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Si rimise a sedere, confuso, così indicando che aveva terminato di parlare.

Alcuni degli altri uomini, comunque, erano rimasti talmente impressionati dal racconto del corriere e dall'avviso di Agat da mettersi a discutere con quelli che minimizzavano le notizie o le ritenevano infondate. Uno dei figli Nati in Primavera di Wold, Umaksuman, che amava le incursioni e le avventure, parlò chiaramente a favore del piano di Agat di marciare fino al confine.

— È un trucco per allontanare i nostri uomini, per condurli a nord del Territorio, dove le prime nevi li bloccheranno, mentre intanto i Nati Lontano ci ruberanno le mandrie e le mogli e saccheggeranno i granai, qui nella Città Invernale. Non sono uomini, non c'è niente di buono in loro! — inveì Walmek. Raramente aveva trovato un soggetto così adatto per inveirci sopra.

— Ecco che cosa hanno sempre desiderato: le nostre donne. Non c'è da stupirsi che siano diminuiti di numero e che stiano per finire, non partoriscono altro che mostri. Desiderano le nostre donne, in modo da poter allevare figli umani come se fossero loro! — Era un capofamiglia alquanto giovane, molto eccitato. — Aagh! — brontolò Wold, disgustato per quell'accozzaglia confusa di informazioni false, ma continuò a sedere e lasciò che fosse Umaksuman a mettere a posto quel tale.

— E se invece il Nato Lontano avesse detto la verità? — continuò Umaksuman. — E se i Gaal scendessero lungo il nostro Territorio tutti insieme, migliaia e migliaia? Saremmo pronti a combatterli?

— Ma le mura non sono finite, le porte non sono alzate, l'ultimo raccolto non è ancora stato immagazzinato — disse un vecchio. E questo, più che la sfiducia verso gli stranieri, era il nucleo del problema. Se gli uomini abili fossero marciati a nord, le donne, i bambini e i vecchi sarebbero riusciti a terminare tutto il lavoro di preparazione della Città Invernale prima che l'Inverno li raggiungesse? Forse sì, forse no. Era un rischio assai forte, perché lo si potesse correre basandosi sulle parole di un Nato Lontano.

Wold stesso non aveva preso alcuna decisione, e pareva volersi attenere a quella degli Anziani. Il Nato Lontano Agat gli piaceva, e pensava che non fosse né un illuso né un mentitore; ma non si può mai dire. Tutti gli uomini erano stranieri l'uno all'altro, a volte, e non solo gli stranieri. Come si poteva dirlo? Forse i Gaal stavano davvero scendendo in forma di esercito. Certamente l'Inverno era prossimo. Quale nemico affrontare per primo?

Gli Anziani parevano propensi a non assumersi iniziative, ma la fazione di Umaksuman riuscì a prevalere, almeno per quanto riguardava l'invio di corrieri ai due Territori limitrofi, Allakskat e Pernmek, per sentire le loro opinioni sul progetto di una comune difesa. Questa fu l'unica decisione che venne presa; lo sciamano slegò lo sparuto hann che aveva portato nell'evenienza che si giungesse a decidere a favore della guerra, e che la decisione dovesse venire suggellata da una lapidazione, e gli Anziani si allontanarono.

Wold sedeva nella sua tenda insieme con gli uomini del suo Clan, di fronte a una buona scodella di bhan caldo, quando dall'esterno giunsero dei clamori. Umaksuman uscì, urlò a tutti di fare largo, e rientrò nella grande tenda preceduto dal Nato Lontano Agat.

— Benvenuto, Alterra — disse il vecchio, e con un'occhiata maliziosa all'indirizzo dei due nipoti: — Vuoi sederti a mangiare con noi?

Gli piaceva stupire la gente; gli era sempre piaciuto. Era questo il motivo che lo spingeva a correre sempre dai Nati Lontano, nei tempi antichi. E questa azione servi a liberargli la mente dalla vaga vergogna che continuava a provare da quando aveva parlato, davanti agli altri uomini, della ragazza Nata Lontano che era stata sua moglie, tanto tempo addietro.

Agat, calmo e serio come prima, accettò l'invito e mangiò a sufficienza per dimostrare che aveva preso sul serio l'ospitalità; attese che tutti finissero di mangiare e che la moglie di Ikwet fosse sgattaiolata via in tutta fretta, portando via gli avanzi. Infine disse: — Anziano, ti ascolto.

