Литмир - Электронная Библиотека
A
A

"Quando la vecchia si pettina il lato sinistro del corpo, gli animali che escono sono buoni e utili: i cornacurve che conduciamo in branco, gli uccelli che cacciamo e mangiamo. Quando si pettina il lato destro del corpo, gli animali che escono sono dannosi: lucertole dal morso velenoso e insetti che mordono. Gli abitanti del mondo cantano rivolti alla vecchia, lodandola e chiedendole aiuto. Questa è una delle canzoni:

"Nonna, sii generosa.

Pettinati la parte sinistra del corpo.

Allora saremo prosperi.

Allora saremo felici.

I nostri figli saranno grassi

Nelle nostre tende presso il fuoco.

"Nonna, sii compassionevole.

Non pettinarti la parte destra del corpo.

Lascia le lucertole dove sono.

Non mandarci

gli insetti che mordono e pungono.

"Nell’estremo sud c’è un giovane. È alto e di bell’aspetto. I suoi occhi sono gialli come il fuoco. Nessuno sa con certezza chi sia sua madre. Alcuni dicono che sia il grande spirito, la Madre delle Madri. Altri dicono che sia un demone del fuoco.

"Il giovane è chiamato l’Imbroglione. È colui che appare agli uomini in inverno, quando sorvegliano la mandria. Ogni uomo siede da solo sotto una tenda che è fatta con un mantello steso sopra i rami di un arbusto o di un albero. La neve scende su di lui. Il fuoco che ha davanti a sé è basso. L’uomo sta seduto e rabbrividisce, tenendo le braccia strette contro il corpo. Allora compare l’Imbroglione. La sua voce è come il vento. Dice: ’Perché lo fai? Perché soffri per le ingrate donne del villaggio? Dimenticati di tua madre. Dimenticati delle tue sorelle. Dimentica i figli e le figlie che potresti avere. Vattene fra le colline e vivi come un animale senza obblighi, soddisfacendo soltanto te stesso’.

"La maggior parte degli uomini ignora la voce. Ma alcuni ascoltano. Impazziscono e abbandonano la mandria, vagando fra le colline. Dopo di che nessuno li vede più.

"L’Imbroglione è lo stesso che va incontro alle donne in primavera, quando è il periodo degli accoppiamenti. Si presenta come il migliore degli uomini, grande e grosso, forte e sicuro di sé. Fissa il suo territorio vicino al villaggio. Nessun altro uomo osa affrontarlo. Quando arrivano le donne smaniose, lo incontrano. Alcune di loro, comunque, lo incontrano. Ogni donna che si accoppia con lui pensa: che padre eccellente! Mia figlia sarà robusta e intraprendente. E anche di bell’aspetto.

"Ma l’accoppiamento non genera figli. O se nascono dei figli o delle figlie, sono malaticci e irascibili. Non causano altro che guai.

"Di solito succede così. Ma l’Imbroglione non è mai prevedibile neppure nel male che fa. Una volta ogni tanto una donna si accoppia con lui e la figlia che nasce è come il padre, grande, forte e sicura di sé: una vera eroina.

"Una di queste era la mia antenata, la Cordaia. Ma prima devo raccontarti in che modo l’Imbroglione rubò il pettine d’avorio.

"Si trovava nell’estremo nord e aveva freddo e fame. Non c’era niente lì attorno all’infuori della vasta pianura coperta di neve. Dopo un po’ arrivò alla tenda della vecchia. Risplendeva sopra di lui, bianca, gialla e verde. Lui si tolse le racchette da neve e le infilò in un mucchio di neve, poi si arrampicò su nel cielo. Entrò nella tenda. La vecchia era lì, seduta al centro del pavimento. La sua pelliccia era diventata grigia per l’età. Si stava pettinando con il pettine d’avorio.

"L’Imbroglione si sedette e restò a guardare con bramosia. La vecchia stava passando il pettine nella pelliccia sull’avambraccio sinistro e ne uscivano degli animali. Erano piccoli e scuri. La vecchia scuoteva il pettine e gli animali cadevano giù. Quando toccavano il pavimento, sparivano. Andavano nel mondo, nelle profonde tane dei costruttori di monticelli.

"’Nonna’ disse l’Imbroglione. ’Dammi qualcuno dei tuoi animali. Ho fame, e sembrano deliziosi.’

