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Interludio

DATA TRASMISSIONE: 28 Novembre 2120

A: Base Selene, Luna

VIA: stazione Terrestre Boston, Satellite CEO 1453-L (U.S.), Stazione di Terra Luna City

TIPO MESSAGGIO: Codificato

CLASSE MESSAGGIO: Classe B, Trasmissione Privata a Pagamento

GRUPPO DI ORIGINE: GeneModern, Inc, Boston, Massachusetts

MESSAGGIO:

Signora Sharifi,

come già detto nelle nostre due precedenti trasmissioni, la GeneModern è interessata a conseguire una partnership economica con Base Selene per lo sviluppo della diffusione commerciale del vostro prodotto brevettato, Depuratore Cellulare™. Crediamo che le nostre strutture di ricerca, fra le migliori del mondo, siano riuscite con successo a duplicare alcuni degli aspetti non brevettati del suo innovativo lavoro nel campo della biologia cellulare (vedi documenti allegati). Il resto rimane non soltanto di sua proprietà ma, siamo onesti, anche al di là delle nostre attuali capacità. Quello che noi possiamo portare nella partnership con Selene è una capacità produttiva incomparabile, una rete di distribuzione internazionale superba e un interesse di investimenti di alta qualità. Le nostre prime due prerogative potrebbero risultare più necessarie per voi di quanto non fossero in precedenza, visto la vostra nuova sistemazione a Selene. L’ultima vi solleverebbe dal carico finanziario cui dovete esservi sottoposti durante la prima campagna. Inoltre, il nostro sistema di sicurezza informatico, progettato da Kevin Baker, si inserisce fra i migliori in assoluto (vedi documentazione allegata).

Crediamo che le opportunità commerciali di una partnership GeneModern/Selene siano senza precedenti. La GeneModern la invita, di conseguenza, a rispondere nel più breve tempo possibile.

Cordiali saluti,

Gordon Keller Browne, Amm. Del.

GeneModern, Inc.

CONFERMA RICEZIONE: Nessuna

7

— Perché non hai chiesto a "me"? — disse Vicki. — Ti avrei potuto aiutare in questa storia esattamente come Jackson Aranow.

— Lui è un Mulo — rispose Lizzie. Non sopportava quando Vicki era arrabbiata con lei. Vicki era la protettrice di Lizzie. Era questo il suo programma.

— Lizzie anche "io" sono un Mulo — ribatté Vicki.

— Ma tu non vivi con i Muli, tu. Non conosci più nessuno. Il dottor Aranow conosce altri Muli, lui. — Lizzie notò che il proprio linguaggio stava scivolando indietro a quello dei Vivi, cosa che accadeva soltanto quando era eccitata o sconvolta. Si rotolò sulla schiena e incrociò le braccia sul petto.

Le due donne erano stese sotto la tenda dell’area di alimentazione e stavano consumando una tarda colazione. Erano sole, se si eccettuava Dirk, che dormiva accanto a loro sul terreno caldo e asciutto. Un metro e mezzo sopra la loro testa, il debole sole di novembre era talmente potenziato dalla plastica speciale della tenda che i nuovi coni a energia-Y inviati dal dottor Aranow dalla TenTech non erano stati ancora accesi. La luce solare penetrava nella pelle di Lizzie: a lei sembrava di sentire il corpo assorbire le sostanze nutrienti dal terreno e l’energia dall’aria. Era risentita con Vicki per avere interferito con quella sensazione solitamente così deliziosa.

— Ho pensato che il dottor Aranow potesse sapere di Harold Winthrop Wayland e di Ellie Lester ed era così — spiegò Lizzie.

Vicki si scansò i capelli dal volto e corrugò la fronte. — Va bene, che cosa ha detto Jackson di Wayland? Quali informazioni ti ha dato che io non avrei potuto scoprire per te?

— Il Supervisore Distrettuale Wayland è morto e quindi…

— Quello lo sapevamo già!

— …la persona che avrebbe dovuto darne notifica al governo statale era la sua bisnipote. Ellie Lester.

— Bisnipote? Ma quanto era vecchio il supervisore distrettuale?

— Non lo so. Lei comunque è la parente più prossima e doveva avvertire lo stato in modo che venissero organizzate delle elezioni speciali per ricoprire la sua posizione. E lei non lo ha fatto.

