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Ma lo avrebbero fatto?

Huevos Verdes era il nemico del mio paese o il suo amico in incognito?

Non era questo il genere di domande che un agente sul campo fosse tenuto a porre. Un agente sul campo era tenuto a fare ciò che gli veniva detto e a riportare ogni nuovo sviluppo significativo lungo la catena di comando. Un agente sul campo nella mia posizione avrebbe dovuto immediatamente chiamare l’ECGS. Di nuovo.

Se però lo avessi fatto, le domande non avrebbero mai ottenuto risposta. Colin Kowalski infatti pensava di conoscere già la risposta: bombardare qualunque cosa poco familiare.

Devo essere rimasta immobile in piedi davanti alla Biblioteca Pubblica Anna Naomi Coldwell per quindici minuti. I Vivi mi sfrecciavano attorno, affrettandosi per arrivare ai rispettivi treni. Un robot pulitore arrivò al trotto, strofinando il pavimento. Uno spacciatore di droga mi lanciò un’occhiata e poi si allontanò. Un tecnico, modificato geneticamente in quanto a bellezza, parlò nel suo terminale mentre percorreva la banchina.

Non mi sono mai sentita così sola.

Sono andata nuovamente verso il treno a gravità e sono tornata a East Oleanta.

PARTE QUARTA

Ottobre — Dicembre 2144

L’aspetto personale è politico e quello politico è sempre personale.

Detto popolare americano

13

Drew Arlen — Florida

Restai in clandestinità con l’Avamposto di Liberazione Francis Marion per due mesi, tutto settembre e tutto ottobre.

Non avrei creduto possibile nascondersi per giorni, settimane, mesi all’ECGS. L’avamposto era formato da un branco di pazzi: che possibilità potevano avere di eludere il governo dopo avere ucciso tre agenti dell’ECGS, assassinato Leisha Camden e fatto saltare in aria un aereo di soccorso dell’ente governativo? Nessuna. Nada. Non era possibile. Ecco che cosa avrei creduto.

Né avevo creduto possibile nascondersi da Huevos Verdes. Quotidianamente, di ora in ora, mi aspettavo che venissero a prendermi.

Le forme nella mia mente erano sottili e fragili, simili a nervose membrane. Vulnerabili. Insicure. Quelle forme nuotavano attorno all’immobile grata verde, come pesci spaventati. A volte sulle forme incerte si trovavano visi o abbozzi di visi. A volta i visi rappresentavano il mio.

Alle cinque di mattina del mio secondo giorno nei sotterranei, era suonato un allarme. Mi era balzato il cuore in petto; erano state rotte le loro difese. Era invece solamente la sveglia.

Peg entrò trascinando i piedi, con espressione accigliata. Spinse la mia sedia a rotelle fino a un bagno comune, mi sbatté dentro, mi tirò fuori. Non rivelai che avrei potuto facilmente farlo per mio conto. Mi portò alla mensa stipata di persone che stavano mangiando frettolosamente; le persone erano così tante che alcune stavano ingollando il cibo restando in piedi. Estrasse quindi un pezzo di carta dalla tasca e me lo lanciò contro con rabbia.

— Ecco qui. È tuo.

Si trattava della stampa di una tabella dal titolo ARLEN, DREW, ASSEGNAZIONE TEMPORANEA 5a COMPAGNIA. — Sono assegnato alla Quinta Compagnia. È il tuo gruppo, Peg?

Lei sbuffò di derisione e mi fece ruotare così bruscamente che rischiai quasi di rotolar giù dalla sedia a rotelle.

La 5a Compagnia si riunì in un’immensa stanza vuota nel sotterraneo: un campo di parata. Non vidi Joncey, Abigail o altre persone che potessi riconoscere. Per due ore, venti persone fecero esercizi ginnici. Io feci, intenzionalmente, pallide imitazioni seduto sulla sedia. Peg sbuffava e sudava.

Arrivarono poi due ore di istruzioni olografiche sulle armi… propellenti, laser, biologiche, gravitazionali; restai sbalordito dal fatto che Hubbley me le lasciasse vedere ma poi, in fondo, no. Egli non si aspettava che io avessi mai più l’opportunità di parlarne con altri.

