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Una volta ottenute le informazioni, tuttavia, le si presentò un altro problema: non aveva le conoscenze scientifiche di base per sapere quello che aveva davanti. L’aiutò sapere cosa stava cercando: una qualsiasi linea di sviluppo di neurofarmaci che alteravano le reazioni permanenti del cervello portandolo a provare profonde paure. Qualche compagnia stava lavorando a droghe di piacere a lungo termine che potessero by-passare il Depuratore Cellulare; nessuna, per quel che ne poteva capire Lizzie, aveva successo.

Fu particolarmente attenta nei confronti della Kelvin-Castner. Le loro banche dati erano stipate di rapporti bizzarri su quello che era stato fatto con i campioni di tessuto di Dirk e Shockey. Sembrava che ogni giorno nuovi ricercatori si unissero alla squadra: veniva acquistato sempre più equipaggiamento, venivano archiviati sempre più rapporti, venivano scritte sempre più annotazioni di laboratorio che lei non era in grado di leggere. I ricercatori stavano facendo qualcosa alla Kelvin-Castner, qualcosa di grosso che cresceva in maniera esponenziale. La TenTech finanziava in parte il progetto, ma Lizzie non fu in grado di capire se si trattava di ulteriori ricerche sulle droghe di piacere o se la K-C tentava di trovare un antidoto al neurofarmaco che produceva paura. La ragazza non aveva sufficienti conoscenze scientifiche.

Ogni giorno scendeva dalla montagna e andava a trovare Dirk per qualche minuto. Sul terminale dell’accampamento non c’erano messaggi per lei del dottor Aranow che le dicessero cosa stava succedendo.

Perché mai avrebbe dovuto tenerla informata? Lei non era nessuno.

Poi si occupò di scandagliare altri accampamenti di Vivi: fu allo stesso tempo più facile e più difficile. Gli accampamenti nomadi, costantemente in movimento, avevano sempre un paio di elementi in grado di usare un terminale. Alcuni navigavano in profondità, altri analizzavano solo la localizzazione di ulteriori accampamenti. C’erano pochi schemi da cercare. Però quasi nessun utente Vivo era capace di coprire le proprie tracce elettroniche. I dati erano disorganizzati, imponenti e dispersivi ma mai codificati.

Lizzie scrisse programmi per recuperare e analizzare decine di tipi differenti di dati, cercando… che cosa? Come si poteva usare la Rete per evidenziare un’eventuale paura per le novità? Se le persone erano spaventate da nuove aree, semplicemente non vi accedevano. Come si poteva trovare la mancanza di una sottosezione di popolazione all’interno di un intero continente?

Lentamente, i suoi programmi di probabilità cominciarono a fornire degli schemi.

Un accampamento di Vivi in un posto chiamato Judith Falls nello Iowa, esaminava i conti di depositi adiacenti di Muli esattamente alla stessa ora ogni giorno, per la stessa durata di tempo. Quello schema ripetitivo non era esistito prima di aprile.

Una tribù che vagava per il Texas inviava saluti esattamente alla stessa lista di parenti lontani esattamente nel solito ordine, usando essenzialmente le stesse parole, durante gli stessi giorni della settimana. A partire dal 3 aprile.

Un paese, apparentemente pre Guerre del Cambiamento e ancora occupato dalle stesse persone nell’Oregon del nord, navigava in rete soltanto di martedì pomeriggio. Ogni martedì, qualche pirata informatico, la cui tecnica non era malvagia, notò Lizzie con piacere, si introduceva nelle stesse banche dati biotecniche. Per quello che Lizzie comprese seguendo le tracce del pirata, lui o lei controllava svariati inventari alla ricerca di siringhe del Cambiamento. Non ce ne erano mai.

Seduta a gambe incrociate sul suo pagliericcio, Lizzie si tirava i capelli. La porta del gabbiotto era spalancata: la primavera aveva ceduto il passo a un’estate improvvisa e prematura, anche se era soltanto maggio. Il profumo della menta selvatica entrava portato da una brezza calda. Gli uccellini, che si stavano costruendo il nido, cinguettavano sugli alberi che stavano mettendo il fogliame. Lizzie ignorò tutto quanto.

