— Se non sbaglio si doveva chiamare Fondazione Enciclopedica.
— Bene - disse l'Imperatore, - sembra che ci sia una vaga connessione.
— Molto vaga, sire.
Dopo il definitivo distacco di quella regione, non abbiamo piщ sentito parlare di quel gruppo di scienziati.
Se esistono ancora i loro discendenti e hanno conservato la denominazione, sicuramente saranno piombati nella barbarie.
— E cosм il generale chiede rinforzi. - L'Imperatore fissт il segretario.
— La faccenda mi pare strana: non solo propone di attaccare quei selvaggi con dieci astronavi da guerra ma chiede rinforzi ancora prima di aver dato inizio all'attacco.
Enppure ora mi pare di ricordare questo Riose, era un giovane capace e di famiglia leale.
Brodrig, esistono complicazioni che non riesco ad afferrare.
Forse la faccenda и piщ importante di quanto non si creda.
Tamburellт con le dita sulla coperta luminescente che copriva le sue gambe irrigidite. - Devo mandare un uomo laggiщ, fidato, intelligente e con gli occhi aperti.
Brodrig…
Il segretario chinт la testa in atto di sottomissione. - E le astronavi, sire? - Non ancora! - L'Imperatore cambiт posizione lentamente, gemendo ad ogni fitta. - Niente da fare finchй non ne sapremo di piщ.
Raduna il Consiglio dei Lord per questa settimana.
Sarа una buona occasione per ottenere nuove appropriazioni.
E dovrт ottenerle, altrimenti ci sarа molta gente che non vivrа a lungo.
Appoggiт la testa dolorante sul cuscino formato da un campo di forza.
— Vai, e fai passare il dottore.
Quello и un ciarlatano peggiore degli altri.
Partendo da Siwenna e allargandosi a raggiera, le armate dell'Impero si inoltravano cautamente negli spazi sconosciuti della Periferia.
Gigantesche navi superavano le grandi distanze che le dividevano dalle stelle solitarie ai margini della Galassia, spingendosi fino ai confini dell'area d'influenza della Fondazione.
Mondi isolati e barbari da ormai due secoli provarono ancora un volta la potenza imperiale.
Vennero strette alleanze all'ombra delle armi puntate sulle capitali.
Vennero lasciate guarnigioni di soldati in uniformi imperiali con le insegne del Sole e dell'Astronave sulle spalline.
I vecchi ricordarono i racconti ormai dimenticati dei loro nonni quando l'universo era grande, ricco e pacifico e governato all'insegna del Sole e dell'Astronave.
Le astronavi s'addentravano sempre piщ, avvicinandosi alla Fondazione.
Ogni mondo occupato costituiva un nodo della rete colossale.
I rapporti amuivano regolari al quartier generale che Bel Riose aveva creato su un pianeta roccioso, brullo e senza sole.
Ora Riose era rilassato e sorrideva compiaciuto a Ducem Barr.
— Ebbene, che cosa ne pensate patrizio? - Io? Che cosa possono valere le mie opinioni? Non sono un uomo d'armi. - E guardт con disgusto il disordine della stanza scavata nella roccia di una caverna illuminata, riscaldata e aerata artificialmente, che rappresentava l'unica scintilla viva in quel pianeta morto.
— Per l'aiuto che vi posso dare - mormorт, - o che ho intenzione di darvi, tanto vale che mi rimandiate su Siwenna.
— No.
Non ancora. - Il generale si accomodт sulla sedia d'angolo, accanto a un'enorme sfera illuminata che rappresentava la vecchia prefettura di Anacreon e i settori limitrofi. - Piщ tardi, quando tutto questo sara finito, tornerete ai vostri libri, e avrete una ricompensa.
Provvedero che tutti i possedimenti della vostra famiglia vengano restituiti a voi, ai vostri figli e ai figli dei vostri figli.
— Vi ringrazio - rispose Barr con una punta d'ironia, - ma non ho molta fiducia che tutto ciт accada.
Riose sorrise. - Non cominciate con le vostre profezie di malaugurio.
Questa mappa parla piщ chiaro delle vostre teorie. - Ne accarezzт la superficie invisibile. - Siete capace di leggere una mappa a proiezione radiale? Si? Bene, osservate voi stesso.
Le stelle colorate in oro rappresentano i territori imperiali.
Le stelle rosse sono quelle dominate dalla Fondazione e quelle rosa sono probabilmente sotto la sua influenza economica.
Ora guardate…
Riose girт un interruttore, e lentamente un'area coperta di puntini bianchi assunse una colorazione azzurra.
Ricoprivano l'area rosa e rossa come una tazza rovesciata.
— Le stelle blu sono quelle occupate dalle nostre forze - disse Riose soddisfatto, - e stiamo ancora avanzando.
Non abbiamo incontrato opposizione.
I barbari sono rimasti inerti.
E c'и di piщ, non abbiamo incontrato resistenza neppure da parte della Fondazione.
Dormono in pace e tranquilli.
— Sta disperdendo le vostre forze, mi pare - osservт Barr.
— Vedete - disse Riose, - malgrado le apparenze non и cosм.
I punti chiave che ho fortificato e dove ho posto le guarnigioni sono relativamente pochi, ma sono stati scelti accuratamente.
Ne risulta una relativa dispersione di forze, mentre ottengo nello stesso tempo un grande risultato strategico.
Esistono molti vantaggi nel mio piano, molti di piщ di quanti appaiano a prima vista ad un esperto di tattiche militari.
