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Pareva che Annie stava per gridare ma tutto quello che ha detto è stato: — Prima la devo lavare. Billy, porta quest’acqua in camera di Lizzie.

Annie ha sollevato Lizzie e l’ha mezza trascinata nella sua camera da letto ignorando gli strilli di Lizzie: — So camminare, io! — Io le ho seguite con l’acqua, ho appoggiato il secchio a terra e sono uscito fuori. La dottoressa Turner aveva preso in mano la bambola di Lizzie. Era di sintoplastica, veniva dal deposito, aveva riccioli neri, occhi verdi e una faccia modificata geneticamente, ma Annie le aveva cucito una tuta prendendo la stoffa da una vecchia tuta strappata e Lizzie le aveva fatto dei gioielli con le lattine da bibita.

— Annie non mi vuole qui.

— Be’ — ho detto io — non siamo molto abituati ai Muli, noi.

— No, penso di no.

Siamo rimasti fermi in silenzio. Io non avevo niente da dire a lei e lei niente a me. Eccetto una sola cosa. — Dottoressa Turner…

— Chiamami Vicki.

Io sapevo che non sarei riuscito a farlo. — Quello che stava guardando, su quel canale da Muli, quella roba che ha detto che non era ancora la vecchia merdaccia governativa… che cosa era? Che sta succedendo?

Lei ha sollevato lo sguardo dalla bambola, a quel punto, più tagliente di prima: — Che pensi che significasse?

— Io non lo so, io. Non conosco quelle parole. Mi sembravano altre preoccupazioni sull’economia, altre scuse del perché il governo non riesce a fare funzionare bene le cose.

— Questa volta non si tratta di scuse. Forse. Sai che cosa è un disgregatore?

— No.

— Una molecola?

— No.

— Un atomo?

— No.

La dottoressa Turner ha scosso la bambola di Lizzie. — Questa è fatta di atomi. Ogni cosa è fatta di atomi. Sono piccolissimi pezzi di materia. Gli atomi si saldano insieme in molecole come… come la neve che si appiccica insieme per fare una palla di neve. Solo che esistono moltissimi tipi di atomi che si uniscono insieme in modo diverso così che si ottengono i diversi tipi di materia. Legno oppure pelle o ancora plastica.

Mi ha guardato duramente, lei, cercando di vedere se io capivo. Io ho annuito.

— Quello che tiene insieme le molecole sono i legami molecolari. Una specie di… colla elettrica. Ebbene, i disgregatori sciolgono questo tipo di legami. Diversi tipi di disgregatori sciolgono diversi tipi di legami molecolari. Per esempio gli enzimi nel tuo stomaco rompono i legami del cibo così che tu lo puoi digerire.

Ho sentito Lizzie ridere, lei, dietro la porta della camera da letto. Era una risata stanca e la preoccupazione per lei ha ripreso a crescermi nelle budella. Nel giro di pochi altri minuti Annie se ne sarebbe uscita fuori. Non sapevo ancora, io, che cosa dire ad Annie. Sapevo però che quello che stava dicendo la dottoressa Turner era importante — riuscivo a vederlo sulla sua faccia da Mulo — e mi sono sforzato di starla a sentire. Di capire.

— Possiamo creare disgregatori e averli per anni. Li usiamo per ogni genere di cosa: per distruggere rifiuti tossici, riciclare, pulire. I disgregatori che creiamo sono abbastanza semplici e ognuno di essi può rompere un solo tipo di legame. Sono creati dai virus, nella maggior parte dei casi, il che significa che sono modificati geneticamente.

— Un disgregatore potrebbe… rompere i legami che causano la rabbia?

— Rabbia? No, quella è una condizione organica complessa. Perché me lo chiedi, Billy? — Aveva di nuovo lo sguardo tagliente.

— Nessuno motivo.

— Nessun motivo?

— No. — L’ho fissata intensamente.

— Comunque — ha detto lei — la produzione dei disgregatori è controllata molto attentamente dall’ECGS. L’Ente governativo per il Controllo degli Standard Genetici. Naturalmente devono controllare ogni cosa che se ne può andare in giro a disgregare la roba. L’ECGS tuttavia, scopre e blocca costantemente operazioni di modificazione genetica illegale, eseguite al di fuori della legge, per profitto o anche per pura ricerca, che creano cose prive di reale controllo. Inclusi i disgregatori. Moltissimi di essi sono autoreplicanti il che significa che si possono riprodurre come piccoli animali…

— Animali? Sesso? — riuscivo a sentire la sorpresa che avevo sul volto.

