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—  Guardate papà! In nome di Dio aiutatemi!

S’inginocchiò di nuovo, tranquilla e immobile.

Powell avvertì la presenza di una mano sotto il suo ginocchio, e si rese conto di essere inginocchiato, il che non era stato previsto. Il corpo dinanzi a lui scomparve e anche la camera delle orchidee; c’era soltanto Mary Noyes che tentava di sollevarlo. Lui scosse la testa.

Mary sollevò da terra la ragazza. Poi si volse a Powell. Ora sono pronta ad aiutarti, o pensi che sia poco virile?

Tutto quello di cui ho bisogno sono le mie energie mentali.

Cos’hai captato?

D’Courtney voleva essere ucciso.

Ma che diavolo dici?

La verità. Devo vedere subito il medico di D’Courtney: è la prima cosa da farsi in mattinata.

Sam Akins, medico esper di primo grado, guadagnava mille dollari per un’ora di analisi, il che significava due milioni di dollari l’anno. Ma si sprecava letteralmente in opere di carità. Inoltre era uno dei fari del movimento educativo della Lega, e sosteneva che le facoltà telepatiche non erano una caratteristica congenita, ma una qualità latente che un’adeguata educazione poteva convenientemente sviluppare.

Invitava le persone più indigenti di cui avesse notizia a sottoporgli i loro problemi e, aiutandole a chiarirli, cercava di sviluppare in loro le facoltà telepatiche. Fin’allora la sua attività aveva dato come risultato immediato la scoperta del solo 2 % di esper latenti, percentuale inferiore a quella messa in luce dall’Istituto Ricerche della Lega, ma Sam non si sentiva affatto scoraggiato.

Powell lo trovò che misurava a grandi passi il suo giardino, intento a calpestare energicamente le aiuole nell’illusione di fare della floricoltura. Sbuffava e urlava all’indirizzo delle piante e dei pazienti.

— Maledizione, non dirmi che si tratta di una zinnia. Non so più riconoscere un’erbaccia da un fiore con i miei occhi? Dammi il rastrello, Bernard.

Un omino vestito di nero gli tese il rastrello dicendo: — Mi chiamo Walter, dottor Akins.

Akins grugnì, sradicando il ciuffo verde che non era né una zinnia né un’erbaccia. — Perché non vuoi essere chiamato Bernard? Chi ti ha insegnato tutte queste sottigliezze semantiche?

— Speravo che me lo spiegaste voi, dottor Akins — replicò Walter.

— Mi fai pensare ad Alice Bright. Dov’è questa presuntuosa, a proposito?

Una graziosa ragazza dai capelli rossi si fece avanti e disse con un’allegra smorfia:

— Sono qui, dottor Akins.

— Bene, non far la ruota perché ti ho chiamata per nome. — Akins la guardò con viso corrucciato e continuò, telepaticamente: Sono una donna, dici tu. È abbastanza per dedurre che migliaia di uomini mi potrebbero avere se solo lo permettessi. Questo mi dà un senso di vita reale. Ebbene: non è così. Nulla può sostituire la vita nella pienezza dei suoi valori.

Akins attese con impazienza una risposta, ma la ragazza continuò a pavoneggiarsi dinanzi a lui: nient’altro. Infine l’esper sbottò: Nessuno di voi ha afferrato quanto le ho trasmesso?

Io.

Oh, salve, Pres. Che ne dici di questa adunanza di teste dure? Troppo pigri per captare perfino una domanda così semplice.

Lascia stare quella pianta, Sam. È un pomodoro.

È un’erbaccia.

Ti assicuro io che si tratta di un pomodoro. Powell si rivolse ai pazienti; — Che genere di pianta è questa?

— Pomodoro — risposero.

Sam la strappò. — Sono allergico ai pomodori — annunciò con l’aria di aver avuto l’ultima parola. Che cosa vuoi, Pres?

Quando hai un momento di tempo vorrei farti un paio di domande riguardo a un tuo paziente ora defunto.

Chi?

D’Courtney. Il nostro amato signor Peetcy è curiosissimo di sapere tutto quello che lo riguarda.

Lasciami un’altra mezz’ora con questa gente. A proposito, c’è anche il giovane Chervil che mi sta aspettando per parlarmi. Sai se gli sia successo qualcosa? Mi sembrava così sconvolto. Va’ a parlargli.

