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A meno che la cucina non si rompa, ovviamente. Nessuno dei due lo disse, tuttavia.

Io dissi con tranquillità: — Billy, mi cercheranno a casa di Annie?

Egli fissò la parete opposta. — Potrebbero.

— Vedranno le scorte ammassate.

— La maggior parte della roba è qui. Quello che lei ha visto sono solo secchi vuoti, loro. Annie li sta infilando proprio adesso nel riciclatore.

Cercai di digerire la cosa. — Non ti fidavi di raccontarmi di questo posto. Speravi che me ne sarei andata prima di dover sapere.

Continuò a fissare la parete. I nastri trasportatori portavano ciotole di "zuppa" di sintosoia verso il riscaldatore a lampada. Guardai nuovamente la scorta: era più piccola di quanto non avessi pensato inizialmente. Se la cucina si fosse rotta, sarebbe stata solo una questione di tempo prima che che la folla di riottosi del paese ricordasse la sintosoia non trattata che doveva trovarsi da qualche parte dietro la catena del cibo. Billy doveva avere altre scorte. Nei boschi? Forse.

— Qualcuno infastidirà te, Annie o Lizzie perché io prima stavo con voi anche se non ci sto adesso?

Scosse la testa. — La gente non è così.

Ne dubitavo. — Non sarebbe meglio portare qui Lizzie?

Il suo volto corrucciato assunse un’espressione cocciuta. — Solo se sarò costretto, io. Meglio portare fuori roba e cibo.

— Quanto meno falle nascondere il terminale e la biblioteca di cristallo che le ho dato.

Egli annuì e si alzò in piedi. Le ginocchia non gli tremavano più. Recuperò la mazza da baseball e io lo abbracciai così forte e a lungo che la cosa lo sorprese tanto da farlo vacillare. Forse però lo spinsi anche leggermente.

— Grazie, Billy.

— Non c’è di che, dottoressa Turner.

Mi diede il codice della porta della servo-entrata, quindi strisciò fuori cautamente. Mi feci un giaciglio di coperte sul pavimento e mi ci sedetti dentro. Estrassi dalla tuta il monitor portatile. La cimice che avevo fissato saldamente all’interno della sua tasca quando egli aveva perso parzialmente l’equilibrio mi mostrava Billy che camminava verso l’appartamento di Annie. Quel giorno non sarebbe andato in nessun altro posto, forse non si sarebbe mosso per parecchi giorni. Quando lo avesse fatto, io volevo saperlo.

Rex, che era venuto prima di Paul e dopo Eugene, mi aveva detto una volta qualcosa di interessante riguardo alle organizzazioni. Ce ne sono essenzialmente solo due tipi in tutto il mondo, sosteneva Rex. Quando la gente del primo tipo di organizzazione o non segue le regole o diventa un’autentica rottura di palle, può essere sbattuta fuori. Da quel momento, cessa di essere parte dell’organizzazione. Queste organizzazioni includono squadre sportive, imprese, scuole private, circoli d’élite, religioni, enclavi cooperative, matrimoni e la Borsa Affari.

Quando però la gente si trova nel secondo tipo di organizzazione e non segue le regole, non può essere sbattuta fuori perché non c’è nessun altro posto dove mandarla. Indipendentemente da quanto inutili, gravosi o pericolosi siano i membri indesiderati, l’organizzazione ce li ha incollati addosso. Queste organizzazioni comprendono i carceri di massima sicurezza, le famiglie con ragazzini di nove anni dal carattere impossibile, le case di cura per malati terminali e le nazioni.

Avevo forse appena visto il mio paese sbattere fuori un’indesiderata e gravosa cittadina di votanti che aveva seguito le regole?

Appoggiai la schiena contro la parete e osservai la cucina automatizzata trasformare la soia sintetica in biscotti con scaglie di cioccolato.

11

Billy Washington — East Oleanta

Il giorno dopo che a East Oleanta hanno distrutto il deposito, il cibo ha cominciato ad arrivare via aria.

