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L’ufficiale della Sicurezza, Venn, interloquì: — Ma in definitiva lei controlla oppure no le forze militari barrayarane nello spazio dell’Unione? — Evidentemente aveva accumulato abbastanza esperienze sui militari barrayarani da avere qualche problema a credere che quel nanerottolo potesse esercitare un qualche controllo sul burbero Vorpatril e sui suoi soldati sani e muscolosi.

Miles si schiarì la voce. — Poiché l’Imperatore è il comandante in capo dell’esercito barrayarano, la sua Voce è automaticamente l’ufficiale di grado più elevato in qualunque corpo militare barrayarano.

— Quindi se lei glielo ordinasse, quei barbari là fuori sparerebbero? — chiese Venn, acido.

Miles riuscì a inchinarsi leggermente nella sua direzione, il che non era facile in assenza di gravità. — Signore, se gli venisse ordinato da una Voce dell’Imperatore, essi si sparerebbero addosso.

Era pura vanteria, be’, almeno in parte, ma non c’era bisogno che Venn lo sapesse. Bel non tradì nessuna espressione, grazie a qualunque santo si trovasse a passare nei paraggi, anche se Miles riuscì a vedergli inghiottire la risata. Non farti saltare i timpani dallo sforzo, Bel. Le sopracciglia bianche della Sigillatrice impiegarono un momento a tornare diritte.

Miles continuò: — D’altra parte, anche se non è affatto difficile provocare in un gruppo di persone il genere di eccitazione che induce a sparare a questo o a quello, uno degli scopi della disciplina militare è di assicurarsi che, all’opportuno comando, smettano di sparare. Questo non è il momento di sparare, è il momento di parlare… e ascoltare. Io sto ascoltando. — Unì le punte delle dita e portò le mani su quello che se fosse stato seduto, sarebbe stato il grembo. — Dal vostro punto di vista, come descrivereste gli eventi che hanno determinato questa spiacevole situazione?

Greenlaw e Venn iniziarono a parlare assieme; la donna mosse una delle mani superiori, invitando l’ufficiale della sicurezza a proseguire.

Venn annuì e continuò: — È cominciata quando il mio dipartimento ha ricevuto una chiamata d’emergenza che invitava ad arrestare due dei vostri uomini che avevano aggredito una giovane quad.

Ed ecco una nuova protagonista sulla scena. Miles mantenne un’espressione neutrale. — Aggredita come?

— Avevano fatto irruzione nei suoi appartamenti, l’avevano picchiata e rotto un braccio. Evidentemente erano a caccia di un certo ufficiale barrayarano che non si era presentato al suo posto…

— Ah. Il guardiamarina Corbeau, suppongo?

— Sì.

— E si trovava nell’appartamento di questa ragazza, il guardiamarina?

— Sì…

— Dietro suo invito?

— Sì. — Venn fece una smorfia. — A quanto pare erano, ehm, diventati amici. Garnet Cinque è una delle prime ballerine della Troupe Minchenko, che si esibisce in spettacoli di danza a gravità zero per i residenti della Stazione e per i visitatori terricoli. — Venn prese fiato. — Non è del tutto chiaro chi ha cercato di difendere, quando la pattuglia barrayarana è arrivata nel suo alloggio per riprendersi l’ufficiale, ma la cosa è degenerata in una zuffa. Abbiamo arrestato tutti i terricoli e li abbiamo portati al Posto di Sicurezza Tre per cercare di sbrogliare la situazione.

— A proposito — aggiunse la Sigillatrice Greenlaw — il vostro guardiamarina Corbeau ha recentemente chiesto asilo politico all’Unione.

Anche questa era nuova. — Quanto recentemente?

— Questa mattina. Quando ha saputo che lei stava per arrivare.

Miles esitò. Riusciva a immaginare almeno una dozzina di scenari diversi, dal più sinistro al più stupido; purtroppo per lui, la sua mente tendeva subito a considerare quello sinistro. — Pensate di concederglielo?

La donna gettò un’occhiata al Capo Watts, che fece un piccolo gesto con una delle mani inferiori e disse: — Il mio dipartimento sta considerando la cosa.

— Se volete il mio consiglio, è di prendere la domanda e stracciarla — ringhiò Venn. — Qui non abbiamo bisogno di gente di quella razza.

