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Lentamente, un sorriso era apparso sul volto dell'uomo, un sorriso chiaramente ironico.

«In teoria, sarebbe la segretaria del capo… si chiama Noys Lambent.»

«Va bene.» Harlan si era voltato, e se ne era andato.

Il primo viaggio di Osservazione di Harlan nel 482° era stato effettuato il giorno seguente, ma aveva avuto una durata di soli trenta minuti. Ovviamente, si era trattato di un viaggio di orientamento, che avrebbe dovuto riportarlo all'atmosfera del Secolo. Il giorno dopo aveva compiuto un viaggio di un'ora e mezzo, e il terzo giorno non vi era andato affatto.

Aveva impiegato il terzo giorno a consultare i suoi vecchi rapporti, ripercorrendo le tappe gia percorse due anni prima, ripassando la lingua del Secolo, riabituandosi alle usanze locali.

Un Mutamento di Realta aveva colpito il 482°, ma era stato minimo: una cricca politica che era stata al Potere ora ne era stata Esclusa, ma a parte questo non gli era sembrato di notare dei cambiamenti particolari nella societa dell'epoca.

Senza neppure rendersi conto di quanto faceva, aveva cominciato a consultare i suoi vecchi rapporti, alla ricerca di tutte le informazioni possibili sull'aristocrazia dell'epoca. Aveva avuto la certezza di avere compiuto qualche Osservazione, in quel campo.

E infatti non aveva trascurato quel fatto, due anni prima, ma aveva compiuto delle Osservazioni impersonali, distaccate. I dati raccolti riguardavano l'aristocrazia come classe sociale, e non gli individui.

Naturalmente, le sue Carte Spazio-temporali non gli avevano mai chiesto, ne permesso, di osservare l'aristocrazia dall'interno. I motivi di quel divieto non erano stati rivelati all'Osservatore, ne un Osservatore avrebbe dovuto interessarsene. Harlan aveva provato una certa impazienza, in quella circostanza, pensando che la sua curiosita sarebbe stata inutile.

In quei tre giorni aveva visto di sfuggita la ragazza, Noys Lambent, in quattro diverse circostanze. All'inizio egli aveva notato solo il suo abbigliamento e gli ornamenti.

Nelle occasioni successive, aveva notato altri particolari. Per esempio, aveva scoperto che la ragazza non era molto alta: ma il suo corpo era cosi snello, il suo portamento cosi eretto, e la figura cosi slanciata, da lasciare un'impressione di altezza superiore alla media. Harlan si era accorto, osservandola meglio, che doveva essere piu anziana di quanto non apparisse a prima vista. Forse era sulla trentina, non aveva comunque meno di venticinque anni.

Il comportamento di Noys Lambent era stato sempre tranquillo e riservato: gli aveva sorriso, una volta, quando Harlan l'aveva incontrata in un corridoio, poi aveva subito abbassato lo sguardo. Il Tecnico si era scostato, per non doverla toccare, poi si era allontanato, furibondo.

Alla fine del terzo giorno Harlan era giunto alla conclusione che i suoi doveri di Eterno gli lasciavano aperta una sola linea di comportamento. Certamente la situazione doveva essere molto comoda, per la ragazza, e con uguale certezza Finge non si era minimamente discostato dalla lettera della legge. Tuttavia l'indiscrezione mostrata da Finge nella faccenda, la sua leggerezza, andavano certamente contro lo spirito della legge, ed Harlan era stato convinto della necessita di fare qualcosa per rimediare.

Harlan aveva concluso che, malgrado tutto, non doveva esistere in tutta l'Eternita una persona piu antipatica di Finge. Le scusanti che aveva trovato, solo pochi giorni prima, per giustificare il comportamento dell'uomo, erano svanite.

Il mattino del quarto giorno Harlan aveva chiesto e ottenuto un colloquio privato con Finge. Era entrato nell'ufficio con passo deciso, e lui stesso si era sorpreso della brutalita con cui aveva affrontato subito l'argomento:

«Calcolatore Finge, suggerisco che la signorina Lambent sia ricondotta subito nel Tempo.»