"La vecchia lo fissò. ’Io so chi sei. L’Imbroglione, Colui Che Racconta Menzogne.’ Scosse il pettine, poi afferrò uno degli animali a mezz’aria. Se lo mise nella mano. Il minuscolo muso si contrasse e i baffi fremettero. Fissava l’Imbroglione con i vivaci occhi scuri. ’Questi animali sono parte di me. Io li dono alla gente che li tratta con rispetto. Ma tu, o Malvagio, tu maltratti tutto ciò su cui metti le mani. Non c’è rispetto in te. Non ti darò nulla.’ Capovolse la mano. L’animale cadde al suolo e sparì.

"L’Imbroglione digrignò i denti. ’Nonna, abbi pietà.’

"’No’ disse la vecchia. ’Puoi anche morire di fame per quel che me ne importa. Che ti serva di lezione.’ Si voltò, dando le spalle all’Imbroglione.

"Lui balzò in piedi. ’Te ne pentirai, vecchia gallina!’ Corse fuori dalla tenda, scese dal cielo e si sedette accanto alle sue racchette nel mucchio di neve. Qui aspettò che la vecchia si addormentasse. Il suono del suo russare pervase la pianura. L’Imbroglione si arrampicò di nuovo nel cielo ed entrò di soppiatto nella tenda. Le pareti risplendevano più che mai e la tenda era piena di una pallida luce tremolante. Vide la vecchia distesa sulla schiena. Accanto a lei c’era il pettine d’avorio. Lo prese.

"’Ma dove mi nasconderò?’ si chiese. ’Quando gli spiriti scopriranno che è sparito, frugheranno l’intero mondo. Quale posto è sicuro?’

"Allora gli venne un’idea. Si fece piccolissimo, se stesso e anche il pettine, e strisciò dentro la vagina della vecchia. Lei gemette e si grattò, ma non si svegliò.

"’Questo non è il posto più piacevole dove sia stato’ disse l’Imbroglione. ’Gradirei più luce e un po’ meno di umidità. Ma a nessuno verrà in mente di guardare qui dentro.’

"La vecchia si svegliò e allungò la mano per prendere il pettine. Non c’era. Lanciò un urlo. In ogni parte del mondo gli spiriti balzarono su. ’Che cosa c’è?’ gridarono. ’Che cosa succede?’

"Allora ebbe inizio la ricerca. Su e giù, avanti e indietro, dentro e fuori. Gli spiriti frugarono ovunque. Ma non trovarono il pettine.

"’Che cosa farò?’ disse la vecchia. ’Il pettine è insostituibile. Non ne esiste un altro uguale, e senza di esso non posso pettinarmi la pelliccia.’

"Gli spiriti non seppero che cosa rispondere.

"Giunse la primavera. La vegetazione fece la sua comparsa. Le colline e la pianura divennero azzurre. Gli abitanti del mondo notarono che c’era qualcosa che non andava. In ogni villaggio si recarono dalla sciamana.

"’Che cosa sta succedendo?’ chiesero. ’I pesci guizzano nel fiume come fanno ogni anno, ma nessuno ha visto pesciolini. Gli uccelli edificano nidi come sempre, ma i nidi sono vuoti. Quanto ai piccoli animali, i costruttori di monticelli, gonfiano la sacca nel collo. Gridano e gemono e si agitano, ma non generano piccoli.’

"Le sciamane mangiarono piante narcotiche. Danzarono ed ebbero visioni. Dissero: ’L’Imbroglione ha rubato il pettine d’avorio. Senza pettine non nascerà nessun animale. Moriremo tutte di fame a causa di quell’individuo maligno’.

"Tutte le persone gridarono. Si batterono il petto e le cosce. Pregarono gli spiriti. Ma che cosa potevano fare gli spiriti?

"Ora la storia passa alla Cordaia. Era una donna del Popolo dell’Ambra. Era grande e grossa con un pelame lucente. I suoi occhi erano gialli come il fuoco. Le braccia erano forti, le dite agili. La maggior parte delle persone credevano che fosse figlia dell’Imbroglione. Ne aveva l’aspetto.

"Il suo mestiere consisteva nel fabbricare corde di cuoio. In questo era molto abile. Le sue corde erano sottili e flessibili, e non si allungavano. Erano dure da rompere e duravano per anni.

"In ogni caso, arrivò il periodo degli accoppiamenti. Le donne del Popolo dell’Ambra sentirono crescere dentro di loro la smania primaverile. Ma quell’anno erano riluttanti ad andarsene sulla pianura. ’A che serve lasciare il villaggio?’ dicevano. ’Perché dovremmo prenderci la briga di andare in cerca di un uomo? I figli che concepiremo moriranno di fame.’

44
{"b":"120967","o":1}