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Paul disse: — Ho fatto calcolare le probabilità con un programma significativo Eisler. Se questo candidato Vivo dovesse vincere le elezioni, gli effetti sul sistema si allargano ben più che a un singolo stato. Ha un indice-evento pari al 4,71. La vittoria di un Vivo fornisce un ottantasette per cento di probabilità di diventare il nucleo di un sistema profondamente trasformato.

— Può vincere? — chiese Jennifer.

— No.

— Soldi?

— Ovviamente. I candidati Muli compreranno i voti.

— Allora la nostra preoccupazione…

— Un sito per il test. — Paul si passò una mano fra i capelli, ancora folti e di un marrone lucido. Gli uomini al Rifugio portavano i capelli corti, dal taglio semplice, come le donne. I lunghi capelli neri di Jennifer rappresentavano l’anomalia. Li teneva legati con un nodo appena sopra il collo; Will diceva che la faceva assomigliare a una matrona romana. Era una delle poche cose di suo gradimento che Will le aveva detto. Paul continuò: — So che avevamo pianificato di testare il composto di Strukov su una enclave di Muli. Dopo tutto sono loro la popolazione bersaglio. Ma utilizzarlo su questa tribù di Vivi potrebbe essere anche meglio. Non abbiamo avuto nulla a che fare con le elezioni, né come titolari né come sfidanti. Nessuno avrebbe motivo di pensare a un nostro coinvolgimento.

— Ma i votanti Vivi non passano l’inverno in luoghi distanti fra loro? Diffondere il composto sarebbe molto più difficile.

— Non proprio — spiegò Paul. — La Contea di Willoughby è formata principalmente da colline e basse montagne. Il clima invernale è odioso. Ci sono soltanto ventuno accampamenti di Vivi nella contea. Hanno tutti terreni di alimentazione ricoperti da tende, facilmente penetrabili da sistemi aerei telecomandati. Nessuno è dotato di alcun tipo di radar, cosa che invece hanno le enclavi di Muli. C’è una mappa sull’ultima pagina delle stampe.

Jennifer esaminò la cartina e poi la pagina con le equazioni di Esile. Annuì. — Sì. Capisco. Se i Vivi perderanno queste elezioni, gli effetti sul sistema sono annullati?

— Tutto rimane come era prima. A quel punto potremo procedere con le enclavi.

— Sì. Andate avanti. Questo ci offrirà un interessante piccolo pre-test e nello stesso tempo impedirà un cambiamento del sistema su larga scala.

Paul annuì. — Vogliamo il minor numero di variabili possibile per la grossa campagna. Avviserò Robert. È lui che sta gestendo i negoziati con i produttori dei mezzi di diffusione. Ti porterà un rapporto per la fine della settimana.

— Nessun arabo, russo, francese o cinese. E nessuno che abbia lavorato anche solo alla lontana con Strukov.

— Questi uomini sono peruviani.

— Bene. La Guerra de Dios?

— No. Liberi imprenditori.

— E Strukov si è dichiarato d’accordo a lavorare con loro?

— Sì. Ma soltanto con le sue procedure, nei suoi luoghi e con la sua squadra di sicurezza.

— Naturalmente — fece Jennifer. — Programma una riunione con Robert.

— Per me, te e Caroline?

— Anche Barbara, Raymond, Charles e Eileen. Voglio che tutti sappiano quello che fanno gli altri.

Paul annuì, un po’ meno contento, e uscì. Non capiva il modo di pensare di Jennifer. Paul avrebbe preferito distribuire le informazioni secondo il contributo individuale di ognuno, come se fossero denaro. Perché per alcuni di loro, Paul, perfino Will, era così difficile afferrare il principio morale che c’era dietro? Il Rifugio era una comunità. Quelli che governavano la comunità dovevano agire secondo responsabilità, dovere, lealtà. Nessuno poteva mostrare meno lealtà o responsabilità degli altri. Di conseguenza tutte e dodici le persone che avrebbero reso sicuro il Rifugio dagli Stati Uniti dovevano condividere in parti uguali i rischi, la programmazione e le informazioni. Fare altrimenti non sarebbe stato un atto di moralità ma desiderio di rango. Era ciò che facevano i Dormienti. Gli immorali.

Jennifer ruotò nuovamente la sedia per guardare dalla finestra dello studio. Era piena di stelle: Rigel, Aldebaran, le Pleiadi. Ricordò all’improvviso una cosa che aveva detto a Miranda, tanto tempo addietro, quando Miri era ancora una bambina. Jennifer aveva sollevato Miri davanti alla finestra del Consiglio del Rifugio ed era passata una meteora. Miri si era messa a ridere e aveva allungato le braccine paffute per toccare le belle luci del cielo. — Sono troppo lontane per la tua mano, Miri. Ma non per la tua mente. Ricordalo sempre, Miranda.

Miranda non aveva ricordato. Aveva utilizzato sì la sua mente, ma non per puntare al largo o più in alto. Piuttosto aveva usato la sua intelligenza potenziata, quella che le aveva dato Jennifer Sharifi, per sprofondare nel fango e nel sudiciume della biologia dei Dormienti. A beneficio dei Dormienti che avevano tradito il Rifugio, come aveva fatto la stessa Miranda.

— L’amico del mio nemico è anche mio nemico — recitò ad alta voce Jennifer. Al di là della finestra, apparve alla vista la Terra. Il Rifugio stava orbitando sull’Africa, un altro luogo che i Dormienti avevano rovinato.

Il suo schermo si illuminò. Di nuovo Caroline. Quella volta, però, il responsabile delle comunicazioni sembrava scosso. — Jennifer?

— Sì, Caroline?

— Abbiamo qualche nuovo dato.

— Sì? Dimmi pure.

— Non in linea — disse Caroline. — Verrò io da te. Immediatamente.

Jennifer non permise alla propria compostezza di sfaldarsi. — Come desideri. Mi puoi dire che cosa riguardano i dati?

— Riguardano Selene.

Lo schermo si spense. Mentre aspettava Caroline, Jennifer ripulì il pennino della stilografica. I suoi venti minuti erano scaduti da tempo. Abbassando lo sguardo si accorse che, mentre pensava a Miranda, aveva continuato a disegnare, nemmeno consapevole dei tratti prodotti dalla penna. Sulla spessa carta bianca, profilati e ombreggiati, c’erano i lobi frontali, parietali e temporali di un cervello umano.

Interludio

DATA TRASMISSIONE: 12 Febbraio 2121

A: Base Selene, Luna

VIA: Stazione Terrestre di Lione, Satellite E-398 (Francia), satellite GLO 62 (USA)

TIPO MESSAGGIO: Non codificato

CLASSE MESSAGGIO: Non applicabile, Trasmissione Straniera

GRUPPO DI ORIGINE: Gruppo senza nome, Ste. Jeanne, Francia

MESSAGGIO:

Nous sommes les gens d’une petite ville en France qui s’appelle Ste. Jeanne. Nous n’avons plus de seringues de la santé. Maintenant, ici, il n’y a pas beaucoup d’enfants qui ne sont pas changés, mais que ferons-nous demain? S’il vous plaît, Mademoiselle Sharifi, donnez-nous plus de seringues de la santé. Que somme-nous obligés faire pour vous persuader? Nous sommes pauvres, mais vous aurez les remerclements. Commes les riches, nous aimons les enfants, and nous avons peur de l’avenir.

S’il vous plaît, n’oubliez-nous pas!

CONFERMA RICEZIONE: Nessuna

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