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Eccetto quello che aveva protetto La Solana. Jennifer allontanò il pensiero.

Il veicolo telecomandato volò attraverso il triplo scudo-Y di Brookhaven come se non ci fosse nemmeno stato. Il mezzo accelerò e zoomò appena sotto la cima dell’ultima cupola e l’immagine scomparve.

— È dentro — sospirò Chad Manning. — Siamo dentro.

— Veicolo telecomandato disintegrato — disse Caroline Renleigh. — Brookhaven ovviamente è equipaggiata per la guerra batteriologica. Devono esserci dei sistemi di sicurezza che segnaleranno, rintracceranno, punteranno… Come hanno fatto i peruviani a…

— I segnali di reazione potrebbero essere stati ritardati elettronicamente alla fonte — annunciò David O’Donnell dalla sua consolle di sicurezza.

Lo schermo si illuminò nuovamente. L’immagine era distorta, tremolante. Jennifer si rese conto che rappresentava intrusioni di microsecondi nei computer di sicurezza della stessa Brookhaven, che lavoravano in sovrapposizione sui monitor di Brookhaven con scariche non continue per meglio evadere la localizzazione. Non c’era suono. Lo schermo si divise in due. La parte superiore mostrò alcuni specialisti della sicurezza accigliati davanti ai banchi dei macchinari. Quella inferiore riportò dati presi dal computer dell’enclave.

— Sanno che è penetrato qualcosa — disse Will, alle sue spalle. — Sanno che potrebbe essere un agente biologico. Stanno sigillando i laboratori…

— Troppo tardi — disse Jennifer, studiando i dati sulla parte inferiore dello schermo. Quanto meno per chiunque non si fosse trovato in un ambiente sigillato durante l’esplosione.

Will esultò: — Possiamo anche permetterci che qualcuno scampi all’infezione. Non è probabile che riescano a scoprire cosa li ha colpiti. — Il suo umore era cambiato. Se Jennifer si fosse voltata avrebbe visto Will eccitato, con le braccia che fremevano e gli occhi che brillavano. Non si voltò.

I dati sulla parte inferiore dello schermo dicevano:

RIASSUNTO DI STATO: PENETRAZIONE DALL’ESTERNO TIPO 7C

BROOKHAVEN SIGILLATA MECCANICAMENTE RF-765

PRESI CAMPIONI DI ARIA PER ANALISI — PROGRAMMA 5B

RACCOMANDATA ALLERTA MEDICA

— Non servirà a niente — disse Will, ridacchiando.

Jennifer mantenne un’espressione impassibile. Will tendeva a sottovalutare il nemico. C’erano persone decisamente in gamba a Brookhaven, per essere Dormienti. Non bravi quanto i peruviani ma comunque competenti. Sydney Goldsmith, Marianne Hansten, Ching Chung Wang, John Becker. A differenza dei patetici siti dei test dei Vivi, il gruppo di Brookhaven avrebbe localizzato facilmente il virus non respirato nei campioni d’aria presi automaticamente, nonostante la sua bassa concentrazione e il suo breve dimezzamento vitale. L’avrebbero legato con un mezzo di contrasto radioattivo e lo avrebbero fatto respirare agli animali. Il gas sarebbe entrato nel flusso sanguigno e avrebbe circolato per qualche minuto prima di perdersi nel respiro e di essere distrutto dal Depuratore Cellulare. Prima che tutto ciò avvenisse, le parti del cervello più attive in quel momento particolare avrebbero ricevuto il maggiore afflusso di sangue. Il mezzo di contrasto avrebbe chiaramente indicato le amigdale. I ricercatori avrebbero effettuato sia scansioni cerebrali sia test cellulari. Avrebbero iniziato un esame tenace della lunga e intricata catena di eventi provocati da Strukov.

Ma ben prima che i ricercatori di Brookhaven dipanassero la matassa, non avrebbero più avuto desiderio di farlo. La novità della ricerca li avrebbe fatti sentire vagamente a disagio. Non era sufficientemente familiare. Si sarebbero sentiti in ansia tutte le volte che avessero pensato alla novità della situazione. Per qualche tempo avrebbero anche combattuto contro tale ansia, ma poi quella sarebbe cresciuta. I ricercatori di Brookhaven, e alla fine, di tutte le enclavi dotate di cupole degli Stati Uniti, avrebbero scelto il conosciuto rispetto all’ignoto. Avrebbero avuto sensazioni decisamente troppo sconvolgenti quando si fossero mobilitati per qualsiasi nuova ricerca.

A quel punto, Jennifer Sharifi e il resto degli Insonni sarebbero stati veramente al sicuro.

Will stava versando dello champagne. Jennifer non beveva mai, la faceva sentire non perfettamente al controllo della situazione, ma quella volta non poteva non partecipare al festeggiamento della sua gente. Ce l’avevano fatta. Erano al sicuro.

Sollevò il bicchiere. Nella stanza cadde il silenzio. Con voce calma, dalla tonalità bassa, Jennifer disse: — Grazie agli sforzi di tutte le persone presenti in questa stanza, finalmente abbiamo vinto. La biochimica dei Dormienti si è rivoltata contro di loro. Durante la prossima ora, veicoli telecomandati penetreranno nelle enclavi del Pentagono, di Washington Mall, dello spazioporto Kennedy e di Manhattan Est. Non morirà alcun Dormiente. Ma nessuno di loro sarà più in grado di minacciarci nuovamente, se non nei modi che già conosciamo e che possiamo combattere. Saremo al controllo, anche se solo perché non ci verranno aizzati contro nuovi demoni sconosciuti. Brindiamo ora al demone che conosciamo.

Risate. Bicchieri scolati. Quindi il volto di Strukov apparve sullo schermo principale.

— Signora Sharifi, lei e il suo popolo, senza dubbio, state festeggiando il successo della penetrazione a Brookhaven. Anch’io mi sento compiaciuto: ero davvero bramoso di scoprire se saremmo riusciti in una simile impresa. Tuttavia non posso permettere…

— Oh, mio Dio! — esclamò David O’Donnell dalla consolle di sicurezza. — Lancio. Codice sedici A. Ripeto. "Lancio."

— …che voi portiate avanti questo progetto. Anch’io, ovviamente, sono un Dormiente. E anche se non provo alcun sentimento di lealtà nei confronti del mio genere, sono spinto per natura all’autoconservazione come loro. O come voi. Quindi…

Una luce brillante esplose sotto i loro piedi, in un punto imprecisato fra il pannello sul pavimento e il pianeta rotante migliaia di chilometri sotto di loro.

— I missili di difesa del Rifugio sono stati distrutti — annunciò David O’Donnell. — Lancio quelli di riserva.

— …quindi non verranno innescati ulteriori veicoli telecomandati dei peruviani. E visto che tutti sappiamo dall’esperienza di La Solana che solo una bomba atomica è in grado di operare una distruzione completa, temo che sarò costretto a utilizzare una bomba atomica. Conoscete il motto di La Rochefoucauld sulla superiorità? Le vrai moyen d’être trompé…

"Al sicuro" pensò inebetita Jennifer. "Pensavo che fossimo finalmente al sicuro."

— …c’est de se croire plus fin que les autres.

— Batteria di missili di controffensiva numero due distrutta — disse con voce strozzata David O’Donnell.

Jennifer avanzò di un passo. Pensò per un folle momento che il volto di Strukov sullo schermo a parete fosse stato sostituito da quello di Miranda.

La stazione orbitale del Rifugio esplose in uno scoppio di brillante luce letale.

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