Lei ha sorriso. — No. Come… alghe in uno stagno. I disgregatori approvati dall’ECGS però hanno inseriti dei meccanismi di controllo a orologeria. Dopo un determinato numero di repliche, smettono di riprodursi. Quelli illegali a volte non ne hanno. Adesso ci sono voci che un replicatore illegale privò di meccanismo a orologeria sia stato diffuso. Attacca i legami molecolari di una lega chiamata duragem che viene utilizzata in moltissimi macchinari. "Moltissimi" macchinari. Questo…

Improvvisamente ho capito. — Sta creando tutti questi guasti. La ferrovia a gravità, la catena del cibo, il robot di guardia e l’unità medica. Mio Dio, qualche pazzo germe da Muli sta distruggendo tutto!

— Non esattamente. Nessuno lo sa ancora. Forse però è così.

— Ce lo state facendo di nuovo!

Lei mi ha fissato. Io le ho detto: — Ci portate via tutto, voi e la chiamate Vita da aristo e poi distruggete quello che resta!

— "Non" io — ha detto lei duramente. — "Non" il governo. Il governo è ciò che vi ha mantenuti tutti in vita dopo che siete divenuti estremamente inutili per l’economia. Invece di eliminare il settanta per cento della popolazione nel modo in cui hanno fatto in Cile e in Kenya. La scienza della modificazione genetica dei Muli potrebbe fare anche questo. Ma non lo abbiamo fatto.

La porta della camera da letto si è aperta ed è uscita fuori Lizzie, pulita, appoggiandosi ad Annie. Lizzie si è sdraiata sul divano e ha detto: — Raccontami qualcosa, Vicki.

— Raccontarti cosa? — ha chiesto la dottoressa Turner. Era ancora infuriata, lei.

— Qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa che io non so, io. Qualsiasi cosa nuova.

L’espressione della dottoressa Turner è cambiata ancora una volta. Per qualche istante è quasi sembrata impaurita. Annie ha detto: — Posso parlarti un minuto, Billy?

C’eravamo, allora. Annie era pronta, lei, a cacciarmi via. L’ho seguita nella camera da letto di Lizzie. Lei ha chiuso la porta.

— Billy, quello che abbiamo fatto la notte scorsa… — non mi stava guardando. Io non potevo aiutarla anche se avessi voluto farlo. Avevo la gola completamente serrata. E non volevo.

— Billy, mi dispiace. Mi sono comportata come una pazza. Era solo passato troppo tempo. Io non volevo farti … non posso… Non possiamo semplicemente tornare come eravamo prima? Amici? Una specie di compagni, ma non… — Ha sollevato su di me i suoi magnifici occhi color cioccolato.

Mi sono sentito leggero, io, pieno di luce, come se potevo svolazzare dal pavimento. Non aveva intenzione di cacciarmi via. Io me ne potevo restare, io, con lei e Lizzie. Proprio come eravamo prima.

— Certo, Annie. Capisco. Non ne parleremo mai più.

Lei ha emesso un lungo sospiro, lei, come se l’aveva trattenuto dalla notte scorsa. Forse era così. — Grazie, Billy. Sei un buon amico.

Siamo tornati da Lizzie che stava ascoltando attentamente la dottoressa Turner parlare in quel suo modo da Mulo. Ecco altri guai.

— … non è così, Lizzie. Il principio basilare del computer è binario, che significa semplicemente "due". Piccoli interruttori, troppo piccoli da potersi vedere, con due posizioni: acceso e spento. Creano un codice.

— Come la base due in matematica — ha detto con eccitazione Lizzie, ma sotto l’eccitazione era così stanca da essere a malapena in grado di tenere gli occhi aperti.

Annie ha detto bruscamente: — Adesso deve dormire. La visita è finita, dottoressa?

— Sì — ha detto la dottoressa Turner alzandosi. Sembrava sconcertata: non riuscivo proprio a capire il perché. — Ma tornerò questo pomeriggio.

— L’unità medica non va a trovare la gente due volte al giorno — ha detto Annie.

— No — ha risposto la dottoressa Turner ancora sconcertata. Ha fissato Lizzie che si era già addormentata. — È una bambina rimarchevole.

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