— Non c'è molto da ascoltare — rispose Wold. Ruttò. — I corrieri stanno viaggiando verso il Pernmek e l'Allakskat. Ma pochi hanno parlato a favore della guerra. Il freddo aumenta di giorno in giorno, ormai: la sicurezza si trova all'interno delle pareti, sotto i tetti. Noi non camminiamo fra il passato come fa la tua gente, ma sappiamo quale sia sempre stato il Costume dell'Uomo, e ci atteniamo ad esso.

— Il vostro costume è buono — disse il Nato Lontano; — talmente buono, forse, che i Gaal l'hanno imparato da voi. Negli Inverni passati voi eravate più forti dei Gaal, poiché i vostri Clan erano uniti insieme per combatterli. Ora gli stessi Gaal hanno imparato che la forza sta nel numero.

Se questa notizia è vera — disse Ukwet, che era uno dei nipoti di Wold, sebbene fosse più vecchio del figlio di Wold, Umaksuman.

Agat lo fissò in silenzio. Ukwet distolse immediatamente gli occhi da quello sguardo diretto, nero.

— Se non è vera, allora perché i Gaal tardano tanto ad arrivare qui al sud? — disse Umaksuman. — Che cosa li trattiene? Hanno mai atteso, prima, che le messi fossero immagazzinate?

— Chi lo sa? — disse Wold. — Lo scorso Anno sono giunti assai prima che sorgesse la Stella della Neve; lo ricordo. Ma chi ricorda gli Anni che l'hanno preceduto?

— Forse hanno preso il Sentiero delle Montagne — disse l'altro nipote, — e non passeranno neppure per Askatevar.

— Il corriere ha detto che hanno preso Tlokna — disse Umaksuman, in tono tagliente. — E Tlokna è a nord di Tevar, sul Sentiero Costiero. Perché vogliamo dubitare della notizia, perché aspettiamo tanto ad agire?

— Perché coloro che combattono guerre in Inverno non sopravvivono fino a vedere la Primavera — brontolò Wold.

— Ma se arrivassero…

— Se arrivassero, combatteremmo.

Ci fu una breve pausa. Agat, una volta tanto, non fissò in viso alcuno, bensì tenne abbassati i suoi occhi scuri, come un umano.

— La gente dice — osservò Ikwet con una punta di derisione nella voce, presagendo il trionfo, — che i Nati Lontano hanno strani poteri. Io non so nulla di tutto questo, io sono nato nelle Terre Estive e non ho mai visto un Nato Lontano fino alla presente fase lunare, per non dire di essermi seduto a mangiare con uno di loro. Ma se sono degli stregoni e hanno tali poteri, perché dovrebbero avere bisogno del nostro aiuto contro i Gaal?

— Io non ti ascolto! — tuonò Wold, rosso in volto e con le lacrime agli occhi. Ukwet si percosse il volto. Incollerito da questa insolenza verso un ospite di tenda, e dalla sua stessa confusione e incapacità di decidere, che lo spingevano a polemizzare con entrambe le fazioni, Wold rimase immobile a sedere, respirando pesantemente e fissando con occhi fiammeggianti il giovanotto, che teneva nascosto il volto.

— Io parlo — disse infine Wold, e la sua voce era ancora forte e profonda, libera per qualche istante dal timbro roco che aveva assunto con l'età. — Io parlo: ascoltate! Alcuni corrieri risaliranno il Sentiero della Costa finché non avvisteranno la Migrazione. E dietro di loro, a distanza di due giorni di cammino, ma senza oltrepassare i confini del nostro Territorio, i guerrieri li seguiranno… tutti gli uomini nati tra la Metà della Primavera e le Carestie Estive. Se i Gaal giungeranno in forze, i guerrieri li spingeranno a est, verso le montagne; in caso contrario faranno ritorno a Tevar.

Umaksuman rise forte e disse: — Anziano, nessuno può guidarci all'infuori di te!

Wold brontolò, ruttò e tornò a sedere. — Sarai invece tu a guidare i guerrieri — disse cupamente.

Agat, che da qualche tempo non prendeva la parola, disse con il suo tono pacato: — La mia gente può inviare trecentocinquanta uomini. Risaliremo l'antica strada costiera, e ci uniremo con i vostri uomini ai confini dell'Askatevar. — Si alzò e tese la mano. Accigliato per essersi lasciato trascinare nell'impegno, Wold ignorò il gesto. Umaksuman fu in piedi in un lampo, e appoggiò la mano contro quella del Nato Lontano. Rimasero fermi in quella posizione per un istante, alla luce del fuoco, simili al giorno e alla notte. Agat scuro, ombroso, severo; Umaksuman chiaro di pelle, chiaro d'occhi, raggiante.

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