Powell trovò il giovane Chervil che passeggiava distrattamente dinanzi alle finestre aperte sul giardino. Alzò appena lo sguardo, malinconicamente, quando lo vide. Buongiorno, signor Powell.

Salve.

Come state, signor Powell?

Dal giardino Akins si lagnò: Smettetela di trasmettervi messaggi. Confondete i miei protetti. Parlate!

Powell sogghignò: — Ve la sentite di parlare, Gally?

— Mi mancano le parole.

— Guai?

Gally annuì. — Credete nel dottor Akins?

— Non per quel che riguarda la botanica.

— Intendo se siete d’accordo con lui sull’idea che tutti possono divenire esper.

— A tutti noi piacerebbe credergli. Ma non ha ancora convinto nessuno.

— Deve avere ragione — brontolò Gally. — Sapete, la ragazza che conobbi alla festa in casa Beaumont la notte in cui D’Courtney fu ucciso…

— Duffy Wygs? Ebbene, che c’è?

Gally disse tutto d’un fiato: — Voglio sposarla.

— Ah, sì? Ma non è una esper.

— Il dottor Akins dice che chiunque lo è.

— Appoggio morale, eh?

— Voi siete contrario, signor Powell?

— La Lega è contraria, Gally. Sapete perché. Sam Akins ha torto. Le statistiche della Lega dimostrano che quando un esper sposa un non-esper pochi tra i figli ereditano le facoltà telepatiche. È come per gli occhi azzurri: sono un carattere ereditario recessivo. Non possiamo permetterci di esporci a una simile perdita.

— Questo è quanto pensa la Lega, signor Powell, ma io ho chiesto il vostro parere. Siete contrario a questo matrimonio?

— Lei è una ragazza in gamba, Gally. Acuta, intelligente, piena di talento. Ecco perché sono contrario.

— Non capisco.

— Per il bene di lei, non per il vostro. Altre telespie hanno fatto matrimoni di questo genere, matrimoni che non riescono mai perché non sono basati sull’uguaglianza. Vivere con un esper dà a una persona normale un senso di inferiorità. Duffy Wygs finirebbe con l’odiarvi, e con il disprezzare se stessa; non sarebbe più la ragazza acuta, intelligente, piena di talento, assolutamente amabile che è ora. Se l’amate, Gally, non rovinatela. Lasciatela andare.

Akins entrò rumorosamente nella stanza. Sono dei cocciuti, dei maledetti testoni! Si vergognano di essere telespie. Ora, Gally, che cos’hai? Sputa fuori. Ho qui un formulario.

Il giovane Chervil esitò. Il flusso telepatico s’incrinò, fu interrotto da resistenze, abbandoni, tentativi di accomodamento.

Infine giunse la risposta: Nulla di speciale, signore. Solamente una visita amichevole.

Amichevole? Allora perché quella faccia?

Dopo che Gally ebbe risposto evasivamente e se ne fu andato, Powell gli illustrò la situazione del ragazzo. Akins deplorò sinceramente la cosa, ma non fu affatto impressionato dalla decisione di Chervil. Quindici anni di felice vita coniugale rendono indifferenti agli affanni di una storia d’amore giovanile.

S’innamorerà di una esper e vivrà felice fino all’ultimo dei suoi giorni. Ora, che cos’è questa faccenda di D’Courtney?

Powell gli espose il problema. Non c’era più dubbio, Reich aveva ucciso D’Courtney. Powell non sapeva come né perché; ma un fatto era chiaro e sconcertante insieme e bisognava dimostrarlo obiettivamente al signor Peetcy. Reich aveva ficcato l’arma del delitto nella bocca di D’Courtney e gli aveva poi fatto saltare il cervello. Era virtualmente impossibile che l’uccisore avesse compiuto un atto del genere se fosse stato impegnato a lottare con la figlia da una parte e con la vittima dall’altra… a meno che la vittima non avesse neppure cercato di difendersi.

Hai colto perfettamente nel segno. D’Courtney probabilmente era lieto di farla finita.

E perché?

Deperiva sempre di più per una grave forma di esaurimento psichico ed era giunto sull’orlo del suicidio. Venne qui da casa sua, su Marte, perché lo tempestai tanto che si arrese. La piccola sorpresa che Reich gli preparava deve essergli tornata gradita.

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