Bayta stava considerando la sottile insinuazione che conteneva quella frase e fu contenta di vedersi arrivare il pranzo.
Il piano del tavolo si aprм lateralmente e il piatto arrivт alla superficie dall'interno.
Strappт l'involucro che conteneva le posate e aspettт che si raffreddassero.
Disse: - Non riesci a pensare a nessun'altra attivitа, Hella? - Oh, sм! - Disse Hella. - lo posso. - Con un gesto elegante mise il mozzicone della sigaretta nell'apposito portacenere.
— Per esempio - proseguм poi sostenendosi il mento con le mani curate, - io penso che potremmo trovare un accordo con il Mulo e smetterla con questa farsa inutile.
Ma io purtroppo non ho… diciamo il mezzo per potermi allontanare velocemente non appena il Mulo arriverа.
Bayta rimase impassibile e rispose con tono indifferente: - Tu non hai un fratello o un marito che combatte, non и vero? - No.
Ragione di piщ per non accusarmi di interesse personale quando dico di non capire il sacrificio dei fratelli o di mariti delle altre.
— Sarа un sacrificio maggiore arrendersi.
— La Fondazione si и arresa e ora vive in pace.
I nostri uomini sono lontani e la Galassia и contro di noi.
Bayta alzт le spalle e disse con voce gentile: - Temo che il primo particolare sia ciт che piщ ti dа fastidio. - Tornт al suo piatto di legumi e mangiт conscia del silenzio che s'era fatto attorno a lei.
Nessuna delle altre ragazze aveva commentato la sua risposta cinica a Hella.
Mangiт rapidamente e si alzт dopo aver premuto il bottone che sparecchiava il posto lasciandolo pronto per il prossimo occupante.
Una ragazza che sedeva un po, distante si girт verso Hella e le chiese: - Chi era? Hella scrollт le spalle indifferente. - E' la nipote del nostro coordinatore.
Non lo sapevi? - Davvero? - La ragazza si girт a guardare Bayta che si allontanava.
— E che cosa fa qui? - Lavora alla catena di montaggio.
Non sapevi che и di moda essere patriottici? E' cosм democratico…
— Piantala, Hella - disse la ragazza alla sua destra. - Non ha mai approfittato della posizione che ha suo zio fino ad ora.
Perchй non stai zitta? Hella ignorт la vicina e si accese un'altra sigaretta.
La ragazza che era arrivata per ultima, adesso stava ascoltando una sua vicina di tavolo. -… e dicono che sia stata nella Volta del Tempo.
Capisci? E proprio quando parlava Seldon.
Dicono che il sindaco sia svenuto e che siano scoppiati diversi incidenti.
E' riuscita a fuggire prima che il Mulo atterrasse.
Dicono che la sua fuga и stata veramente avventurosa.
Hanno dovuto superare un blocco.
Chissа perchй non scrive un romanzo sulla sua vita.
Di questi tempi i romanzi di guerra vanno a ruba.
A quanto pare и stata anche sul pianeta del Mulo.
Kalgan mi pare e…
Squillт un campanello e la sala si svuotт lentamente.
La ragazza continuava a raccontare fra le esclamazioni di sorpresa della vicina.
Le luci artificiali degli enormi rifugi cominciarono poco a poco a spegnersi.
Il buio era il segnale che era ora di andare a dormire.
Bayta stava tornando a casa.
Toran le venne incontro, con una fetta di pane imburrata in mano.
— Dove sei stata? - disse masticando un boccone. - Ho preparato alla meglio qualcosa da mangiare.
Non te la pigliare con me.
Ma Bayta lo fissava con gli occhi spalancati. - Toran! Dov'и la tua uniforme? Cosa fai in borghese? - Ordini, Bayta.
Randu и a colloquio con Ebling Mis adesso, e non so di che cosa stiano parlando.
Hai capito ora? - Vengo anch'io? - chiese lei avvicinandosi.
Lui la baciт prima di rispondere. - Immagino di sм.
Probabilmente sarа pericoloso.
— Che cosa non и pericoloso di questi tempi? - E' vero.
Ho giа mandato a chiamare Magnifico e probabilmente verrа anche lui.
— Questo significa che sarа costretto a rinunciare al suo prossimo concerto alla Fabbrica Motori.
— Ovviamente.
Bayta entrт nella stanza accanto e si sedette a tavola. La cena aveva effettivamente tutta l'aria di essere stata preparata alla meglio.
— Peccato per il concerto - osservт Bayta. - Le ragazze della fabbrica ci tenevano molto.
E anche Magnifico ci teneva.
E proprio uno strano tipo.
— Smettila con il tuo complesso materno.
Quando avrai un bambino, di Magnifico non te ne importerа piщ niente.
Bayta rispose affondando i denti in un panino: - Dovresti bastare tu a soddisfare il mio complesso materno.
Poi posт il sandwich e diventт seria.
— Toran, sono stata al municipio, oggi.
All'ufficio produzione.
Per questo sono arrivata in ritardo.
— Cosa ci sei andata a fare, Bayta? - Vedi… - esitт, poi riprese. - Non si puт piщ andare avanti cosм in fabbrica.
Non c'и piщ spirito.
Le ragazze scoppiano in pianto senza alcuna ragione.
Quelle che non piangono hanno i nervi a pezzi.
Nel mio reparto, la produzione и diminuita della metа da quando ci sono io.
E non c'и giorno che non ci siano assenze.
— Avanti - disse Toran, - spiegati.
Che cosa sei andata a fare al municipio? - A informarmi un pт.
E a quanto pare, и cosм dappertutto.
La produzione diminuisce e aumentano i giorni di assenze e il disinteresse dei lavoratori.