Per esempio, posso attaccare da tutti i punti entro una sfera chiusa, e quando avrт terminato il mio accerchiamento sarа impossibile che la Fondazione ci colpisca ai fianchi o alle spalle.
Rispetto a loro, io non avrт nй ali nй retro.
Questa tattica d'accerchiamento preventivo e stata giа sperimentata in passato, durante le campagne di Loris VI, per esempio, qualcosa come duemila anni fa, ma sempre in modo imperfetto, gli avversari infatti hanno sempre opposto resistenza cercando di ostacolare la manovra.
Ma ora la situazione и differente…
— Una manovra da manuale? - La voce di Ducem Barr suonava indifferente.
Riose era impaziente. - Voi siete ancora convinto che le mie forze saranno sconfitte? - E inevitabile.
— Vi rendete conto che non esiste un solo caso in tutta la storia militare dove le forze che avessero completato un accerchiamento siano state sconfitte, a meno che non esistesse una flotta sufficientemente forte all'esterno capace di rompere l'assedio? - Se lo dite voi…
— Continuate a credere nelle vostre teorie? - Si.
Riose scrollт le spalle. - Credete quello che vi pare.
Per alcuni minuti rimasero in silenzio, poi Barr chiese con calma: - Avete ricevuto una risposta dall'Imperatore? Riose prese una sigaretta dal contenitore appeso al muro dietro le sue spalle, strinse il filtro tra le labbra e diede una boccata. - State parlando della mia richiesta di rinforzi? La risposta и arrivata.
— Niente navi? - Neanche una.
Me l'aspettavo.
Francamente, patrizio non avrei mai dovuto lasciarmi spaventare dalle vostre teorie e richiedere rinforzi.
Mi sono messo sotto cattiva luce.
— Davvero? - Certamente.
Le astronavi sono un premio.
Le guerre civili degli ultimi due secoli hanno dimezzato la Grande Flotta e le astronavi rimaste sono in cattive condizioni.
Sapete bene che le astronavi costruite ai nostri giorni non valgono un gran che.
Non credo che esista un uomo in tutta la Galassia capace di costruire un motore iperatomico che funzioni.
— Questo lo sapevo - rispose il siwenmano. - Non immaginavo perт che ve ne rendeste conto anche voi.
Sua Maestа non ha astronavi da guidarvi…
La psicostoria probabilmente l'aveva predetto.
Io direi che Hari Seldon и in vantaggio dopo il primo round.
Riose ribattй seccato: - Possiedo navi a sufficienza…
Il vostro Seldon non и affatto in vantaggio.
Se la situazione dovesse diventare seria, allora mi arriverebbero le navi.
Finora, l'Imperatore non и al corrente di tutta la storia.
— Davvero? Non gliel'avete riferita? - Ovviamente no. - Riose lo guardт ironico. - La vostra teoria, con tutto il rispetto che vi devo, non и del tutto attendibile.
Se nel corso degli eventi riesco a raccogliere prove piщ concrete, allora, e solo in quel caso, farт notare il pericolo mortale.
«E inoltre - continuт Riose - una storia del genere, non convalidata da fatti, avrebbe l'aspetto di lesa maestа, e sono convinto che la cosa piacerebbe poco al nostro Imperatore.
Il vecchio patrizio sorrise: - Intendete dire che, mettendolo in guardia dai pericoli che il suo augusto trono corre a causa di elementi sovversivi di un mondo barbaro ai confini dell'universo, il vostro avvertimento non sarebbe creduto nй apprezzato? Allora non vi aspettate niente dall'Imperatore.
— A meno che non consideriate giа qualcosa un inviato speciale.
— E perchй un inviato speciale? - E una vecchia usanza.
Un diretto rappresentante della corona и presente ad ogni azione militare condotta sotto gli auspici del governo.
— D'avvero? Perchй? - E un modo per conservare il simbolo del personale intervento imperiale in tutti i conflitti.
In seguito ha avuto anche la funzione secondaria di assicurarsi sulla fedeltа dei generali.
In quel senso, la presenza dell'inviato non и sempre stata efficace…
— Non sarа certo piacevole per voi, generale.
Intendo dire, dover avere a che fare con un'autoritа esterna.
— Senza dubbio - disse Riose arrossendo leggermente. - Ma non la si puт evitare…
Il ricevitore del generale cominciт a emettere segnali intermittenti poi, con uno scatto improvviso sulla scrivania apparve il cilindro delle comunicazioni. - Bene! Ci siamo! Ducem Barr lo guardт perplesso.
Riose disse: - Sapete che abbiamo catturato uno di questi mercanti.
Vivo e con la nave intatta.
— Sм, ne ho sentito parlare.
— Bene, l'hanno appena portato qui e fra un minuto lo farт entrare.
Rimanete seduto al vostro posto.
Voglio che rimaniate qui durante l'interrogatori.
Per questa ragione vi ho mandato a chiamare quest'oggi.
Probabilmente riuscirete a capire meglio mentre io potrei lasciarmi sfuggire alcune informazioni importanti.
Il segnale della porta suonт e con un tocco del piede il generale fece spalancare la porta.
L'uomo in piedi sulla soglia era alto e barbuto, indossava una giacca corta di plastica soffice, con un cappuccio sulle spalle.
Aveva le mani libere, e non sembrava affatto impressionato dagli uomini armati che lo circondavano.
Entrт nella stanza e si guardт intorno con curiositа.
Salutт il generale con un lieve inchino e un gesto della mano.
— Come vi chiamate? - domandт Riose secco.
— Lathan Devers! - Il mercante infilт i pollici nella larga cintura.
— Siete voi il capo qui? - Siete un mercante della Fondazione? - Esattamente.