bisogno di lui per via di quell’ultimo messaggio mandato da Reich a D’Courtney e della risposta…

— Il lunedì prima del delitto?

— Sì. Questo scambio di messaggi fu probabilmente la scintilla che provocò il delitto. Inoltre Hassop ha con sé i registri segreti della situazione finanziaria di Reich. È probabile che essi possano dimostrare alla Corte che Reich aveva i suoi buoni motivi per uccidere D’Courtney.

— Per esempio?

— Alla Sacramento circola la voce che D’Courtney aveva messo Reich con le spalle al muro. Ho fatto cantare Jerry Church e ho capito tutto. Ma si tratta di una situazione delicata. Siamo in grado di dimostrare che Reich ebbe l’occasione di compiere il delitto. Siamo in grado di indicare il metodo usato. Lo stesso dicasi per il movente. Ma questi tre elementi sono come i tre picchetti di una tenda indiana, ognuno resiste se resistono gli altri due. Questa è l’opinione del signor Peetcy. E questa è la ragione per cui ci serve Hassop.

— Giurerei che i due non hanno lasciato Pardi. A meno che io non sia diventato del tutto idiota.

— Non deprimetevi troppo per il fatto che Reich vi abbia gabbato. Ne ha gabbati tanti. Incluso il sottoscritto.

Bible scosse il capo.

— Comincerò subito a scrutare in tutti i cervelli di Pardi per scoprire dove si celano Reich e Hassop — disse Powell mentre l’astrolancia infilava la via d’accesso a Pardi. — Ma voglio prima confermare un mio sospetto. Mostratemi il cadavere.

— Che cadavere?

— Quello ricuperato dall’incidente capitato a Reich.

Nell’obitorio notarono subito il cadavere adagiato su uno strato di aria gelata: un povero corpo maciullato, dalla pelle di un pallore cereo in contrasto con una fiammeggiante barba rossa.

— Keno Quizzard — brontolò Powell.

— Lo conoscete?

— Uno della malavita. Lavorava per Reich ed era diventato troppo pericoloso per essere ancora di qualche utilità. Cosa scommettete che l’incidente è stato organizzato per simulare un assassinio?

— Diavolo — esplose Bible. — Ma gli altri due erano feriti per bene, e lo yacht malridotto!

— Ah, sì, loro due feriti per bene e lo yacht in pezzi. E allora? La bocca di Quizzard è chiusa per sempre e Reich si sente più tranquillo, Al. Noi abbiamo spaventato Quizzard che ha tentato di battersela. Reich l’ha colto al volo e si è preso buona cura di lui. Non riusciremo mai a provarlo, naturalmente, ma non ne avremo bisogno se riusciremo a scovare Hassop. Questo sarà sufficiente per accompagnare il nostro amico Reich alla Camera di Disintegrazione.

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