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La riunione non durò molto più a lungo. Quando ebbe termine, Lyubov si alzò in piedi e si curvò sul tavolo, verso Lepennon: — Dovete dire alla Lega di fare qualcosa per salvare la foresta, il popolo della foresta — mormorò in tono quasi inudibile, con la gola serrata. — Dovete farlo, vi prego dovete farlo.

L’Hainita lo fissò negli occhi; il suo sguardo era riservato, gentile, e profondo come un pozzo. Non disse nulla.

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Davidson

Era incredibile. Erano diventati tutti pazzi. Quel dannato pianeta alieno gli aveva fatto fare un completo giro di pista, li aveva sbattuti nel paese dei sogni, a far compagnia ai creechie. Lui continuava a non poter credere a ciò che aveva visto in quella "conferenza" e nella riunione che le aveva fatto seguito: non l’avrebbe creduto neppure se ne avesse rivisto il film.

Un comandante di nave della flotta interstellare che leccava le suole a due umanoidi. Ingegneri e tecnici che continuavano a fare ooh-ooh e coccodè davanti a una radio stramba, presentata loro da un Cetiano Peloso, con un mucchio di spocchia e di presunzione, come se i DCI, i dispositivi di comunicazione istantanei, non fossero stati previsti dalla scienza terrestre da un putiferio di tempo!

Gli umanoidi si erano fregati l’idea, ci avevano aggiunto qualche fronzolo, e l’avevano chiamata "ansible", in modo che nessuno si accorgesse che era soltanto un DCI.

Ma il peggio di tutto era stata la conferenza, con quello psicopatico di Lyubov che vaneggiava e strillava, e il colonnello Dongh che lo lasciava dire, che gli lasciava insultare Davidson e gli ufficiali del Quartier Generale e l’intera colonia.

E per tutto il tempo i due umanoidi se ne erano stati seduti pacifici a ridacchiare: la piccola scimmia grigia e la grossa checca bianca, intenti a farsi beffe degli umani.

Era stato abbastanza brutto. E non era migliorato dopo la partenza della Shackleton. Non ce l’aveva perché era stato inviato per punizione al campo di New Java sotto il maggiore Muhamed. Il colonnello era stato costretto a punirlo; il vecchio Din-Don-Dan poteva in realtà essere contentissimo degli incendi che lui aveva appiccato come rappresaglia sull’Isola Smith, ma l’incursione era stata un’infrazione della disciplina, e lui aveva dovuto punire Davidson. D’accordo, è nelle regole del gioco. Ma ciò che non stava affatto nelle regole era tutta la roba che arrivava da quel televisore ipertrofico chiamato l’ansible… il nuovo santino di stagno che ora faceva il buono e il cattivo tempo al Quartier Generale.

Ordini dal Ministero dell’Amministrazione di Karachi: Limitare i contatti tra Terrestri e Athshiani alle occasioni predisposte dagli Athshiani stessi.

In altre parole, non potevi più andare in una conigliera dei creechie e pigliarti una squadra di manovali.

L’impiego come manodopera di volontari viene sconsigliato; l’impiego di lavoro forzato è proibito.

Idem come sopra. E come diavolo si pensava di far andare avanti il lavoro? Lo voleva, la Terra, il suo legno, oppure non lo voleva? Continuavano a mandare a New Tahiti le navi mercantili robotiche, no? Quattro all’anno, e ciascuna riportava alla Madreterra un valore di trenta milioni di nuovi dollari in legname di prima scelta. Certo la gente dello Sviluppo voleva quei milioni. Erano uomini d’affari. I messaggi non venivano certamente da loro: perfino uno scemo era in grado di capirlo.

Lo stato di colonia del Pianeta 41… perché diavolo non lo chiamavano più New Tahiti?… è sotto considerazione. Finché non si giungerà a una decisione, i coloni dovranno osservare una scrupolosa cautela in tutti i loro rapporti con gli abitanti nativi… L’uso di armi di qualsiasi specie, eccetto le piccole armi personali portate per difesa, è assolutamente proibito…

Esattamente come sulla Terra, salvo che laggiù un uomo non poteva più portare neppure la pistola. Ma per che diavolo ci si prendeva la fatica di fare ventisette anni-luce fino a un pianeta di frontiera, per poi sentirsi dire: Niente mitragliatrici, niente napalm, niente bombe a mano, no no, statevene tranquilli, da bravi bambini, e lasciate che i creechie vengano a sputarvi in faccia, a cantarvi canzoni, e poi a piantarvi un coltello nella pancia e bruciarvi l’accampamento, ma non fate del male a quei graziosi piccini verdi, nossignore!