Come ho detto alla dottoressa Turner, non siamo stati tutti noi di East Oleanta. Soltanto alcuni piccoli delinquenti, più la gente come Celie Kane che era comunque sempre arrabbiata, più qualche brava persona che semplicemente non ne poteva più ed è temporaneamente impazzita. Si sono tutti calmati quando l’aereo ha cominciato a venire ogni giorno senza gli articoli del deposito ma con un sacco di roba da mangiare. Il tecnico che comandava i robot di scarico ha fatto un gran sorriso, lei, e ha detto: — Con i complimenti della Congressista Janet Carol Land. — Aveva però attorno tre robot-poliziotti e uno scintillio azzurrino che la dottoressa Turner ha detto che era uno scudo personale in dotazione ai militari.

La dottoressa Turner si è spostata dallo spazio dietro alla cucina appena un’ora prima che i robot spedizionieri cominciavano a marciarvi dentro. Ha fatto a malapena in tempo a non essere beccata. "Tutta Roma si incontra al Foro" ha detto, il che non aveva nessun senso. Si è trasferita di nuovo all’Albergo Rappresentante di Stato Anita Clara Taguchi.

Poi si è rotta la doccia nel bagno delle donne. Si è rotto un robot poliziotto. Si sono rotti i lampioni per l’illuminazione stradale oppure si è rotto qualcosa che comandava i lampioni. Abbiamo avuto un freddo periodo di aria artica e la neve non la smetteva più di venir giù.

— Maledetta neve — bofonchiava Jack Sawicki tutte le volte che lo vedevo. Le stesse parole ogni volta, come se era la neve il problema. Jack era dimagrito. Penso che non gli piaceva più essere il sindaco.

— Sono i Muli che ci stanno facendo questo — ha strillato Celie Kane. — Stanno usando il fottutissimo tempo per ammazzarci tutti quanti!

— Basta, Celie — ha detto suo padre, in modo ragionevole — nessuno può controllare il tempo, lui.

— Che ne sai "tu" di quello che possono fare loro? Sei solo un vecchio rimbambito! — E Doug Kane ha ricominciato a mangiare la sua zuppa, fissando lo spettacolo all’OLO-TV di un concerto del Sognatore Lucido.

A casa, Lizzie mi ha detto: — Sai, Billy, il signor Kane ha ragione. Nessuno "può" controllare il tempo. È un sistema caotico.

Non sapevo che cosa voleva dire. Lizzie diceva un sacco di cose che io non sapevo, da quando studiava tutti i giorni con il software e la dottoressa Turner. Adesso sapeva perfino parlare da Mulo. Ma non quando c’era sua madre in giro. Lizzie era troppo sveglia, lei, per fare una cosa come quella. Le ho sentito dire ad Annie: — Nessuno può controllare il tempo, lui. — E Annie, che stava contando ciambelle appiccicose e soiaburger che marcivano in un angolo dell’appartamento ha annuito senza ascoltare e ha detto: — È ora di andare a letto, Lizzie.

— Ma sono nel bel mezzo di…

— "Ora di andare a letto."

In piena notte qualcuno ha bussato alla porta dell’appartamento.

— B-B-Billy! Annie. F-Fatemi entrare!

Sono balzato a sedere sul divano dove che dormivo. Per un minuto ho pensato che stavo sognando. La stanza era buia come la morte.

— F-Fatemi en-entrare!

La dottoressa Turner. Sono rotolato giù dal divano. La porta della camera da letto si è aperta e Annie è venuta fuori in camicia da notte bianca con Lizzie alle spalle come un vento di coda.

— Non aprire quella porta, Billy Washington — ha detto Annie. — Vedi di non aprire quella porta, tu.

— È la dottoressa Turner — ho detto io. Non riuscivo ancora a stare in piedi tanto ero invischiato nei sogni. Ho barcollato e mi sono aggrappato all’angolo del divano. — Non ha intenzione di farci nessun male, lei.

— Nessuno entra qui dentro! Non ne abbiamo nessuna intenzione, noi!

Poi ho visto che anche lei era in preda al sonno. Ho aperto la porta.

La dottoressa Turner si è precipitata dentro, portando una valigia, ma con addosso la camicia da notte ricoperta di neve. Il suo bel visino da Mulo era bianco e le battevano i denti. — S-s-serrate la p-porta!

Annie le ha chiesto bruscamente: — C’è gente che ti dà la caccia?

— No. N-N-N-no… fatemi s-s-solo scaldare!

A quel punto ho capito. Dall’albergo al nostro appartamento non c’era tanta strada, anche se fuori era gelato, La dottoressa Turner non doveva avere così freddo, lei. L’ho afferrata per le spalle. — Che cosa è successo all’albergo, dottoressa?

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