— Vorrei parlare con il tenente Corbeau — disse Miles.

— Be’, lui evidentemente non vuole parlare con lei — replicò Venn.

— Nondimeno. Considero essenziale per la comprensione di questa complessa catena di eventi poter avere accesso in prima persona alle testimonianze oculari. Avrò anche bisogno di parlare con gli altri… — riuscì a rimangiarsi la parola ostaggi, che sostituì con: — fermati barrayarani, per la stessa ragione.

— Non è poi tanto complessa — rispose Venn. — Un gruppo di barbari armati fino ai denti ha fatto irruzione nella mia Sezione, violato le regole doganali, stordito una mezza dozzina di passanti innocenti e un certo numero di ufficiali della Sicurezza che stavano solo cercando di fare il loro dovere. Hanno poi tentato di far evadere i detenuti e compiuto atti di vandalismo ai danni della Stazione. Le accuse nei loro confronti riguardano crimini documentati su video, che vanno dall’esplosione di colpi con armi illegali, alla resistenza all’arresto, all’incendio doloso in zona abitata. È un miracolo che nessuno sia rimasto ucciso.

— Questo, sfortunatamente, è ancora tutto da dimostrare — disse Miles. — Il problema è che dal nostro punto di vista l’arresto del guardiamarina Corbeau non rappresenta il primo anello della catena degli avvenimenti. L’ammiraglio Vorpatril riferisce che un uomo è mancato all’appello prima di allora: il tenente Solian. Sia secondo i nostri testimoni che i vostri, è stata trovata una quantità ingente di sangue del tenente sul pavimento di uno dei vani di carico merci della Stazione Graf. La lealtà militare va in entrambe le direzioni: noi barrayarani non abbandoniamo i nostri uomini. Vivo o morto, dov’è quello che rimane del tenente Solian?

Venn per poco non digrignò i denti. — Lo abbiamo cercato. Non è più sulla Stazione. Il suo corpo non si è trovato nello spazio in nessuna ragionevole traiettoria proveniente dalla Stazione Graf. Abbiamo controllato e lo abbiamo riferito a Vorpatril. Più volte.

— Sarebbe difficile per un terricolo sparire all’interno dello Spazio Quad?

— Se possibile, a questo vorrei rispondere io — interruppe Bel Thorne — riguarda il mio dipartimento.

Greenlaw fece un cenno d’assenso con una delle mani inferiori, mentre con una di quelle superiori si massaggiava la punta del naso.

— L’imbarco e lo sbarco dalle navi dirette su rotte galattiche è controllato minuziosamente, non solo dalla Stazione Graf, ma anche dagli altri nostri porti di deposito o commercio. Se non impossibile, è almeno molto difficile attraversare le barriere doganali e le aree del dipartimento immigrazione senza lasciare qualche traccia, comprese quelle sui monitor video disseminati nell’area. Il suo tenente Solian non compare da nessuna parte nelle nostre registrazioni, visive o informatiche, di quel giorno.

— Davvero? — Miles gli rivolse un’occhiata dura. È questa la verità?

Bel rispose con un breve cenno del capo: Sì.

— Per quanto riguarda i viaggi all’interno del sistema, questi sono meno controllati. È più… attuabile che qualcuno sia passato senza farsi notare dalla Stazione Graf a un altro habitat dell’Unione. Se si tratta di un quad. Un terricolo, però, non passerebbe inosservato. In questo caso si seguono le solite procedure per la ricerca di persone scomparse, il che vuol dire fra le altre cose, che i dipartimenti di sicurezza degli altri habitat sono stati avvertiti. Solian, semplicemente, non è stato visto, né sulla Stazione Graf, né su qualunque altro habitat dell’Unione.

— E come spiegate il sangue nella stiva di carico?

— La stiva di carico si trova all’esterno del punto di accesso controllato dalla Sicurezza. La mia opinione è che chiunque abbia provocato quella situazione proveniva da una delle navi attraccate in quel molo.

Miles notò, senza commentare, la scelta delle parole di Bel: chiunque abbia provocato quella situazione, non chiunque abbia assassinato Solian. Naturalmente, Bel aveva assistito a un certo spettacolare episodio di preparazione alla criogenia, certo…

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