Una politica di evitamento è strettamente consigliata; una politica di aggressione o di rappresaglie è strettamente proibita.

Ecco in realtà il succo di tutti i messaggi, e anche un cretino poteva capire che a parlare in questo modo non era l’Amministrazione Coloniale. Non potevano essere cambiati fino a quel punto in trent’anni. Erano persone pratiche, realistiche, che sapevano com’era la vita sui pianeti di frontiera. Era chiaro, per chiunque non era pazzo, che i messaggi dell’"ansible" erano delle falsificazioni.

Forse erano già infilati in partenza nella macchina: tutta una serie di risposte alle domande più probabili, orchestrate da un computer. Gli ingegneri dicevano che se ne sarebbero accorti; può darsi. In tal caso, quell’aggeggio comunicava istantaneamente con un altro mondo, certo. Ma quel mondo non era la Terra. Anzi, ne era ben distante!

Non c’era nessun uomo intento a battere sui tasti le risposte, dall’altra parte di quel piccolo inganno: c’erano degli alieni, degli umanoidi. Probabilmente Cetiani, dato che la macchina era fabbricata dai Cetiani, e quelli erano una banda di dritti, furbi come il diavolo. Erano la razza che poteva aspirare con buone possibilità di riuscita alla supremazia interstellare.

Gli Hainiti erano nella cospirazione insieme con loro, naturalmente; tutto quel sentimentalismo piagnucoloso che affiorava nelle cosiddette direttive puzzava di Hainita. Quale fosse l’obiettivo a lunga scadenza degli alieni, era difficile capirlo da New Tahiti; probabilmente comprendeva un tentativo d’indebolire il Governo Terrestre incatenandogli le mani con quella faccenda della "Lega dei Mondi", finché gli alieni non fossero stati abbastanza forti per una conquista armata.

Ma il loro piano per New Tahiti era facile a capirsi. Avrebbero lasciato che i creechie spazzassero via per loro gli esseri umani. Bastava legare le mani agli umani con un mucchio di falsi "ordini" trasmessi per "ansible" e lasciare che cominciasse il massacro. Gli umanoidi aiutano gli umanoidi; sorcio aiuta sorcio.

E il colonnello Dongh se l’era bevuta. Lui intendeva obbedire agli ordini. Aveva effettivamente detto a Davidson: — Io ho intenzione di obbedire agli ordini provenienti dal Quartier Generale Terrestre, e per Dio, Don, tu obbedirai allo stesso modo ai miei ordini, e a New Java obbedirai agli ordini che laggiù ti darà il maggiore Muhamed.

Era stupido, il vecchio Din-Don-Dan, ma amava Davidson, e Davidson lo amava. Se si trattava di tradire la razza umana consegnandola a una cospirazione di alieni, allora lui, Davidson, non poteva obbedire agli ordini, ma si sentiva triste per quel vecchio soldato. Uno sciocco, ma una persona fedele e coraggiosa. Non un traditore nato, come quel piagnucoloso, pettegolo saccente di Lyubov. Se c’era un uomo che avrebbe visto volentieri sbudellato dai creechie, quell’uomo era Raj Lyubov, il sapientone, l’innamorato degli alieni.

Alcuni uomini, specialmente i tipi asiatici e hindi, nascono veramente col tradimento nel sangue. Non tutti, ma alcuni sì. E certi altri nascono per salvare i loro simili. Si tratta semplicemente del modo in cui sono fatti, come essere di discendenza eurafricana, o come avere un bel fisico; non era una cosa che lui pretendesse di portare a proprio vanto. Se avesse potuto salvare gli uomini e le donne di New Tahiti, l’avrebbe fatto; se non l’avesse potuto fare, accidenti, avrebbe cercato di farlo lo stesso; questo era tutto, e basta.

Le donne, però, la cosa gli bruciava. Avevano portato via le dieci Ragazze di Colonia che c’erano a New Java, e nessuna delle nuove si allontanava più da Centralville.

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