— Be’, è evidente — commentò Vicki. — Perché darsi tanta pena se nessuno vota più, visto che i Vivi si spostano in continuazione come nomadi? I nomadi non hanno indirizzi elettorali. Nemmeno depositi distrettuali. Niente voti, niente depositi, niente bisogno di un supervisore distrettuale. Comunque è sempre stata una carica utile solo per entrare in politica: non conferiva alcun potere fra i Muli.

Lizzie insistette, cocciuta: — Lei doveva comunicare comunque alla capitale dello stato che c’era bisogno di elezioni speciali.

Vicki sorrise. — Rimango sempre attonita dalle regole che tu ritieni debbano essere rispettate e da quelle che invece sei disposta a infrangere. Non esistono spauracchi nella tua testa incoerente.

— Cosa?

— Lascia perdere. — Comunque effettivamente è strano che il sistema non fosse programmato per avvisare automaticamente il governo della morte ufficiale di un pubblico ufficiale in carica. Ma ancora, forse ha avvisato Harrisburg. Che cos’altro ti ha detto Jackson Aranow di Ellie Lester?

— Non molto — rispose Lizzie. — Ma sembrava… strano nei suoi confronti.

— Strano in che senso?

— Non saprei. Ha detto anche che ci aiuterà.

— Non abbiamo bisogno di lui.

— Be’, verrà comunque. Questo pomeriggio.

— E si porterà dietro di nuovo la feroce Cazie Sanders per proteggersi?

— Non so.

— Se provavi un bisogno così viscerale di trovare un aiuto addizionale fra i Muli, avresti potuto scegliere qualcosa di meglio di Jackson Aranow.

Lizzie non rispose. Cullò Dirk nella speranza che si svegliasse e volesse mangiare. Dirk non la criticava e rappresentava una fonte di delizia infallibile: un neonato calmo, non piagnucolone, che stava già cominciando a sorridere. Sua madre diceva che era aria nella pancia, ma non era vero: più nessuno aveva l’aria nella pancia. Era soltanto un’idea di sua madre che rovinava il piacere a Lizzie, proprio come stava facendo Vicki. Lei, Lizzie, non avrebbe mai fatto una cosa simile a Dirk.

Non gli avrebbe mai detto che sbagliava, non lo avrebbe mai stuzzicato, non avrebbe mai assunto quel tono di voce che strapazzava un bambino e gli rovinava ogni progetto. Lizzie sarebbe stata una madre perfetta. Non avrebbe commesso un solo errore con suo figlio. Quando Dirk veniva allattato, i suoi occhi azzurro scuro si fissavano senza incertezze sul volto di Lizzie, e con quel corpicino compatto e solido fra le braccia lei sentiva che sarebbe potuta morire di felicità. Lo teneva avvolto in tessuto non consumabile, così che il suo corpo non si nutrisse di altro e non diminuisse il periodo dell’allattamento. Non avrebbe mai lasciato Dirk in asso. E avrebbe reso il mondo più sicuro, per Dirk, indipendentemente da "quanto" Vicki rovinasse i suoi progetti.

— A proposito di diavolo. Ecco che arriva un’aeromobile — annunciò Vicky.

Il dottor Aranow atterrò dietro l’edificio, accanto all’area di alimentazione. Lizzie e Vicki indossarono delle tute non consumabili, vecchissime e un po’ rattoppate, ma ancora calde e dai colori sgargianti. Le tute non sbiadivano. Quella di Lizzie era gialla, quella di Vicki turchese. Vicki sorrise mentre infilava la camicia, un sorriso che a Lizzie apparve divertito e di superiorità. A volte Lizzie pensava che Vicki non le piaceva più come da bambina.

— Lizzie. Signorina Turner — disse il dottor Aranow, appena superato il lembo della tenda.

— Il buon dottore — commentò Vicki, ancora sorridendo. Il dottor Aranow arrossì. Lizzie sentì che stava perdendo qualcosa. Si tuffò a bomba sul punto in questione.

— Dottor Aranow, abbiamo bisogno del suo aiuto. Abbiamo un piano ma abbiamo bisogno di lei per portarlo avanti.

— Lo hai detto anche nel collegamento. Come sta il bambino?

— È magnifico, lui — Lizzie sentì la propria voce cambiare di tono e notò il modo più dolce in cui i due Muli la guardarono. Si sentì un po’ più in pace con Vicki. — Ciuccia come un aspirapolvere.

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