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Jackson decollò. Vicki domandò: — Non vuoi sapere cos’ho detto a Cazie quando mi ha chiamata qui?

— No.

— Le ho detto che, per quanto ne sapevo io, stavi scopando Jennifer Sharifi adesso che quella è fuori di galera e visto che si da il caso che abbia i suoi stessi colori.

A dispetto di se stesso, Jackson sorrise.

Nulla impedì all’aeromobile di atterrare sul tetto della Kelvin-Castner. Con grande sorpresa di Jackson, nulla impedì nemmeno a lui e Vicki di scendere con l’ascensore fino all’ingresso superiore della Kelvin-Castner. L’atrio era formato da infinite variazioni barocche di un motivo a doppia spirale, un centimetro preciso al di sopra del limite dell’ordinario. Jackson ricordò Ellie Lester.

L’ologramma di una receptionist scintillò al suo posto a un metro da lui. Si trattava di una bionda di mezz’età con la pelle color caffè, attraente ma abbastanza seria da risultare rassicurante. — Benvenuti alla Kelvin-Castner. Posso esservi d’aiuto?

— Sono Jackson Aranow e voglio vedere Thurmond Rogers.

— Temo che il dottor Rogers sia fuori sede, oggi. Vuole registrare un messaggio?

— Allora mi faccia parlare con Alexander Castner.

— Ha un appuntamento?

— No.

— Temo che l’agenda del signor Castner non gli conceda tempo per visite senza appuntamento. Vuole registrare un messaggio?

— Avremmo dovuto portare Lizzie, dopo tutto — disse Jackson a Vicki.

— Non sarebbe servito. Nel momento stesso in cui fosse arrivata a qualcosa, il sistema di sicurezza ci avrebbe gasati tutti. Voglio dire, questa è una compagnia dove si fabbricano neurofarmaci, no?

Era ovvio che fosse così. Jackson non stava pensando con lucidità. La rabbia aveva quell’effetto. Doveva essere più attento.

Vicki disse cortesemente all’ologramma: — Io vorrei registrare un messaggio per il signor Castner. O forse preferirebbe riceverlo in diretta. La prego di dire al signor Castner che qui c’è il dottor Jackson Aranow della TenTech. La ditta di Cazie Sanders. Ripeto "Aranow", "TenTech", "Sanders": sono certa che uno di questi nomi compaia, come compariva ieri, nel programma dei termini da segnalare con priorità assoluta. Dica al signor Castner che il dottor Aranow ha richiesto un consiglio di tipo legale per citarlo in giudizio per i campioni di tessuto, oltre che per tutti i brevetti risultanti, presi dai cittadini Shockey Toor e Dirk Francy mentre erano privi dei loro avvocati. Il legale ha già ricevuto deposizioni giurate di tutti gli eventi, ed è stato informato di questa nostra visita. È possibile che venga emessa un’ingiunzione da parte di un giudice federale affinché la K-C interrompa immediatamente i lavori in corso, così come è possibile che si sviluppi una considerevole attenzione industriale sulla ricerca in atto, che il signor Castner potrebbe trovare prematura. Dica inoltre al signor Castner che il dottor Aranow e sua sorella controllano la maggioranza azionaria della TenTech e che non è possibile ottenere alcun impegno di investimento di capitali senza la loro approvazione. Ho stimolato i suoi programmi di priorità assoluta?

L’ologramma rispose raggiante a Vicki. — Sì, le mie priorità sono state attivate e sto trasmettendo. Gradireste del caffè?

— No, grazie. Aspetteremo qui la risposta del signor Castner. O forse quella del dottor Rogers.

— Il dottor Rogers è fuori sede oggi — ripeté la receptionist. Stava ancora trasmettendo.

— Certamente — commentò Vicki. Sprofondò su un divano coperto da una stoffa stampata con la doppia spirale e batté una mano sul sedile accanto al suo. — Siediti, Jackson. Dobbiamo concedere loro un po’ di tempo per un consiglio di guerra per stabilire chi abbia fatto la coglionata di contattare Cazie mentre Rogers ti stava fottendo i dati.

— Probabilmente ci stanno ascoltando.

— Lo spero proprio.

Jackson si sedette e chiese a voce molto bassa: — Dove hai imparato a comportarti così?

