— La Samplice non ha rubato la sua ricerca, dottor Walcott. Neanche la banca.
— Allora chi…
— Non ho prove. Tuttavia mi piacerebbe incontrare lei e il dottor Herlinger qui, domani alle otto di mattina. Nel frattempo, questo è importante, non scrivete nulla. Da nessuna parte.
— Capisco.
Senza sapere che avrebbe parlato finché le parole non le furono uscite di bocca, Leisha ripeté: — "Trasformare i Dormienti in Insonni…"
— Sì — commentò lui — bene. — Si voltò per guardare tutto attorno l’ufficio fondamentalmente funzionale, i fiori esotici, sgargianti di colori o pallidi come il chiaro di luna, piantati sotto una luce artificiale in un loro angolino appositamente costruito.
— È tutto vero — disse Kevin. Entrò nello studio di Leisha provenendo dal proprio, con una copia di stampa in mano. La donna sollevò gli occhi dal suo fascicolo SIMPSON CONTRO OFFSHORE FISHING. I fiori che Alice insisteva nell’inviarle quotidianamente erano appoggiati sulla sua scrivania: girasoli, margherite e alumbine modificate geneticamente. Quelli non appassivano mai prima che arrivasse la successiva spedizione. Perfino in pieno inverno, l’appartamento era pieno di fiori californiani che Leisha non apprezzava realmente ma che non aveva il coraggio di buttare via.
La luce della lampada riluceva sui capelli scuri di Kevin, sul suo forte volto regolare. Sembrava più giovane dei suoi quarantasette anni, in effetti perfino più giovane di Leisha, anche se era di quattro anni maggiore. "Più vuoto" aveva detto Alice a Leisha, ma soltanto una volta.
— Tutto vero?
— L’intero contenuto del file — rispose lui, — Walcott è stato all’Università di Stato di New York a Postdam e all’Università Deflores, non si è distinto ma è stato accettabile. Uno studente passabile. Due pubblicazioni di secondaria importanza, fedina penale pulita, a posto con il fisco. Due impieghi da insegnante, due da ricercatore, nessuna astiosità a livello ufficiale quando ha lasciato entrambe le cariche e quindi, forse, è solamente un tipo irrequieto. Herlinger è diverso. Ha soltanto venticinque anni, questo è il suo primo impiego. Laurea a Berkeley e all’Università di California di Irvine in biochimica, diplomatosi nel primo cinque per cento della sua classe, futuro promettente. Appena prima del dottorato di ricerca, tuttavia, è stato arrestato, processato e condannato per spaccio di sostanze vietate ad alterazione genetica. Ha ottenuto la sospensione della pena, ma questo è sufficiente per rendergli problematico ottenere un lavoro in un posto migliore della Samplice. Quanto meno per qualche tempo. Nessun problema di tasse ma, in fondo, nemmeno un reale introito di cui valga la pena parlare.
— Quale sostanza vietata?
— Neve di Luna. Alterata per produrre tempeste elettriche nel sistema limbico. Ti fa credere di essere un profeta religioso. Gli atti del processo mostrano che Herlinger abbia sostenuto che non avesse altro modo per pagarsi la scuola di medicina. Appare come un tipo molto amareggiato. Forse preferisci controllare la documentazione personalmente,
Leisha convenne: — Lo farò. A te sembra che possa trattarsi dell’amarezza temporanea di un giovanotto in seguito a una brutta esperienza? Oppure fa parte del suo carattere?
Kevin alzò le spalle. Leisha avrebbe dovuto saperlo: non era il tipo di analisi che avrebbe mai fatto Kevin. Erano le conseguenze a interessarlo: le motivazioni no. Leisha commentò: — Soltanto due pubblicazioni di secondaria importanza per Walcott e mediocri risultati scolastici eppure è capace di una scoperta rivoluzionaria come questa?
Kevin sorrise. — Sei sempre stata una snob intellettuale, tesoro mio.
— Come lo siamo tutti. D’accordo, i ricercatori hanno fortuna. Oppure, forse, è stato Herlinger a effettuare il vero lavoro sul DNA, non Walcott; forse Herlinger è molto in gamba a livello intellettuale ma o è un innocente sfruttabile oppure non è semplicemente in grado di rispettare le regole. Che mi dici della Samplice?
— Legittima compagnia sotto sforzo, profilo dei guadagni modesto, utili sotto al tre per cento lo scorso anno, il che è poco per un’organizzazione che si interessa di alta tecnologia senza aver effettuato investimenti di primaria importanza. Le do un altro anno, al massimo due. È amministrata male: il direttore, Lawrence Lee, riveste il suo incarico soltanto a causa del nome che porta. Suo padre era Stanton Lee.
