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— Una donna che si chiama Stacy Hillman, ha dato un indirizzo come Barrington. Ho dei maghi del computer che stanno indagando su di lei. Ma sembra proprio un incidente.

— Gli scudi deflettori degli scooter sono coni a energia-Y. Non si guastano: è uno dei loro principali punti di forza sul mercato. Non si guastano e basta, nemmeno su uno scadente scooter Noi-Dormiamo.

Kevin emise un fischio. — Guidava uno scooter Noi-Dormiamo?

Leisha chiuse gli occhi. — Kevin, manda due guardie del corpo a cercare Walcott. Le migliori guardie del corpo che riesci ad assumere. No… le tue. Era alla Samplice mezz’ora fa. Fallo scortare fino al nostro appartamento. O è più sicuro il tuo ufficio?

— Il mio ufficio.

— Non posso lasciare il tribunale prima delle due, come minimo. E non posso chiedere una sospensione. Non un’altra volta. — Aveva già utilizzato le sospensioni in quel processo per recarsi in Mississippi e al Rifugio. Due volte al Rifugio.

Kevin disse: — Vai avanti col tuo caso. Terrò io Walcott al sicuro.

Leisha riaprì gli occhi. Dalla porta dell’aula del tribunale notò che l’usciere la stava osservando. Aveva sempre apprezzato quella persona, un uomo anziano e gentile che amava mostrarle le olografie eccessivamente costose dei suoi nipotini. All’altro capo del corridoio si trovava Richard Keller, con la schiena eccezionalmente diritta, in attesa. Di lei. Lui sapeva cosa riguardasse la telefonata di Kevin, e adesso la stava aspettando. Lei ne era certa quanto era certa del proprio nome.

Come aveva fatto a sapere quello che Kevin le avrebbe detto?

Ritornò in aula per chiedere al giudice un’altra sospensione.

Leisha condusse Richard nel proprio ufficio, a un isolato di distanza, senza toccarlo mentre camminavano, senza guardarlo. Una volta entrati, lei scurì la finestra fino ad arrivare al nero. I fiori esotici, i fiori della passione e le orchidee color zenzero e fiamma cominciarono a chiudersi.

Lo invitò pacatamente: — Dimmi.

Richard guardò assentemente i fiori che si chiudevano. — Li coltivava tuo padre.

Lei conosceva quel tono di voce: lo aveva udito nelle sale di interrogatorio alla polizia, in prigione, in tribunale; era la voce di un uomo pronto a dire tutto ciò che gli passa per la testa, qualsiasi cosa, perché ha già perduto tutto. Quel tono conteneva una certa quantità di libertà, di un genere che faceva sempre desiderare a Leisha di distogliere lo sguardo.

In quell’occasione, non distolse lo sguardo. — Dimmi, Richard.

— Il Rifugio ha rubato le carte della ricerca di Walcott. C’è una rete, maghi dell’informatica interni e un sottobosco di Dormienti esterni, molto complessa. Jennifer l’ha incrementata per anni. Hanno fatto tutto loro: Samplice, First National Bank.

Non c’era nulla di nuovo. Richard le aveva detto altrettanto al Rifugio, in presenza di Jennifer. — Devo dirti una cosa, Richard. Ascoltami attentamente. Stai parlando con l’avvocato di Walcott e non c’è nulla di quello che dici che non verrà utilizzato. Nulla. Il privilegio matrimoniale della riservatezza non si applicherà a ciò che Jennifer ti ha detto in presenza di una terza parte o parti, come il Consiglio del Rifugio: articolo 861 del Codice degli Stati Uniti. Può venirti richiesto di ripetere ciò che dirai qui sotto giuramento. Hai capito?

Lui sorrise in modo quasi bizzarro. Aveva ancora quel tipico tono nella voce. — Ovviamente. È il motivo per cui sono qui. Registra pure, se preferisci.

— Registrare. — Quindi, rivolta a Richard: — Procedi.

— Il Rifugio ha alterato la documentazione per i brevetti. Ancora una volta, sia elettronicamente sia in copia cartacea. I dati sono stati selezionati con grande cura, tutte le applicazioni cartacee a Washington recano la scritta RICEVUTO, ma nessuna ha ancora raggiunto lo stadio di verifica tramite firme o impronte digitali di impiegati significativi. È quello che ti ha detto Kevin, vero?

— Lui mi ha detto che non pensava che qualcuno fosse in grado di entrare nel sistema federale, nemmeno i suoi.

