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Jordan, da californiano che non aveva la minima idea di chi fosse il suo bis-bisnonno, non si era reso conto che il pesce gatto non modificato fosse commestibile. Aveva lanciato un’occhiata in tralice a Hawke, il quale si era messo a ridere. — Non il mio bis-bisnonno Cherokee, Jordan. Un altro, in posizione decisamente diversa. Anche se non faceva parte dei tuoi signori latifondisti.

— Non i "miei" signori latifondisti. Non provengo da quella classe — aveva detto Jordan infastidito. La risata di Hawke lo irritava.

— Certo che no — aveva risposto Hawke, ed era nuovamente scoppiato a ridere.

Quindi, come se la discussione sulle ditte GeneFresco non fosse mai avvenuta, proprio come se Jordan non avesse tentato di cambiare argomento, Hawke disse: — La pecca principale di tua zia Leisha è che non appartiene affatto a questo secolo. Appartiene al Diciottesimo. È sempre fatale essere nati al di fuori del proprio tempo.

— Cerchiamo di non parlare di Leisha questa sera, Hawke. D’accordo?

— I valori del Diciottesimo secolo erano la coscienza sociale, il pensiero razionale e un fondamentale credo nella bontà dell’ordine. Con queste attitudini avrebbero rimodellato o stabilizzato il mondo i vari Locke, Rousseau, Franklin e perfino Jane Austen, che però si trovava anche lei nel secolo sbagliato. Proprio come Leisha Camden, eh?

— Ho detto…

— Ma ovviamente i romantici hanno spazzato via tutto e non siamo mai riusciti a ritornarvi. Finché non sono arrivati gli Insonni. Non pensi che sia interessante, Jordan? Un’innovazione biologica ha spostato indietro l’orologio dei valori sociali.

Jordan smise di camminare e affrontò Hawke. Da qualche parte sulla sua sinistra, sopra al fiume, apparve l’ologramma della Noi-Dormiamo, scintillò e scomparve in un’esplosione di luce elettronica. — Non ti interessa proprio quello che ti dico, vero Hawke? Tu continui semplicemente a passarci sopra come un rullo compressore. Solo le tue parole sono quelle che contano.

Hawke restò in silenzio, osservandolo con malizia.

— Perché mi hai assunto? Tutto quello che vuoi è muovermi critiche, cancellare le mie obiezioni, avere qualcuno da mostrare in giro come lo scemo del paese e…

— Tutto quello che voglio — ribatté tranquillamente Hawke, mentre il gelato gli gocciolava sopra le mani — è che tu ti arrabbi.

— Mi…

— Arrabbi. Pensi di essermi di qualche utilità quando mi permetti di esibirti come uno scemo? Quando non insisti sulle cose che mi dici? Voglio che tu avverta la tua furia quando qualcuno ti sta calpestando, o non sarai mai di alcuna utilità al movimento. A che diavolo pensi che serva tutta questa idea del Noi-Dormiamo? A risvegliare la rabbia!

In quel discorso c’era una falla, da qualche parte, qualcosa di non perfettamente corretto, o forse la cosa non corretta era la vista di Hawke con il gelato alla fragola che gli colava sulle mani, le sue parole appassionate a Jordan ma il suo sguardo focalizzato sull’argine, che analizzava la folla. Perché? Per controllare se qualcuno aveva origliato? Soltanto una giovane coppia che camminava verso di loro provenendo dalla cabina olografica avrebbe potuto senti…

Il Mississippi esplose. L’acqua si proiettò verso l’alto a geyser e, sotto i piedi di Jordan, l’argine ballò e si spaccò. Una seconda esplosione, e la cabina degli ologrammi delle stelle si sbriciolò. La coppia di giovani venne sbattuta a terra come bambolotti. La gente prese a gridare. Ai piedi di Jordan si aprì una crepa; un istante dopo Hawke lo placcò, trascinandolo verso un luogo sicuro. Proprio mentre Jordan era ancora in aria, vide l’ologramma telecomandato esplodere sopra di lui, ingigantito a una dimensione di tre mostruosi metri e visibile per tutta la fiera. Non si sa come, però, non si trattava del logo del Noi-Dormiamo, ma di lettere rosse e dorate, stagliate contro le luci tremolanti dall’altra parte del fiume: SAMSUNG-CHRYSLER.

