Un angolo della bocca di Auson si curvò. — E qualche volta lei è sincero. Accetto le sue scuse, poiché vengono da un uomo che non si scusa facilmente con nessuno, e le apprezzo. Ora, fino a che punto sarà schifosa, ripugnante e sventurata la situazione tattica in cui ci troveremo?
Tung, decise Miles, era capace di risatine aspre come il veleno.
I capitani-proprietari furono invitati a bordo uno alla volta per essere sondati, intimoriti, sedotti, ricattati, persuasi, finché Miles non ebbe la gola secca, la voce rauca, e sulle spalle un fardello di menzogne e di promesse così pesante che avrebbe voluto poterlo buttare nello spazio. Soltanto il capitano della Peregrine cercò di lottare fisicamente. Fu abbattuto con uno storditore e legato. Al suo ufficiale in seconda venne offerta la scelta fra la promozione e lo stesso destino. Scelse la promozione, anche se i suoi occhi dissero: «Un giorno o l'altro, però…» Ma a Miles non importava, purché quel giorno arrivasse dopo i cetagandani.
Si trasferirono nella grande sala per conferenze di fronte alla Sala Tattica, per la più strana riunione di Stato Maggiore a cui Miles avesse mai partecipato. Oser fu stimolato a collaborare da un'altra iniezione di penta-rapido e messo a sedere a un'estremità del tavolo, come un cadavere imbalsamato e sorridente. Ad altre due persone fu concesso di assistere all'incirca negli stessi termini, legate alla sedia e imbavagliate. Tung sostituì il suo pigiama giallo con un'uniforme nuova prelevata dallo spaccio di bordo, i gradi di commodoro appuntati con una spilla su quelli di capitano; poi espose ai presenti la fase tattica di avvio, destando in loro reazioni che andarono dalla sorpresa iniziale, al timore, e infine al dubbio sulle loro possibilità di affrontare gli sviluppi che potevano seguire. L'argomento più efficace di Tung fu la sinistra precisazione che, se non si fossero impegnati come difensori del corridoio di transito, avrebbero comunque dovuto attraversarlo in seguito nelle vesti di attaccanti contro una difesa cetagandana già organizzata, previsione che fece correre qualche brivido lungo il tavolo. Il potrebbe essere peggio, era sempre un'affermazione inconfutabile.
A metà della discussione Miles si girò a mormorare a Elena: — Era così anche prima, o sono io che l'ho dimenticato?
Lei ebbe una smorfia pensosa e rispose, sottovoce: — No, credo che ai vecchi tempi gli insulti fossero migliori.
Reprimere un sogghigno gli fu difficile.
Nell'ora che seguì, Miles mise a tacere decine di lamentele con altrettante promesse che non avrebbe potuto mantenere, e infine, quando il da farsi fu chiaro, ognuno ripartì per il suo posto di lavoro. Oser e l'ex comandante della Peregrine furono scortati al reparto detenzione. Tung rallentò il passo per gratificare di uno sguardo accigliato le morbide pantofole di Miles. — Se hai intenzione di darmi degli ordini, ragazzo, vuoi almeno rispettare il pudore di un vecchio soldato e metterti un paio di scarpe decenti? — Da ultimo soltanto Elena rimase.
— Voglio che tu interroghi di nuovo il generale Metzov — le disse Miles. — Registra tutte le informazioni che puoi fargli uscire di bocca sui Randall Rangers: codici, navi di cui dispongono e loro ultima posizione conosciuta, armamenti, caratteristiche personali degli ufficiali al comando, e tutto quello che sa dei vervani. Poi censura ogni riferimento inopportuno alla mia identità e passa la registrazione al reparto operazioni, con la premessa che non tutto quello che Metzov crede è necessariamente vero. Penso che potrà servire.
— Va bene.
Miles sospirò stancamente e appoggiò i gomiti sul lungo tavolo vuoto. — Sai… i nazionalisti patriottici come i barrayarani, noi barrayarani, sbagliano. I nostri militari pensano che i mercenari non abbiano il senso dell'onore, perché si lasciano comprare e vendere. Ma l'onore, quello vero, è un lusso che solo un uomo libero può permettersi. Un ufficiale dell'Impero, come me, non è legato a un codice d'onore, è soltanto legato. Io ho appena terminato di raccontare molte bugie a delle persone oneste, bugie per cui alcuni di loro stanno andando alla morte. Quella dell'onore è una partita che si gioca nel fango, a volte.
— Cosa cambieresti di quello che hai fatto oggi?
