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"Alcuni batteri, gli alo-batteri, possono eseguire sia la fosforilazione ossidante sia la foto-fosforilazione. Possono sia ingerire elementi nutritivi sia, nelle giuste condizioni, creare ATP tramite un meccanismo fotosintetico. In altre parole, possono ottenere energia di base sia dal cibo sia dalla luce solare.

"Gli alo-batteri non usano la clorofilla per farlo. Usano piuttosto il retinolo, lo stesso pigmento che reagisce alla luce nell’occhio umano. Il retinolo esiste in unione con molecole proteiche in un complesso chiamato batteriorodopsina.

"I vostri corpi sono stati modificati per includere una forma radicalmente e geneticamente ricreata di batteriorodopsina.

"Essa esiste sotto membrane trasparenti che si sono ora poste ai terminali di piccoli tubuli che si proiettano fra le cellule di pelle morta della vostra epidermide esterna. La batteriorodopsina modificata è ben più efficiente, addirittura di interi ordini di grandezza, nel catturare fotoni rispetto a qualsiasi altro tilacoide che si trova in natura.

"Tubuli aggiuntivi, con un’attiva capacità di trasporto, vanno anch’essi a finire in una membrana permeabile sulla superficie della vostra pelle. Questi possono assorbire selettivamente molecole di carbonio, oltre ad altri elementi addizionali necessari, direttamente dal suolo o da altro materiale organico. Le molecole assorbite vengono trasformate da enzimi modificati geneticamente che lavorano in unione con i vostri tilacoidi umani e con nano-meccanismi che si replicano nelle vostre cellule.

"Non è affatto una cosa strana come può sembrare. L’embrione umano, quando ha soltanto poche cellule, sviluppa uno strato esterno di cellule chiamate trofoblasto. Il trofoblasto possiede l’insolita proprietà di essere in grado di digerire o liquefare i tessuti con cui entra in contatto. È così che l’embrione si impianta nella parete uterina. La vostra pelle riprogettata è ora in grado di liquefare e assorbire altri generi di materia.

"Vi sono anche stati iniettati microorganismi progettati geneticamente che fissano l’azoto.

"Il tessuto umano consiste per il 96.6 per cento di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Il nano-meccanismo che avete ora nelle cellule è stato programmato per combinare questi elementi, oltre a quelli meno concentrati, in tutte le molecole che sono necessarie. Questi processi sono tutti alimentati dalla luce del sole, usata in modo ben più efficiente che non in natura. L’energia della luce del sole è immagazzinata sotto forma di ATP in modo da essere utilizzata quando non c’è luce solare. È sufficiente meno di mezz’ora di esposizione nudi, per un periodo di ventiquattro ore. Un surplus può, come per il cibo, venire immagazzinato come glicogeno o grasso.

"Il Depuratore Cellulare distruggerà qualsiasi cellula cancerogena generata dal risultato di una esposizione agli ultravioletti. Distruggerà altresì, ovviamente, ogni molecola tossica assorbita dal suolo, ricombinandone gli atomi in forme non tossiche.

"Il nano-meccanismo manterrà il vostro sistema gastrointestinale in grado di operare anche se resterà inutilizzato per lunghi periodi continuativi. Gli enzimi modificati geneticamente sono studiati per eliminare, tramite interazioni allosteriche, qualsiasi sensazione soggettiva di fame.

"Quando il cibo sarà disponibile potrete mangiare e immagazzinare energia tramite fosforilazione ossidativa. Quando il cibo non sarà disponibile, potrete stendervi al suolo, alla luce del sole, e immagazzinare energia attraverso foto-fosforilazione.

"Ora capirete.

"Ora siete auto-trofici.

"Ora siete liberi."

PARTE QUINTA

Estate 2125

La nostra difesa non consiste negli armamenti, nella scienza o nella clandestinità. La nostra difesa consiste nella legge e nell’ordine.

Albert Einstein (Dalla lettera a Ralph E. Lapp)

20

Billy Washington — East Oleanta

Annie era nel mezzo del bosco quando finalmente l’ho trovata, dopo che la stavo cercando da un paio d’ore. Non mi aveva nemmeno detto che ci andava. Nell’ultimo anno è diventata sempre più indipendente, lei. Io ero arrabbiato.