Finge aveva socchiuso gli occhi. Con un cenno del capo aveva indicato una sedia ad Harlan, poi aveva appoggiato il mento sulla mani riunite, con i gomiti saldamente piantati sulla scrivania, e infine aveva scoperto i denti in quello che era stato solo il fantasma di un sorriso.

«Bene, sedetevi. Sedetevi, ripeto. Trovate che la signorina Lambent sia incompetente? Incapace? Inadatta al lavoro che svolge?»

«Per quanto riguarda la competenza e le capacita di questa donna, Calcolatore, non posso esprimere un parere. Dipende dall'impiego che ne viene fatto, e io non l'ho messa alla prova in nessun campo. Vi renderete certamente conto, pero, che nuoce alla moralita di questa Sezione.»

Finge lo aveva fissato con espressione remota, come se la sua mente di Calcolatore fosse stata immersa in pensieri astratti che nessun altro Eterno avrebbe potuto comprendere.

«In quale modo nuoce alla moralita di questa Sezione, Tecnico?»

«Non credo che abbiate bisogno di una mia risposta,» aveva detto Harlan, sempre piu in collera. «Il suo abbigliamento e esibizionistico, il suo…»

«Aspettate un momento, Harlan. Siete stato Osservatore in questa epoca. Sapete benissimo che il suo abbigliamento e quello tipico del 482°.»

«Nel suo ambiente naturale, nella sua societa, certo, non avrei critiche da rivolgerle, anche se sono pronto a dichiarare che il suo abbigliamento e audace perfino per il 482°. Concedetemi di poter esprimere un parere competente in merito. Qui, nell'Eternita, una persona simile e assolutamente fuori posto.»

Finge aveva assentito lentamente, e Harlan aveva avuto l'impressione che il Calcolatore si stesse divertendo. Il Tecnico si era ancor piu irrigidito.

«Si trova qui per uno scopo ben preciso,» aveva detto Finge. «Deve svolgere una funzione essenziale. La sua presenza e solo temporanea. Nel frattempo, cercate di sopportarla.»

Harlan aveva stretto la mascella. Lui aveva fatto una protesta, e Finge gli aveva ordinato di badare ai fatti suoi. Era stata questa la conclusione della frase. Aveva deciso, percio, di mandare al diavolo ogni prudenza. Avrebbe detto quello che pensava.

«Posso facilmente immaginare quale sia la 'funzione essenziale' della donna,» aveva detto, seccamente. «Non credo sara tollerato il modo in cui viene tenuta esposta cosi, apertamente.»

Si era voltato, rigidamente, e si era diretto verso la porta. La voce di Finge lo aveva costretto a fermarsi.

«Tecnico,» aveva detto il Calcolatore. «I vostri rapporti con Twissell forse vi hanno dato un'idea sbagliata della vostra importanza. Cercate di correggere l'errore. E nel frattempo ditemi, Tecnico: voi avete mai avuto una…» (aveva esitato, come per scegliere meglio la parola,) «…un'amica?»

Continuando a voltare le spalle a Finge, con una meticolosita offensiva e accondiscendente, Harlan aveva citato:

«Per impedire ogni coinvolgimento emotivo col Tempo, un Eterno non deve sposarsi. Per impedire ogni coinvolgimento emotivo con una famiglia, un Eterno non deve avere figli.»

Il Calcolatore aveva detto, in tono serio:

«Non ho parlato ne di matrimonio, ne di figli.»

Harlan aveva continuato la citazione:

«E possibile stabilire dei legami temporanei con una Temporale solo dopo averne fatto richiesta specifica all'Ufficio Permanente della Carta Spazio-temporale del Consiglio d'Ogniquando, e avere ottenuto un esatto Progetto di Vita della Temporale in oggetto. Successivamente il legame deve essere condizionato alle specifiche istruzioni della Carta Spazio-temporale concernente l'epoca in oggetto.»