Mentre l’ologramma spiegava il caricamento delle armi, la manutenzione e l’uso, i venti membri della 5a Compagnia si esercitavano con quelle vere. Io mi trovavo a tre metri dallo strappare un fucile a Peg e ammazzarla. Lei non sembrava preoccupata di ciò anche se notai alcuni altri lanciarmi fugaci occhiate durissime. Probabilmente Peg non aveva obbiettato perché erano stati ordini di Hubbley. Forse era quello il modo in cui Francis Marion aveva convertito i suoi prigionieri di guerra.

Pranzo, quindi altri esercizi fisici, poi un olo-programma su come vivere dei frutti della terra. Incredibilmente, questo arrivava dall’Ufficio Documentazione del governo. Mi addormentai.

Peg sferrò un calcio contro la mia sedia. — Verità Politica, tu.

Mi spinse più vicino alla compagnia che stava seduta a semicerchio sul pavimento, davanti all’olo-palco. Tutti sedevano a schiena eretta. Riuscivo ad avvertire forme tese che si facevano sempre più tese nella mia mente. L’atmosfera si fece elettrica e pesante. Eravamo lì per qualcosa di più interessante dell’Ufficio Documentazione del governo.

Arrivò Jimmy Hubbley e si sedette insieme alla compagnia. Nessuno gli rivolse la parola. Iniziò un nuovo olo-filmato.

Aveva lo spessore deliberatamente granuloso riservato a filmati non montati, eseguiti in tempo reale. Non esisteva modo per alterarne alcuna parte senza distruggerli interamente. Si tratta della stessa tecnica di creazione-olografica che utilizzo nei miei concerti, anche se la mia attrezzatura compensa la granulosità con margini deliberatamente sfocati, come in un sogno. È tuttavia importante che la gente veda un vero concerto dal vivo e non una versione rappezzata e riprodotta in seguito. Hanno bisogno di sapere che sono veramente io.

Quell’ologramma era realmente accaduto.

Mostrava i clandestini, incluso James Hubbley, che confiscavano il disgregatore di duragem in un laboratorio fuorilegge. Gli inventori vennero quindi costretti a produrre immense quantità di disgregatori che furono successivamente riposte in piccoli involucri completamente dissolubili una volta aperti. Non era stato messo in circolazione nulla finché i contenitori non erano stati distribuiti in tutti gli Stati Uniti. A quel punto il disgregatore con meccanismo a orologeria era stato rilasciato simultaneamente dappertutto, così che non era stato possibile risalire a una fonte. Stavo guardando un documento informativo per conoscere il quale l’ECGS avrebbe dato la propria vita collettiva.

Il laboratorio fuorilegge originario era stato localizzato a Nord dello Stato di New York, nelle Montagne Adirondacks, presso un cittadina chiamata East Oleanta.

Rimasi seduto in silenzio, lasciando che le forme nella mia mente mi sopraffacessero. Non aveva senso cercare di combatterle. Miranda aveva sempre detto che East Oleanta era stata scelta a caso per il progetto di Huevos Verdes, estrapolata da un programma casuale generato dal computer per evitare i programmi di localizzazione deduttiva dell’ECGS. Ecco quello che mi aveva detto.

"Sei una parte necessaria del progetto, Drew. Un membro a pieno titolo."

— D’accordo — disse Jimmy Hubbley, quando l’olo-filmato si spense. Adesso chi mi sa dire perché ci rivediamo questo ologramma in continuazione?

Una ragazzina disse con fervore: — Perché noi condividiamo le conoscenze, noi. Non come i Muli.

— Va bene, Ida. — Hubbley le sorrise.

Un uomo disse, con voce profonda e con l’accento tipico delle zone dell’interno: — Noi abbiamo bisogno di sapere, noi, i fatti così che possiamo prendere decisioni giuste per il nostro paese. L’ideale di un’America per veri americani, umani. La volontà di arrivarci.

— Bene — commentò Hubbley. — Non vi sembra giusto, soldati?

Qualcuno disse con una certa esitazione: — Ma non significa, questo, che dovremmo chiedere a tutti nell’intero paese che cosa pensano loro? Una votazione?

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