— Oh, ma lui avrebbe provato solamente dall’esterno.

— Puoi fornirmi dei dettagli? Nomi, date pronunciati davanti a terzi come parte di conversazioni che avrebbero avuto luogo anche se tu e Jennifer non foste stati marito e moglie?

— Sì.

— Hai delle prove scritte?

Richard sorrise debolmente. — No. Tutto a voce.

Leisha esplose: — Perché, Richard? Non Jennifer… ma tu? Perché lo hai fatto?

— Sarebbe forse possibile per qualcuno fornire una risposta semplice a una domanda simile? Sono le decisioni di un’intera vita. Andare al Rifugio, sposare Jennifer, avere i bambini… — Si alzò e si avvicinò ai fiori. Il modo in cui lui sfiorò i loro petali pelosi spinse Leisha ad alzarsi a sua volta e a seguirlo.

— Allora perché dirmi tutto questo, adesso?

— Perché è l’unico modo che mi è restato per fermare Jennifer. — Sollevò lo sguardo verso Leisha, ma lei si rese conto che non la stava vedendo. — Per il suo bene. Non c’è più nessuno al Rifugio che la possa fermare: dannazione, la incoraggiano, specialmente Cassie Blumenthal e Will Sandaleros. I miei bambini… Un’accusa penale per i brevetti riuscirà almeno a spaventare qualcuno dei suoi contatti esterni. Sono persone terribili, Leisha, e non voglio che lei abbia a che fare con loro. So che perfino con la mia testimonianza, voci prive di prove di sostegno, non hai molto per mettere in piedi un caso e probabilmente l’intera storia verrà rigettata dalla corte. Pensi che sarei qui se pensassi che lei potrebbe venire condannata per qualcosa? Ho studiato molto attentamente i casi "Wade contro Tremont" e "Jastrow contro Stati Uniti" e voglio che risulti agli atti che l’ho fatto. Voglio solamente che Jenny venga fermata. I miei bambini… l’odio contro i Dormienti che stanno imparando, il senso di essere autorizzati a fare qualsiasi cosa, qualsiasi, Leisha, in nome dell’autodifesa: mi terrorizza. Non è ciò che voleva Tony!

Leisha e Richard non erano mai stati in grado, dopo la prima volta, di discutere su cosa volesse realmente Tony Indivino.

Richard disse, più calmo esteriormente: — Tony aveva torto. Io avevo torto. Si diventa differenti se si resta rinchiusi solamente con altri Insonni per decenni. I miei bambini…

— Differenti in che senso?

Ma Richard non fece altro che scuotere la testa. — Che succederà adesso, Leisha? Tu sottoporrai la cosa al Procuratore e lui sporgerà denuncia? Per furto e manomissione di documentazioni governative?

— No. Per omicidio.

Lei lo osservò da vicino. Gli occhi di lui si spalancarono e si infiammarono, e lei avrebbe potuto scommettere la testa, a quel punto, che lui non sapeva nulla della morte di Timothy Herlinger. Una settimana prima, tuttavia, avrebbe scommesso la testa anche sul fatto che Richard non sapesse nulla del furto,

— Omicidio?

— Timothy Herlinger è morto un’ora fa. In circostanze sospette.

— E tu pensi…

La mente di lei era già corsa avanti. Lo vide raggiungerla e fece un passo indietro.

Richard disse lentamente: — Farai incriminare Jennifer per omicidio e mi farai testimoniare contro di lei per quello che ho detto qui dentro.

Non si sa come, lei riuscì a pronunciare la parola. — Sì.

— Nessuno al Rifugio ha progettato un omicidio! — Quando lei non rispose, lui le afferrò violentemente il polso. — Leisha… nessuno al Rifugio… nemmeno Jennifer… nessuno…

Il suo sfaldarsi fu la cosa peggiore. Richard non era sicuro che sua moglie fosse incapace di un omicidio politico, Leisha lo fissò pacatamente. Doveva ascoltare, tutto, perché… perché? Perché sì. Perché doveva sapere.

Ma non ci fu più nulla da ascoltare. Il pugno di Richard si serrò sul fiore che aveva avuto fra le dita e lui cominciò a ridere. — Non farlo! — lo pregò Leisha, ma lui continuò a ridere lo stesso, producendo un suono ragliante e palpitante che proseguì a lungo, finché Leisha non aprì la porta dell’ufficio e disse alla sua segretaria di chiamare il Procuratore distrettuale.

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