Nessuno ci credette. La Samsung-Chrysler, infuriata, negò la responsabilità dell’attacco. Era una ditta antica e onorevole: nemmeno i lavoratori nello stabilimento degli scooter credettero che la S-C avesse piazzato esplosivi subacquei lungo l’argine. La stampa non ci credette; il Consiglio Noi-Dormiano non ci credette; Jordan non ci credette.

— Sei stato tu — disse a Hawke.

Hawke non fece altro che fissarlo. Sopra la sua scrivania, nello stabilimento polveroso, erano sparse svariate copie di tabloid da chiosco: "Il Rifugio dietro il bombardamento della Fiera Noi-Dormiamo! Gli Insonni ricorrono alla violenza… Ancora!". La carta di pessima qualità si era già arricciata attorno ai piccoli strappi prodotti dalla stampante del chiosco, una fragile periferica Noi-Dormiamo prodotta e commercializzata da Wichita. Due delle grosse dita di Hawke lavoravano attorno allo strappo più grande. Dal pavimento dello stabilimento provenivano irregolari colpi staccati di un macchinario azionato a mano e di un martello pneumatico.

— Sfrutteresti qualsiasi cosa — disse Jordan. — L’isteria della stampa per l’omicidio Herlinger… per te non si tratta di verità. È solo questione di trarre qualsiasi vantaggio si presenti a favore della tua causa. Non sei migliore del Rifugio!

Hawke rispose: — Alla Fiera non ci sono stati feriti.

— Ce ne sarebbero potuti essere!

— No — rispose Hawke. — Non c’era la minima possibilità.

A Jordan occorse qualche istante per comprendere. — Il gelato che ti si scioglieva sulle mani. Era quello il detonatore, vero? Un microchip sensibile alla temperatura sistemato appena sotto la pelle. Avresti potuto scegliere il momento in cui nessuno sarebbe rimasto ferito.

Hawke disse dolcemente: — Adesso sei infuriato, Jordan? Vuoi venire con me a vedere altri neonati privi di assistenza medica o acqua corrente perché in un regime di yagaismo il nutrimento e l’energia-Y sono diritti basilari forniti dall’assistenza sociale, ma le medicine e gli impianti idraulici fanno parte delle imprese contrattuali a mercato libero? Vuoi vedere altri adulti che stanno seduti a marcire tutto il giorno, sapendo di non poter competere con l’automazione per lavori di basso livello, o con persone modificate geneticamente per gli impieghi che richiedono abilità? Vuoi vedere altri bambini con ì vermi, altri delinquentelli che possono avere tutta la legge che vogliono ma nessun vero lavoro? Sei ancora infuriato?

— I fini non giustificano questi mezzi! — gridò Jordan.

— Col cavolo, se non è così.

— Non stai aiutando la sottoclasse dei Dormienti, stai solo…

— Ah, no? Hai parlato ultimamente con Mayleen? La figlia maggiore è stata accettata alla scuola di RoboTecnica. E lei la può pagare. Adesso.

— Tu fornisci un aiuto, ma per farlo sollevi ulteriore odio!

— Svegliati, Jordan. Non esiste movimento sociale che non sia progredito senza enfatizzare le divisioni, e fare questo significa sollevare odio. La rivoluzione americana, l’abolizionismo, la sindacalizzazione, i diritti civili.

— Non era…

— Quanto meno, noi non abbiamo inventato questa divisione in particolare: lo hanno fatto gli Insonni. Femminismo, diritti degli omosessuali, concessione dell’assistenza sociale…

— Piantala! Piantala di buttarmi addosso sterili intellettualismi!

Con grande stupore di Jordan, perfino in tutta la sua rabbia lui avvertì stupore, Hawke sogghignò. Gli occhi neri dell’uomo sembravano quelli di un’aquila. — "Sterili intellettualismi": sei già uno dei nostri. Che cosa direbbe la zia Leisha, l’alta sacerdotessa della ragione?

Jordan annunciò: — Me ne vado.

Hawke non sembrò sorpreso. Annuì, il tagliente sguardo scuro fendette l’aria come una lancia. — D’accordo. Vattene. Tornerai.

Jordan si incamminò verso la porta.

— Sai perché tornerai, Jordy? Perché se ti dovessi sposare, diciamo domani, e avere un bambino, altereresti i geni del piccolo perché fosse Insonne. Non lo faresti? E non riusciresti mai a sopportarti per averlo fatto.

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