Supponendo che gli accampamenti di Vivi presi in esame fossero stati infettati dal neurofarmaco proprio come quello di Lizzie e che quello fosse il motivo per cui le persone mostravano atteggiamenti ripetitivi, e ancora che fossero stati anch’essi siti di test: che vantaggio ne traeva dal saperlo? Lizzie non poteva viaggiare fino all’Iowa, al Texas o all’Oregon per andare a investigare in quegli accampamenti. E anche se avesse potuto, a che pro? Avrebbe scoperto che altri Vivi fungevano da cavie da laboratorio, come il suo Dirk. Tuttavia, saperlo non l’avrebbe aiutata a cambiare nulla.

Le facevano male il collo e la schiena per essere stata seduta così a lungo, e aveva il piede sinistro addormentato.

Doveva escogitare qualcos’altro. Benissimo, doveva lasciar perdere i Vivi che erano stati infettati e le compagnie farmaceutiche che avrebbero potuto produrre il farmaco. Chi altro c’era? Chi poteva volere che tutto rimanesse esattamente uguale? I politici Muli, certo. La mancata elezione di Shockey lo aveva dimostrato. Ma come scoprire quali politici erano in grado di creare una tale arma politica? Nessun monitoraggio o programma di segnalazione, nessun algoritmo decisionale Leland-Warner e nessun calcolo delle probabilità aveva portato a nulla di significativo. E allora?

"Segui il denaro." Glielo diceva sempre, Vicki. Lei però aveva fatto anche quello, analizzando gli investimenti delle industrie farmaceutiche, ma non era arrivata da nessuna parte, quanto meno da nessuna parte che risultasse comprensibile. E allora?

Non doveva iniziare con il prodotto finale, il neurofarmaco, e risalire fino al denaro. Doveva iniziare dal denaro e seguirlo fino al neurofarmaco.

Ma era impossibile. Lizzie riusciva a inserirsi nella documentazione delle principali banche mondiali, quanto meno nella maggior parte, ma spesso non era in grado di seguire le transazioni che scopriva. Mancava di sofisticate conoscenze finanziarie e non era riuscita nemmeno una volta a cambiare nulla all’interno delle registrazioni bancarie. Be’, non ne aveva alcun bisogno. Il problema era diverso: il massiccio volume dei trasferimenti giornalieri di denaro in tutti i conti bancari della Terra, della Luna, di Marte e delle stazioni orbitali. Come avrebbe stabilito quali avessero qualcosa a che fare con un neurofarmaco segreto sviluppato chissà dove, da chissà chi? Era impossibile.

Non riusciva a seguire lo sviluppo del farmaco. Non riusciva a seguire il denaro. Benissimo, allora… doveva tentare di nuovo. Se quegli accampamenti dell’Iowa, del Texas e dell’Oregon erano effettivamente siti di test del neurofarmaco, le persone che stavano effettuando gli esperimenti dovevano desiderare di conoscerne i risultati. Sarebbero state in osservazione, probabilmente tramite robocamere o potentissimi zoom o satelliti a bassa orbita.

Il che significava che stavano tenendo sotto osservazione anche la sua tribù.

Lizzie venne percorsa da un brivido. C’erano forse delle sonde, schermate da campi a energia-Y, che stavano controllando anche il suo "nascondiglio" nel gabbiotto di montagna? La osservavano forse andare avanti e indietro tutti i giorni per vedere Dirk? Qualcuno forse si stava divertendo all’idea che Lizzie pensasse di sfuggire all’infezione così facilmente, se quello stesso qualcuno avesse deciso di infettare anche lei? Peggio ancora: c’era qualcuno, nonostante tutta la sua attenzione, che stava seguendo i suoi passi elettronici mentre trafugava dati giorno e notte?

Si alzò, picchiò a terra il piede addormentato e si avvicinò alla porta del gabbiotto. Sollevò lo sguardo, con espressione ebete, verso il cielo azzurro brillante. Ovviamente non si vedeva nulla. Il fresco profumo di menta le ricordò che non aveva fatto il bagno né si era lavata i capelli da giorni. Puzzava come se fosse stata investita da un treno a levitazione magnetica.

Tornò dentro e si sedette nuovamente sul pagliericcio sporco, fissando il terminale.

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