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Lizzie sbuffò. Le reti dei Muli erano sempre stipate di libri. Fra tutti gli usi di un sistema, quello le sembrava il più stupido. Chi voleva sentire cose mai successe o successe tanto tempo prima e ormai morte e sepolte? Il presente così come era offriva anche troppo da assimilare. Lizzie esaminò velocemente il file, finché notò le parole "Siringa del Cambiamento".

Si fermò a quel punto. — Thomas, leggimi quella sezione.

Il sistema disse: — "Leisha Camden non vide mai le siringhe del Cambiamento che creò Miranda. Leisha era già morta. Tutti pensano che Leisha avrebbe apprezzato le siringhe del Cambiamento, perché aveva detto a Tony Indivino che avrebbe dato molti soldi ai poveri mendicanti di Spagna. Tutti pensano che Leisha avrebbe apprezzato ogni cosa che avesse dato ai poveri mendicanti come i Vivi un modo per ottenere il cibo. Io però non penso che Leisha avrebbe apprezzato le siringhe del Cambiamento. Lei sapeva che le persone hanno bisogno del cibo ma che hanno ancora più bisogno di altre cose come un significato nella vita."

"Poveri mendicanti come i Vivi?" Lizzie non aveva mai mendicato in vita sua! Se voleva qualcosa, usciva e se lo prendeva oppure lo trafugava dalla Rete. — Thomas, riassumi i contenuti del file.

— Questo file contiene un libro dettato da Theresa Aranow. È stato iniziato il 19 Agosto 2118. Si tratta di una biografia di Leisha Camden, 2008-2114, una dei primi ventuno Insonni creati tramite modificazione genetica negli Stati Uniti. Il libro ripercorre l’intera vita di Leisha Camden, a iniziare dalla sua nascita a Chicago in Illinois, e…

— Mi basta. Collegamenti del file?

— Uno. Al notiziario file 65. Con accesso limitato.

Accesso limitato. Un file su un notiziario? Ma se erano pubblici. — A quale accesso è limitato il file?

— Alla stampante nello studio di Theresa Aranow.

A Lizzie occorsero tre minuti per accedere al file.

— Mostra immagini sullo schermo più vicino.

I colori della parete della camera da pranzo si dissolsero. Al loro posto apparvero delle immagini con didascalie. Immagini orribili, una dopo l’altra, ognuna esibita per trenta secondi prima di dissolversi nella successiva. Lizzie non fu in grado di leggere le didascalie ma riconobbe le immagini. Però non ne aveva mai viste così tante in un singolo posto.

Bambini con ventri gonfi e chiazzati. Bambini con gli occhi che lacrimavano sangue. Bambini stesi con gli occhi vacui e gli arti ossuti afflosciati. Bambini raggrinziti come mele rinsecchite, le bocche aperte su gengive gonfie e prive di denti. Bambini nonCambiati, non protetti contro la malattia o la carestia. "Tanti" bambini nonCambiati.

Lizzie si precipitò in salotto. Dirk giaceva addormentato sulla coperta a colori vivaci che, Lizzie notò a quel punto, le sue gambette paffute stavano consumando. La boccuccia rosata si muoveva come se succhiasse, mentre dormiva.

Tornò nella sala da pranzo e guardò altre immagini. Bambini nonCambiati ammalati. Bambini non-Cambiati morenti. Bambini nonCambiati morti: tutti bambini Vivi. Lizzie chiuse gli occhi. Quanti bambini nonCambiati c’erano già negli Stati Uniti? Se lei non avesse avuto una siringa per Dirk… Perché nessuno faceva qualcosa in proposito?

E perché Theresa Aranow, ricca, modificata geneticamente, protetta, al sicuro, si preoccupava di quei bambini Vivi?

Lizzie comprese la risposta a quell’ultima domanda. La paura di Theresa per ogni novità. I suoi scarsi amici. Il cibo per bocca. La coperta che Dirk stava consumando. Theresa era nonCambiata.

Ma com’era possibile? Theresa era un Mulo. E aveva l’età di Lizzie. C’erano state moltissime siringhe del Cambiamento in giro anche solo due anni prima. Ce ne erano ancora molte per i Muli? Forse in determinati posti. Lizzie non lo sapeva per certo. Nulla di tutto ciò aveva alcun senso.

Il sistema disse con la rigida voce di Jones: — Signorina Aranow, il dottor Aranow è in ascensore. — Nello stesso istante, Lizzie sentì Vicki che tornava dalla sala da pranzo.