Il volto di Vicki assunse all’improvviso un’espressione stanca. — Meglio che tu non lo sappia mai.

— Sì, invece.

— Un’altra volta. Oh, una risposta così pronta. Cinque punti per l’efficienza.

Si accese uno schermo a parete e apparve l’immagine di Thurmond Rogers, che sorrideva con affettazione. — Jackson. Come stai? Sono appena entrato e il sistema del complesso mi ha informato che ti trovavi qui e che c’era una specie di equivoco sul fatto che io non volessi parlarti. Mi dispiace.

— Oh, questi buchi nei computer — mormorò Vicki.

— Ti avrei chiamato questa mattina — continuò Rogers. Un nodo di muscoli all’altezza del colletto del camice da laboratorio continuava a sollevarsi e ad abbassarsi. — Abbiamo un rapporto preliminare sui cambiamenti nei cervelli dei tuoi soggetti.

— Allora vieni fuori a consegnarmelo — intimò Jackson. — Di persona. Non ti salterò addosso, Thurmond.

L’immagine si mise a ridere, a disagio. — Certo che no. Mi sono stirato dei muscoli della schiena uscendo dall’auto e, finché il depuratore Cellulare non si sarà occupato della faccenda, non mi posso assolutamente muovere.

— Allora verremo noi da te — replicò pacatamente Jackson.

— Lascia che cominci col dirti che genere di esami abbiamo effettuato sui tuoi soggetti e quali sono stati i risultati. Abbiamo trovato… ma è necessario?

Vicki aveva estratto dalla tasca della tuta un registratore e lo stava puntando contro l’immagine di Rogers. Disse: — Assolutamente. Cominciamo col documentare che il dottor Rogers si è sigillato nei laboratori bioprotetti della K-C perché ha scoperto qualcosa di veramente allarmante su questo nuovo neurofarmaco e che non ha alcuna intenzione di correre il benché minimo rischio che questo possa raggiungere in qualche modo il suo colto e costosissimo cervello. Dico bene, dottor Rogers?

Rogers la fissò con disprezzo. — Come avevo iniziato a dire, abbiamo effettuato analisi esaustive sulle scansioni mediche dei soggetti e sui campioni di tessuto. Quello che abbiamo trovato, Jackson, è soltanto allo stadio preliminare, ma è stupefacente. I soggetti hanno inspirato una molecola modificata geneticamente trasmessa per via aerea, probabilmente un virus costruito. La molecola in sé non è disponibile per essere analizzata, essendosi scissa appena raggiunto il cervello. Siamo stati in grado di seguirne il passaggio e di formulare ipotesi grossolane sulla sua parziale composizione partendo dai suoi effetti farmacodinamici.

Rogers trasse un profondo respiro. La cosa sembrò calmarlo, anche se il muscolo continuava a contrarsi appena sopra il colletto. Jackson si chiese che cosa avesse mischiato all’aria del suo ufficio. — La molecola, qualsiasi cosa fosse, era apparentemente studiata per agire su molteplici siti neurali agonisti e antagonisti, puntati…

Vicki lo interruppe: — E in parole comprensibili per gli avvocati questi termini significherebbero…

— Jackson, è "necessario"?

— Pare di sì — rispose Jackson.

Rogers fissò Vicki con espressione impassibile. — Un "agonista" attiva recettori neurali specifici, facendo sì che essi cambino la loro biochimica. Un "antagonista" blocca altri sottotipi di recettori.

— Grazie — disse Vicki con dolcezza. All’improvviso Jackson ebbe l’impressione che lei sapesse già quelle cose e che stesse soltanto cercando di rendere la vita difficile a Rogers.

Rogers continuò. — La molecola pare avere una forte affinità di legame per il recettore o i recettori posti nel complesso amigdaloide. Scansioni JEM mostrano proprio lì un’elevata attività recente di afflusso di sangue, sia nelle aree limbiche sia in quella temporale destra della corteccia cerebrale. Apparentemente la molecola ha provocato un effetto a cascata molto complesso, in cui il rilascio di determinate ammine biogene ha provocato il rilascio di altre sostanze chimiche e così via. Abbiamo già identificato dei cambiamenti nello sviluppo di dodici peptidi diversi e probabilmente si tratta soltanto del principio. Ci sono anche cambiamenti nella sincronia dell’innesco neurale.

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