— Annie Francy! Ti ho cercata in giro per tutto il bosco, io!

— Be’, ero proprio qui — ha detto Annie. Si è sollevata a sedere. Era stesa sulla schiena in una specie di piccola buca nelle foglie e quando si è seduta mi sono dimenticato che dovevo ritenermi arrabbiato. Si stava nutrendo, lei. I suoi seni nudi color cioccolato ballonzolavano e nei capelli aveva appiccicata qualche foglia e potevo vedere il margine del suo sedere nel punto dove era appoggiato nel terreno allentato. Mi si è ingrossato il pisello. Le sono arrivato vicino in due balzi.

Lei però mi ha scansato. Io potevo anche dimenticarmi di essere arrabbiato, ma Annie non si dimentica mai quando lo è lei. — Non adesso, Billy. Dico sul serio!

Mi sono fermato, ma non è stato facile. Lei aveva un sapore così dolce, mi sembrava di non poterne mai avere abbastanza. Non nell’anno trascorso da quando eravamo scesi nell’Eden. Non fra altri dieci anni, non fra cento. Il mio vecchio pisello era duro come un pezzo di metallo.

Annie si è alzata in modo estremamente ozioso, spazzolandosi via le foglie dalle cosce e dal sedere. Lei sapeva come la stavo guardando. Aveva perfino un lieve sorriso nello sguardo. Però era ancora arrabbiata.

— Billy, io continuo a non volere che noi ce ne andiamo in West Virginia. Non servirà a nessuno.

Mi sono aggiustato un po’ i pantaloni, io. — Lizzie vuole andare. Lei "andrà". Con o senza di noi.

Annie ha corrugato la fronte. Lei e Lizzie litigavano sempre di più, adesso, da quando Lizzie aveva compiuto i tredici anni. Annie vuole far rimanere Lizzie una bambinetta, è quello che penso io, come, per lungo tempo, voleva far rimanere me un vecchio per come erano i vecchi. Prima. Ad Annie non piaceva il cambiamento. Ecco perché non vuole andare in West Virginia.

— Lizzie lo ha detto sul serio, lei? Che se ne andrebbe senza di me?

Io ho annuito. Lizzie lo avrebbe fatto. Se ne sarebbe andata, lei, anche senza Vicki. In questi giorni non è possibile fermare Lizzie. Si poteva pensare che erano i vecchi e i malati quelli che subivano il cambiamento maggiore rispetto a Prima ma, invece, sono i giovani. Non è possibile fermare nessuno di loro dal fare qualcosa. Di un tredicenne, un dodicenne o un bambino di dieci anni, bisognava prendersi cura. Bisognava nutrirli, curarli quando erano malati, proteggerli da un procione con la rabbia, da un brutto taglio o dal cibo andato a male. Non più. Adesso non hanno più bisogno di noi, loro.

Proprio come noi non abbiamo bisogno dei Muli.

Annie si è tirata su il vestito, guardandomi mentre che la osservavo, ma senza sembrare notare nulla. Il vestito era più lungo di quelli che portano le donne più giovani, perfino in estate… Annie non riesce a cambiare niente di se stessa, proprio perché non esistono più infiniti rifornimenti di tute, parka o stivali. Aveva un vestito ricavato con un tessuto vegetale, non il cotone, da un robot tessitore, appena due settimane prima. Non aveva colore, come non ne hanno adesso. Alla gente piace che i vestiti sembrano naturali il che non ha un gran senso perché il vestito di Annie ha già cominciato a essere come mangiato sul seno, sulle anche e sul sedere. Ci sono anche piccoli buchi in punti molto interessanti. I miei pantaloni erano nelle stesse condizioni. Io non ho nessuna intenzione di mettermi addosso una tunica, come fanno gli uomini più giovani, anche se risulta più comoda per nutrirsi. Non sono un giovanotto nella mia testa, indipendentemente da quello che adesso può fare il mio corpo.

Il dirompente sedere di Annie Francy è scomparso sotto il vestito.

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