Esiste una città dove l’utopia si è realizzata. Può essere un paradiso, per una vita lunghissima, un paradiso nel quale ognuno è curato e accudito da robot perfetti, dove ogni giovane è jang, e può fare tutto quello che vuole… suicidarsi per un numero infinito di volte, cambiare il proprio corpo, cambiare sesso, giocare con la vita e avere tutto a disposizione. Ma c’è una persona, in questa città, che non riesce a trovare la felicità in questo genere di vita. Prevalentemente donna, giovane e irresistibile, vive la propria esistenza tra mille inquietudini, insieme ai suoi compagni e alle sue compagne. Nella città, però, manca qualcosa… qualcosa che Si può trovare forse nel mondo esterno, quella distesa temuta di vulcani che viene attraversata soltanto a bordo di veicoli corazzati, o che può esistere nella possibilità di avere un figlio, anche se ognuno deve decidere se di quel figlio sarà madre o padre…
Un libro straordinario, che nessun altro autore avrebbe mai saputo concepire, e che è stato accolto dalla critica e dal pubblico americani come la rivelazione di uno straordinario talento, quello di Tanith Lee, una scrittrice capace di spaziare dall’epica classica alla geniale inventiva sociologica con una facilità e un talento che lasciano sbalorditi.