Lizzie spense immediatamente il sistema. Non sapeva perché, però Vicki non doveva vedere quelle immagini. Era una cosa stupida perché Vicki era l’amica più cara che aveva al mondo, Lizzie doveva tutto a Vicki, e inoltre Vicki era sempre al corrente delle ultime notizie e probabilmente sapeva già tutto. Vicki era sempre un Mulo, comunque. Lizzie non voleva che vedesse quei patetici, orribili bambini Vivi nonCambiati. Non in quella ricca casa di Muli.

— Non sono riuscita a trovare Theresa — annunciò Vicki contrariata. — O meglio, suppongo di averla trovata, nascosta in una stanza al piano superiore, ma non sono riuscita a sbloccare la serratura. Perché non sei venuta con me? E cos’è tutto questo rumore?

— Il dottor Aranow è tornato.

— Da solo? Dov’è Shockey? Hai trovato i codici di accesso?

— Sì.

— Allora andiamo a salutare le truppe sui comodi bastioni.

— Fra un minuto — rispose Lizzie. — Io vorrei… vorrei ancora un pezzo di pane.

— Ghiottona metabolicamente versatile — disse Vicki e lasciò la stanza.

— Thomas — fece Lizzie a voce bassa — modalità messaggio personale per Theresa Aranow. Urgente.

— Parli pure.

— Ho visto le immagini dei bambini Vivi. Lei deve trovare Miranda Sharifi e fare sì che ci fornisca altre siringhe del Cambiamento. Lei è un Mulo, ha tutti questi soldi, può arrivare a Miranda, lei, in modi che noi non possiamo, noi… — Lizzie lasciò spegnere le parole. Come lo avrebbe firmato? Perché firmare? Che diavolo pensava di fare, mendicare l’aiuto di una ragazza Mulo tanto codarda che non riusciva nemmeno a lasciare il proprio appartamento?

— Thomas, cancella messaggio personale urgente.

— Codice di cancellazione personale, per favore?

Non c’era tempo. Jackson e Vicki si avvicinavano alla porta.

— Thomas, chiudere. — La parete si spense.

— Andiamo, Lizzie — disse stancamente il dottor Aranow. — Non sarà pesante, te lo prometto. Qualche registrazione del comportamento, una scansione cerebrale, poi vi addormenteranno brevemente per prelevare campioni di tessuto. Non farà alcun male.

— Dov’è Shockey?

— Nell’aeromobile. Non ha voluto lasciarla nemmeno con un cerotto tranquillante addosso. Prendi il piccolo e andiamo.

— Billy e mia madre stanno bene?

— Sì. No. Sono come quando li hai visti tu.

— Come hai fatto a convincere Shockey a venire con te? — chiese Vicki.

— Non è stato facile. Si è messo a piangere.

Lizzie cercò di immaginare Shockey che piangeva. Il grosso, rude e baldanzoso Shockey. — Nessuno ha cercato di fermarla?

— Sì. Più o meno. Billy ci ha provato, insieme a qualcun altro. Io però ho cominciato semplicemente a comportarmi in modo strano e tutti si sono spaventati molto, indietreggiando. Ho afferrato Shockey, gli ho applicato un tranquillante e me lo sono trascinato dietro. In lacrime. — Il dottor Aranow si passò una mano fra i capelli. Lizzie non aveva mai immaginato che un Mulo potesse apparire così stremato e "sconvolto".

Con il tono di voce più gentile che Lizzie le avesse mai sentito usare con chiunque, a parte Dirk e lei stessa, Vicki disse: — Dovresti dormire, Jackson.

Lui scoppiò a ridere brevemente. — Oh, sì. Risolverebbe ogni cosa. Forza, Lizzie, Thurmond Rogers sta aspettando.

Prima ancora di rendersi conto di parlare, Lizzie disse: — Prima però devo fare un bagno, e anche Dirk.

— Non puoi…

— Oh sì che posso, io, e lo farò.

Vicki le sorrise. A Lizzie occorse qualche istante per capire il motivo. Vicki aveva pensato che lei volesse fare il bagno per dare al dottor Aranow il tempo per riposare. Col cazzo. Lei voleva fare il bagno prima di affrontare Thurmond Rogers e la sua società di snob. Lei e Dirk. Vicki poteva presentarsi anche come un pezzo di bosco, ma era una cosa diversa. Vicki era un Mulo.

A Lizzie sembrò di non essersi mai resa conto, fino a quel momento, di cosa significasse davvero quella differenza.

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