«Verissimo. Avete mai chiesto l'autorizzazione per un legame temporaneo, Tecnico?»

«No, Calcolatore.»

«Intendete farlo?»

«No, Calcolatore.»

«Forse dovreste. Questo vi darebbe una maggiore ampiezza di vedute. Sareste meno preoccupato per quanto riguarda particolari come l'abbigliamento di una donna, e i suoi possibili rapporti personali con altri Eterni vi turberebbero meno.»

Harlan era uscito, muto per la collera.

Harlan non aveva mai trovato cosi difficile un lavoro. Gli era stato quasi impossibile eseguire il suo programma di visite quotidiane al 482° (e il piu lungo periodo di permanenza era rimasto inferiore alle due ore.)

Era stato sconvolto, e ne aveva saputo fin troppo bene il motivo. Finge! Finge, e il suo volgare consiglio sui legami con le Temporali!

Certo, quei legami esistevano. Tutti lo sapevano. L'Eternita aveva sempre riconosciuto la necessita di scendere a compromessi con i desideri umani (per Harlan, quella frase aveva avuto sempre un significato repellente, osceno), ma le restrizioni imposte alla scelta delle amanti impediva a quel compromesso di essere troppo permissivo e di assumere un potere disgregatore. I pochi fortunati che riuscivano a ottenere l'autorizzazione dovevano circondare il loro rapporto della massima discrezione, sia per salvaguardare il senso del pudore, sia per non urtare i sentimenti della maggioranza.

Tra le classi inferiori degli Eterni, in particolare tra gli uomini della Manutenzione, c'erano sempre dei pettegolezzi (in parte dettati dalla speranza, in parte dall'invidia) su donne ammesse su basi piu o meno permanenti alla cerchia degli Eterni, per i motivi che era facile immaginare. I pettegolezzi indicavano sempre i Calcolatori e i Progettisti di Vita come i gruppi che beneficiavano di queste eccezioni. Erano infatti loro, e soltanto loro, a decidere quali donne potevano venire sottratte al Tempo senza provocare un significativo Mutamento di Realta.

Molto meno sensazionali (e di conseguenza meno appetibili come oggetto di pettegolezzi) erano le storie che riguardavano le impiegate Temporali che ogni Sezione assumeva temporaneamente (quando cio era permesso dall'analisi spazio-temporale) per svolgere i lavori piu noiosi, come quello di cucinare, di fare le pulizie, e cosi via.

Ma una Temporale, una Temporale come quella , assunta come 'segretaria', poteva avere un solo significato… e cioe che Finge stava prendendo per il naso tutti gli ideali che rendevano l'Eternita quello che era.

Malgrado le realta della vita, alle quali gli uomini pratici dell'Eternita si inchinavano per forza di cose, rimaneva valido il fatto che l'Eterno ideale doveva essere un uomo devoto, capace di vivere per la missione che gli era stata affidata, per rendere migliore la Realta e aumentare le felicita del genere umano. Harlan aveva spesso pensato che l'Eternita somigliasse ai monasteri della storia del Primitivo.

Quella notte aveva fatto un sogno. Nel sogno, lui aveva parlato a Twissell della cosa, e Twissell, l'Eterno ideale, aveva condiviso il suo senso di orrore. Aveva sognato l'umiliazione di Finge, degradato e biasimato severamente. Aveva sognato d'indossare le insegne gialle dei Calcolatori, e di avere avuto il compito d'instaurare un nuovo regime nel 482°. Aveva sognato di ordinare a Finge, generosamente, di occupare un nuovo posto nella Manutenzione. Nel sogno, Twissell era stato seduto al suo fianco, e aveva sorriso con visibile ammirazione, quando Harlan aveva preparato un nuovo statuto organizzativo, ordinato, perfetto, pulito, e aveva chiesto a Noys Lambent di distribuirne delle copie in tutta la Sezione.

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