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Quando arrivo al Regent Hotel, Maria и nella lobby in vestaglia. Maria mi ha chiamato al lavoro e mi ha chiesto se ero disposto a saltare la palestra o la biblioteca o la lavanderia o qualunque cosa avessi avuto in programma per dopo per andare invece a trovare lei.

Questo и il motivo per cui Maria mi ha chiamato, perchй lei mi odia.

Non dice niente della sua provvista di collagene.

Quello che mi dice Maria и se le faccio un piacere, voglio? Oggi pomeriggio Maria era a letto. Maria vive dei pasti che la Meals on Wheels recapita ai suoi vicini che sono morti; Maria ritira i pasti e dice che stanno dormendo. Per farla breve, oggi pomeriggio tra mezzogiorno e le due Maria era a letto ad aspettare la consegna della Meals on Wheels. Sono un paio d'anni che Maria non ha piщ l'assicurazione sanitaria cosм ha smesso di guardare, ma stamane guarda e le sembra che ci sia un bozzo e i noduli sotto il braccio vicino al bozzo sono duri e sensibili allo stesso tempo e lei non puт dirlo a nessuna persona a cui vuole bene perchй non vuole spaventarla e non puт permettersi di andare da un medico se fosse roba da niente, ma ha bisogno di parlarne con qualcuno e che qualcun altro la guardi.

Il colore degli occhi castani di Maria и quello di un animale riscaldato in una fornace e lasciato cadere nell'acqua fredda. La chiamano vulcanizzazione o galvanizzazione o tempratura.

Maria dice che mi perdona la faccenda del collageno se l'aiuto a guardare.

Io presumo che non chiami Tyler perchй non vuole spaventarlo. Dal suo punto di vista io sono neutro, sono in debito con lei.

Saliamo nella sua camera e Maria mi dice che se non si vedono mai in giro animali selvatici vecchi и perchй appena invecchiano, gli animali muoiono. Se si ammalano o diventano lenti, c'и qualcuno piщ forte di loro che li uccide. Non и previsto che gli animali debbano invecchiare.

Maria si distende sul letto e slaccia la cintura dell'accappatoio e dice che la nostra cultura ha dato un significato negativo alla morte. Gli animali vecchi dovrebbero essere un'eccezione innaturale.

Esseri anomali.

Maria и fredda e suda mentre racconto della volta che, al college, mi и venuto un porro. Sul pene, solo che io dico uccello. Sono andato alla facoltа di Medicina per farmelo asportare. Il porro. Poi l'ho detto a mio padre. И stato anni dopo e mio padre ha riso e mi ha detto che sono stato uno stupido perchй i porri come quello sono i grandi stimolatori di cui ci fa dono la natura. Le donne li adorano e Dio mi stava facendo un favore.

Sono inginocchiato di fianco al letto di Maria con le mie mani ancora fredde da fuori a tastare la pelle fredda di Maria un po' alla volta, a sfregarmi centimetro per centimetro di Maria tra le dita, e Maria dice che quei porri che sono i grandi stimolatori donati da Dio fanno venire il cancro all'utero alle donne.

Cosм mi sono seduto su un foglio di carta in un gabinetto medico alla scuola di Medicina e uno studente di medicina mi ha spruzzato azoto liquido sull'uccello sotto gli occhi di otto altri studenti di medicina. И lм che vai a finire quando non hai un'assicurazione sanitaria. Solo che loro non lo chiamano uccello, loro lo chiamano pene, e comunque lo chiami, se ci spruzzi sopra azoto liquido ti fa un male da orbi che tanto vale bruciarlo con la lisciva.

Maria ride di questa storia finchй vede che le mie dita si sono fermate. Come se avessi trovato qualcosa.

Maria smette di respirare e il suo stomaco diventa come un tamburo e il suo cuore и come un pugno che batte da dentro la pelle di un tamburo. Ma no, mi sono interrotto perchй stavo parlando e mi sono interrotto perchй, per un minuto, nй io nй lei eravamo nella stanza di Maria. Eravamo alla scuola di Medicina molti anni fa, io seduto su un foglio di carta appiccicoso con l'uccello infocato di azoto liquido, quando uno degli studenti di medicina ha visto i miei piedi nudi ed и corso fuori in due grandi falcate. Lo studente и tornato in coda a tre medici veri, e i medici hanno sgomitato da parte quello con la bomboletta di azoto liquido. Un medico vero mi ha afferrato il piede destro e l'ha schiaffato sotto il naso degli altri medici veri. I tre se lo sono rigirato e se lo sono tastato e ne hanno scattato foto con la Polaroid ed era come se il resto della persona, mezzo vestito con il dono di Dio mezzo congelato non esistesse. Solo il piede e gli studenti di medicina tutti ad accalcarsi per guardare.