— Tutto. Niente. Mentirei perfino più cinicamente, se dovessi farlo. — Non una strada per la vittoria, ma tutte le strade…
Elena inarcò un sopracciglio. — Credi davvero?
Lui sorrise. — E tu faresti lo stesso. — Né ti amerei di meno per questo. - Mia signora di Barrayar, che detesti Barrayar, tu sei la sola qui al Mozzo che conosca tutta la verità. Perciò sei la sola che io potrei onestamente sacrificare.
Lei inclinò la testa e rifletté un poco su quelle parole. — Ti ringrazio, mio Lord — disse poi. E passandogli accanto, mentre usciva dalla sala, gli sfiorò il collo con una carezza.
Miles rabbrividì.
CAPITOLO QUINDICESIMO
Miles tornò nell'alloggio di Oser per una rapida scorsa ai file archiviati nella sua consolle. Voleva farsi un'idea dei cambiamenti nel personale e nelle attrezzature avvenuti dal tempo in cui lui aveva comandato i Dendarii, e delle informazioni che Oser aveva avuto da Aslund sulla situazione del Mozzo. Qualcuno gli portò un sandwich e del caffè, che buttò giù senza sentirne il sapore. Ma ormai né il caffè né la tensione emotiva riuscivano a sciogliere il piombo che gli si accumulava nelle palpebre.
Appena saremo salpati crollerò come un macigno sul letto di Oser. Gli conveniva utilizzare le prossime trentasei ore di viaggio per riposarsi, o l'affidabilità del suo raziocinio sarebbe stata molto scarsa nel momento in cui avrebbe affrontato Cavilo, che riusciva a farlo sentire ingenuo come un bambino anche quand'era al meglio.
Per non parlare dei cetagandani. Miles considerò gli sviluppi più recenti della continua gara a tre corsie fra armi difensive, armi offensive ed espedienti tattici.
Le armi a proiettili nei combattimenti spaziali nave-contro-nave erano state rese obsolete dagli scudi antimassa e dai laser ad alta potenza. Gli scudi antimassa (essenziali contro i microdetriti che potevano danneggiare uno scafo a velocità anche assai inferiori a quella di 0,5-c nello spazio normale) deviavano con estrema facilità ogni tipo di missile. Le armi a laser avevano perso buona parte della loro validità dopo la messa in uso dell'ingoiatore di spade, uno schermo di produzione betana che assorbiva il fuoco nemico per trasformarlo in una sorgente d'energia utilizzabile. Il principio era lo stesso dello specchio antiplasma, inventato ai tempi dei genitori di Miles, che nel giro di dieci anni aveva reso inutili i proiettori a plasma, la cui portata era comunque assai ridotta.
L'ultima novità negli scontri nave-contro-nave era, da un paio d'anni, la lancia gravitazionale a implosione, una modifica del raggio trattore. Erano già in commercio vari tipi di scudi, nessuno dei quali molto efficiente. Il raggio a implosione trasformava in un relitto informe qualsiasi tipo di massa. Ciò che poteva fare a un corpo umano era orripilante.
Ma la lancia gravitazionale a implosione-assorbimento energetico aveva una portata ridicolmente breve, considerate le velocità e le distanze a cui avvenivano gli scontri: non più di una dozzina di chilometri. Questo avrebbe dovuto favorire chi intendeva adottare tattiche evasive nei confronti dell'avversario, come ad esempio fare a meno di incontrarlo in senso assoluto; tuttavia i teleradar a lunga portata e le tecniche per l'avvicinamento computerizzato consentivano di stringere molto le distanze, a patto che un fuggiasco non fosse più veloce. Di conseguenza, dato il raggio assai ridotto dell'imboccatura dei corridoi di transito, gli scontri spaziali avevano luogo in zone molto più ristrette di quanto fosse mai stato prevedibile in passato. Ovviamente le formazioni di navi troppo strette potevano essere attaccate col muro-solare, una semplice rete di esplosioni nucleari su uno o più lati. Ma era una scelta tattica pericolosa, a cui gli avversari potevano decidere di rinunciare per comune accordo. C'era chi diceva che di quel passo sarebbero tornati in uso i grappini d'arrembaggio. Finché dalla pentola del diavolo non sarebbe uscita qualche altra novità, comunque. Miles rimpiangeva i tempi di suo padre, quando due astronavi, se pure riuscivano ad avvistarsi, potevano regolare i loro conti stando a centomila chilometri di distanza l'una dall'altra. Solo punti di luce su uno schermo.