Il capo servizio ha semplicemente alzato le spalle dicendo che non poteva farci niente, dopo avermi fatto aspettare un'ora e avermi ricevuta solo perchй sono nipote del coordinatore.
Francamente, penso che a lui la faccenda non interessi molto.
— Ora esageri un pт, Bayta.
— No, dico sul serio.
Non gliene importava niente.
Ti assicuro che deve esserci qualcosa che non va.
Tutti provano quello stesso senso di scoraggiamento che mi colpм nella Volta del Tempo quando Seldon ci ha abbandonati.
Non l'hai sentito anche tu? - Sм, и vero.
— Ebbene, ora sta tornando - disse lei alzando la voce. - Non riusciremo mai a resistere al Mulo.
Anche se avessimo mezzi a sufficienza manchiamo di spirito, della volontа…
Toran, non c'и scopo a combattere…
Toran non aveva mai visto piangere Bayta e sebbene neanche questa volta fosse in lacrime, sembrava aver raggiunto il suo limite massimo di resistenza.
Toran le mise un braccio attorno alle spalle e sussurrт: - Adesso calmati, cara.
So bene che cosa intendi dire.
Ma non c'и…
— Eh, giа, non c'и niente da fare.
Tutti dicono cosi… e rimaniamo seduti ad aspettare che ci venga tagliata la testa.
Riprese a mangiare il suo panino.
In silenzio, Toran andт a preparare il letto.
Fuori ormai era buio.
Randu il capo coordinatore della federazione della cittа di Haven - era un incarico, questo, che veniva affidato solo nelle situazioni di emergenza - abitava in un attico dalle cui finestre poteva osservare tutta la cittа.
Ora che le luci artificiali stavano a poco a poco spegnendosi, i contorni degli edifici apparivano sfocati.
Randu, rivolto a Ebling Mis che sembrava interessato unicamente alla matita colorata che stringeva in mano, disse: - Qui su Haven abbiamo un modo di dire: Quando si spengono le luci, и ora che il giusto, e colui che ha lavorato duramente, si riposino.
— Dormi molto ultimamente? - No.
Scusami se ti ho mandato a chiamare a quest'ora, Mis.
Qualche volta preferisco la notte al giorno.
Non ti sembra strano? La gente di Haven ha i riflessi condizionati.
Quando si spengono le luci si va a dormire.
Anch'io facevo cosм.
Ma ora и un'altra cosa…
— Cerchi di nasconderti - disse Mis con indifferenza. - Durante il giorno sei circondato da gente che ti osserva e si aspetta qualcosa da te.
E questo ti и insopportabile.
Solo di notte sei libero.
— Anche tu provi la stessa sensazione? Senti questa atmosfera di rinuncia? Ebling Mis annuм lentamente. - Sм, la sento anch'io.
E' la psicologia di massa e il panico della folla.
Per la Galassia.
Randu, cosa ci potevamo aspettare? Tutta la nostra cultura si и sviluppata basandosi sulla cieca convinzione che un eroe del passato aveva pianificato tutto e si era preso cura di guidare le nostre miserabili esistenze.
La mentalitа descritta ha le caratteristiche ad religio, e tu sai cosa significa questo.
— Purtroppo no.
A Mis non piaceva dover dare spiegazioni.
Era una cosa che lo infastidiva sempre.
Per cui prima brontolт un poco, esaminт il sigaro che stringeva tra le dita, poi disse: - Si tratta delle reazioni di una fede profonda.
Quando questa crolla improvvisamente provoca uno shock mentale.
Nei casi piщ leggeri si manifesta con l'isterismo e con un senso di insicurezza.
Nei casi piщ gravi, con la follia o il suicidio.
Randu si stava mordendo le unghie. - In altre parole, quando Seldon ci ha abbandonati, abbiamo perduto un sostegno al quale ci eravamo appoggiati per lungo tempo, i nostri muscoli erano atrofizzati e non siamo stati capaci di reggerci in piedi da soli.
— Esattamente.
La tua metafora и un pт, banale, ma la sostanza и questa.
— E tu.
Ebling? Come stanno i tuoi muscoli? Lo psicologo aspirт una lunga boccata dal sigaro poi buttт fuori il fumo lentamente. - Sono un po, arrugginiti, ma non atrofizzati del tutto.
La mia professione mi ha insegnato ad avere un modo di pensare indipendente.
— E riesci a vedere una via d'uscita? - No, ma ne deve esistere una.
Forse Seldon non aveva previsto il Mulo.
Forse non ha garantito la nostra vittoria.
Ma allora, non ha garantito nemmento la nostra sconfitta.
Seldon и semplicemente uscito dal gioco e noi siamo rimasti soli.
Il Mulo puт essere sconfitto.
— E come? - Con il solo modo possibile: attaccare in forze cercando di colpirlo nel suo punto debole.
Vedi, Randu, il Mulo non и un superuomo.
Se verrа sconfitto, se ne accorgeranno tutti.
Il fatto и che non lo si conosce e le leggende fanno presto a spuntare.
Dicono che sia un mutante.
Ebbene? Un mutante и un superuomo solo per la gente ignorante.
In realtа non и niente di tutto questo.
E stato calcolato che, ogni giorno, nascono nella Galassia milioni di mutanti. Tutti questi milioni di esseri, tranne l'uno o il due per cento, possono venir identificati solo attraverso analisi microscopiche o chimiche.
Questo uno o due per cento di "macromutanti", ossia coloro la cui mutazione puт essere visibile a occhio nudo, sono tutti fenomeni da baraccone o da laboratorio, per la maggior parte destinati a morire presto tranne una piccolissima percentuale.
Questi pochi macromutanti infine, per la maggior parte possiedono caratteristiche piщ che altro innocue ma curiose, insolite sotto certi aspetti, normali, o subnormali, in molti altri.