— Premio Nobel per la Fisica?
— Sì. E il direttore Lee vanta anche una discendenza dal generale Robert E. Lee, anche se quello di cui si vanta è falso. Ma fa un bell’effetto nelle campagne pubblicitarie. Walcott ti ha detto la verità: l’archivio della documentazione alla Samplice è un casino. Dubito che possano trovare qualcosa perfino all’interno dei loro file elettronici. Non esiste una leadership. Inoltre Lee ha subito un rimprovero dal consiglio di amministrazione per cattiva amministrazione dei fondi.
— E la First National Bank?
— Assolutamente a posto. Tutta la documentazione relativa alla cassetta di sicurezza è completa e accurata. Ovviamente, questo non significa che non sia stata manomessa dall’esterno, sia a livello elettronico sia per quello che riguarda la documentazione cartacea. Ma resterei davvero sorpreso nello scoprire che la banca è coinvolta.
— Non ho mai pensato che lo fosse — disse con espressione corrucciata Leisha. — Ha un bel sistema di sicurezza?
— Il migliore. Lo abbiamo progettato noi.
Leisha non lo sapeva. — Allora esistono solamente due gruppi che possano riuscire a uguagliare quel genere di trucchi elettronici e la tua compagnia è uno di questi.
Kevin commentò cortesemente: — Potrebbe non essere vero. Ci sono Dormienti che sono ottimi topi di…
— Non così bravi.
Kevin non ripeté l’affermazione sullo snobismo intellettuale di lei. Disse, invece, pacatamente: — Se la ricerca di Walcott è corretta, potrebbe cambiare il mondo, Leisha. Ancora una volta.
— Lo so. — Lei si trovò a fissarlo e si chiese quali fossero state le emozioni sul proprio volto. — Gradisci un bicchiere di vino, Kevin?
— Non posso, Leisha. Devo terminare tutto questo lavoro.
— In effetti anch’io. Hai ragione.
Lui tornò nel proprio studio. Leisha prese in mano le annotazioni per "Simpson contro Offshore Fishing". Ebbe qualche difficoltà a concentrarsi. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che lei e Kevin avevano fatto l’amore? Tre settimane? Quattro?
C’era troppo lavoro da sbrigare. Gli eventi si stavano susseguendo con una velocità impressionante. Forse lo avrebbe rivisto prima di uscire la mattina seguente. No, lui doveva prendere un altro aereo per Bonn. Be’, allora magari più avanti in settimana. Se si fossero trovati nella stessa città, se tutti e due avessero avuto tempo. Non provava alcun impulso di urgenza nel rapporto sessuale con Kevin. In fondo, però, non lo aveva mai provato.
Un ricordo si insinuò in lei: le mani di Richard sul suo seno.
Si chinò più vicino al video, allargando la sua ricerca sui precedenti legali nella legge marina.
Leisha disse pacatamente: — Hai rubato le carte della ricerca di Adam Walcott da una cassetta di sicurezza alla First National Bank di Chicago.
Jennifer Sharifi sollevò gli occhi verso quelli di Leisha. Le due donne si trovavano alle estremità opposte del salotto di Jennifer, al Rifugio. Dietro al lucido ammasso dei capelli legati di Jennifer, il ritratto di Tony Indivino strizzò l’occhio e sorrise.
— Sì — rispose Jennifer. — L’ho fatto.
— Jennifer! — gridò Richard angosciato.
Leisha si voltò lentamente verso di lui. Ebbe l’impressione che l’angoscia dell’uomo non fosse tanto provocata dal fatto compiuto quanto dall’ammissione dello stesso. Richard sapeva.
Lui rimase in equilibrio sui talloni, con la testa dalle sopracciglia cespugliose abbassata. Aveva esattamente lo stesso aspetto di quando aveva avuto diciassette anni, il giorno in cui lei era andata a trovarlo nella piccola casa nei sobborghi a Evanstone. Quasi trent’anni prima. Richard aveva trovato qualcosa nel Rifugio, qualcosa di cui aveva bisogno, un certo senso della comunità: forse ne aveva sempre avuto bisogno. E il Rifugio era, era sempre stato, Jennifer. Jennifer e Tony. Indipendentemente da tutto, però, per avere una parte in quell’affare Richard doveva essere cambiato: per avere una parte in quest’atto criminale doveva essere cambiato al di là di quanto lei non immaginasse.