«Da quanto tempo» ha chiesto un medico, «hai questa macchia rossa sul piede?»

Il medico parlava della mia voglia Sul piede destro ho una voglia che mio padre scherzando dice che sembra un'Australia rosso scuro con attaccata accanto una piccola Nuova Zelanda. Questo gli ho detto e tutto quanto si и sgonfiato. Il mio uccello si andava disciogliendo. Se ne sono andati tutti ed и rimasto solo lo studente con l'azoto e c'era la sensazione che se ne sarebbe andato anche lui, era cosм deluso che non mi ha mai guardato negli occhi mentre mi prendeva la cappella e la tirava verso di sй. Dalla bomboletta и uscito un piccolo getto su quel che rimaneva del mio porro. Il male era tale che ti sembrava di poter chiudere gli occhi e di immaginarti di avercelo lungo cento miglia e ti avrebbe fatto male lo stesso.

Maria mi guarda la mano e guarda la cicatrice del bacio di Tyler.

Io ho detto allo studente di medicina che evidentemente non capitavano molte voglie dalle parti loro.

Non и questo. Lo studente dice che tutti avevano pensato che quella voglia era cancro. Circolava questa nuova specie di cancro che beccava i giovani. Si svegliavano con una macchia rossa sui piedi o sulle caviglie. La macchia non andava piщ via, si allargava finchй ti ricopriva direttamente e tu ci restavi secco.

Lo studente dice che i medici e tutti quanti erano piщ emozionati che mai perchй pensavano che fosse quella nuova forma di cancro. Erano ancora pochi ad avercelo ma si stava diffondendo.

Questo и successo molti anni fa.

Il cancro и cosм, spiego a Maria. Si fanno degli errori e forse l'importante и non dimenticare il resto di te stesso se solo una piccola parte di te andasse in malora.

«Andasse» ripete Maria.

Lo studente con l'azoto ha finito il suo lavoro e mi ha detto che il porro sarebbe cascato di lм a qualche giorno. Sulla carta appiccicosa accanto al mio culo nudo c'era una Polaroid del mio piede che non voleva nessuno. Gli ho chiesto se potevo portarla via.

Ho ancora quella foto in casa, infilata nell'angolo di uno specchio. Mi pettino davanti allo specchio tutte le mattine prima di andare al lavoro e penso che una volta ho avuto il cancro per dieci minuti, qualcosa di peggio del cancro.

Dico a Maria che quella di quell'anno и stata la prima festa del Ringraziamento che non sono andato con il nonno a pattinare sul ghiaccio anche se il ghiaccio era spesso quasi quindici centimetri. Mia nonna aveva sempre questi cerottini rotondi sulla fronte o sulle braccia dove i nei che aveva avuto da quand'era nata andavano storti. Sviluppavano contorni frastagliati o da marrone diventavano blu o neri.

L'ultima volta che mia nonna и uscita dall'ospedale, mio nonno le ha portato la valigia ed era cosм pesante che si lamentava di sentirsi sbilenco. La mia nonna francocanadese era cosм pudica che non indossava mai un costume da bagno in pubblico e faceva sempre scorrere l'acqua nel lavabo per mascherare eventuali rumori che avesse a produrre in bagno. Uscendo dall'ospedale di Nostra Signora di Lourdes dopo una mastectomia parziale, dice: «Tu ti senti sbilenco?».

Per mio nonno questo и il sunto di tutta quanta la storia, mia nonna, il cancro, il loro matrimonio, la tua vita. Ride ogni volta che la racconta.

Maria non sta ridendo. Io voglio farla ridere per tenerla su. Per farmi perdonare per il collageno voglio dire a Maria che non c'и niente da trovare su di lei. Se stamattina ha trovato qualcosa, и stato un errore. Una voglia.

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